Niente tasse per l’incentivo pensato per chi decide di rimandare il pensionamento e resta al lavoro. Le maggiori somme sullo stipendio sono esentasse.
Chi decide di rimandare il pensionamento e di sfruttare il bonus Maroni ha un indubbio vantaggio fiscale: nella risoluzione del 30 giugno 2025 l’Agenzia delle Entrate ha sottolineato che l’incentivo riconosciuto a chi rimanda il pensionamento anticipato non è tassabile.
Iniziamo con il vedere cos’è il bonus Maroni, per quali pensionamenti anticipati si applica e come influisce in busta paga.
Bonus Maroni cos’è?
Il bonus Maroni è un incentivo riconosciuto ai lavoratori che hanno maturato il diritto di accesso alla pensione anticipata e decidono di rimandare l’uscita dal mondo del lavoro. In questo caso possono scegliere di beneficiare del bonus in questione che consente di avere un aumento di stipendio di poco meno del 10%.
Il bonus, infatti, prevede che i lavoratori che rimandano il pensionamento anticipato possano scegliere di non versare più i contributi a proprio carico (il 9,19% dell’imponibile previdenziale) ottenendoli come incentivo in busta paga. Ovviamente al momento del pensionamento questi contributi non saranno presenti sul montante contributivo e questo potrebbe dare luogo a una pensione futura leggermente più bassa (rispetto al numero di anni di contributi versati).
Inizialmente il beneficio era riservato solo a coloro che raggiungevano i requisiti per accedere alla pensione con Quota 103, ma con la Legge di Bilancio 2025 è stato esteso anche a chi matura i requisiti di pensionamento anticipato ordinario, con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e un anno in meno per le donne.
Che tasse si pagano sul bonus Maroni?
L’articolo 51, comma 2, lettra i-bis del TUIR sottolinea che le somme che derivano dalla rinuncia all’accredito contributivo non sono soggette a Irpef e sono, quindi, esentasse. L’aumento di stipendio che deriva dal bonus Maroni, quindi, non può essere tassato poiché non concorre alla formazione del reddito imponibile. Nella risoluzione del 30 giugno, però, l’Agenzia delle Entrate chiarisce che l’esclusione dalla tassazione vale anche per i dipendenti pubblici.
A questo proposito va fatta una precisazione: la Legge di Bilancio 2025 prevede che l’agevolazione fosse prevista solo per gli iscritti all’Ago o alle sue forme sostitutive. Il Bonus Maroni, invece, può essere fruito anche da chi è iscritto a una forma esclusiva dell’Ago, come i dipendenti pubblici. Il chiarimento dell’Agenzia delle Entrate, quindi, va a sottolineare il fatto che anche per i dipendenti pubblici che aderiscono all’incentivo per il posticipo del pensionamento le maggiori somme riconosciute sono da considerare esentasse.
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