In Italia a pagare le tasse sono sempre i «soliti noti». Il 60% della popolazione non versa le imposte, il 24% paga solo i servizi di base. Il carico fiscale è sul 17% della popolazione.
Chi paga davvero le tasse in Italia? A pagare le tasse sono in pochissimi nel nostro Paese. Il 60% degli italiani non paga le tasse, ma il carico fiscale resta sulle spalle del 17% della popolazione. Sanità e servizi essenziali sono sovvenzionati con il gettito fiscale e ci si avvia verso un punto di non ritorno con la politica che continua a elargire bonus e contributi non guardando all’enorme zona d’ombra rappresentata dalla dilagante evasione fiscale.
A peggiorare il peso delle tasse per chi le paga è intervenuta anche la Legge di Bilancio 2025 che ha introdotto un’ennesima tassa nascosta imponendo dei limiti alle detrazioni fiscali per chi ha redditi superiori ai 75.000 euro. Si tratta di un limite che riguarda solo chi le tasse le paga (gli altri non portano in detrazione le spese sostenute). A sostenere i servizi, la sanità e le spese di un intero Paese, quindi, continuano a essere i soliti, ma quanto si può andare avanti?
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A pagare sono i contribuenti onesti
La denuncia arriva sulle pagine del Corriere della Sera dalle quali Alberto Brambilla illustra la situazione italiana. Più della metà della popolazione non paga le tasse e non contribuisce a sostenere i servizi che il Paese offre.
Negli ultimi 25 anni la classe politica ha mutato il modo di cogliere i consensi dei cittadini: prima il voto si dava per ideale o a chi sapeva far funzionare il Paese, oggi si votano coloro che sanno promettere meglio (bonus, meno tasse o servizi gratis).
La politica dei bonus è talmente radicata nei cittadini che ormai sembra quasi un diritto riceverli. Ma laddove un popolo reclama i propri diritti dovrebbe essere in grado anche di farsi carico di quelli che sono i suoi doveri e tra i doveri di un cittadino c’è quello di pagare le tasse.
La politica fa passare un messaggio sbagliato che è quello che il popolo italiano, in ginocchio per le troppe tasse, deve essere aiutato e come sempre lo Stato assistenzialista eroga bonus, aiuta con le bollette troppo alte, elargisce contributi (anche quelli per la pensione) aumentando il proprio debito arrivando al 135% di rapporto debito Pil.
Meglio sarebbe, invece di assistere un popolo che evade le tasse, dire come stanno le cose. Il 60% della popolazione non paga le tasse, il 24% paga giusto quelle sufficienti per sovvenzionare i servizi di base che utilizza. Il resto del carico fiscale è sulle spalle del 17% della popolazione, coloro che dichiarano redditi a partire da 35.000 euro lordi annui e che pagano la sanità, la sicurezza, le strade e i servizi in generale anche per quel 60% che non versa le tasse.
L’Italia è spaccata in due
L’Italia è un Paese spaccato dove la maggior parte della popolazione vive dei sussidi, dei bonus e degli aiuti, con una sparuta parte dei cittadini produttivi che pagano le tasse per se stessi e per il resto della collettività. Una sproporzione enorme che fa sì che solo il 40% della popolazione si faccia carico di quasi tutte le tasse totali e sintomo di un Paese in cui la maggior parte degli individui vive sulle spalle di una minoranza sempre più oppressa dal peso delle tasse.
Ma attenzione, la minoranza che paga tutto è rappresentata dai cittadini onesti, mentre nella maggioranza che non paga le tasse non ci sono solo nullatenenti e incapienti ma anche un’enorme economia sommersa che evade, ogni anno, oltre 80 miliardi di tasse che potrebbero essere impiegati non solo per finanziare i servizi essenziali, ma anche per abbassare le tasse a chi le paga regolarmente.
Il quadro sbagliato delle dichiarazioni dei redditi
A dimostrare l’esistenza dell’enorme economia sommersa, del lavoro in nero e dei redditi non dichiarati sono le dichiarazioni dei redditi presentate che restituiscono la fotografia di un Paese poverissimo in cui pochissimi contribuenti dichiarano più 100.000 euro di guadagno l’anno restituendo l’idea che l’Italia sia un Paese con una povertà dilagante. Ma è realmente così? Se si guarda alla capacità di spesa reale dei cittadini, però, tra vacanze, auto e articoli tech, ci si rende conto che la fotografia che rimanda la dichiarazione dei redditi è solo un’illusione, a dimostrazione che esiste un sommerso enorme nascosto al Fisco.
Solo una vera lotta all’evasione fiscale potrebbe portare al tanto atteso e promesso taglio delle tasse (reale e non mascherato per evitare di fare in modo che con una mano si conceda e con l’altra si tolga) ristabilendo un patto sociale rotto che ha fatto venir meno la fiducia dei cittadini nei confronti di uno Stato che non solo non agisce nei confronti degli evasori, ma che addirittura li incoraggia con rottamazioni, stralci, pace fiscale: tutti strumenti che premiano chi non paga le tasse, lasciando chi è onesto con l’amaro in bocca per aver pagato, ancora una volta, di più.
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