Riforma delle pensioni, il governo al lavoro per garantire una serie di vantaggi. Dal pensionamento anticipato all’aumento degli importi, ecco cosa cambia.
Nonostante la pausa estiva non mancano le dichiarazioni dei maggiori esponenti del governo su quella che sarà la riforma delle pensioni da finanziare con la prossima legge di Bilancio. Gli obiettivi sono stati svelati: dal taglio dell’età pensionabile all’aumento degli importi, la legge di Bilancio si muoverà in questa direzione seppur con il dubbio legato alle risorse.
Per quanto il governo abbia le idee chiare su cosa vuole fare per le pensioni, infatti, bisognerà capire se c’è abbastanza disponibilità economica per raggiungere tutti gli obiettivi. Il pacchetto pensioni, infatti, quest’anno potrebbe essere piuttosto ricco, vista anche la necessità di evitare che nel 2027 scatti l’aumento dell’età pensionabile dovuto all’adeguamento con le speranze di vita, uno scenario che il governo vuole assolutamente evitare tanto da essersi esposto più volte sul tema.
Oltre a questo c’è la flessibilità in uscita, con l’intenzione di rilanciare i pensionamenti anticipati dopo due anni di stallo visto il “fallimento” di Quota 103 che proprio per questo motivo non dovrebbe essere confermata.
Nell’attesa che le discussioni sulla riforma delle pensioni entrino nel vivo, subito dopo l’estate, ecco cosa sappiamo sulla prossima riforma delle pensioni soffermandoci su come possono cambiare le regole di pensionamento e quali sono le novità attese per l’importo.
Nel 2026 si andrà prima in pensione?
Nel pacchetto di misure finanziate dalla legge di Bilancio 2026 dovrebbe trovare spazio il blocco, seppur temporaneo, dell’adeguamento con le speranze di vita dei requisiti di pensionamento. Come certificato dall’Istat, infatti, le aspettative di vita si sono allungate e come disciplinato dalla legge Fornero questo porterà a un adeguamento dell’età pensionabile.
Nel dettaglio, l’incremento sarà di 3 mesi e si applicherà, a partire dal 2027, tanto sulla pensione di vecchiaia quanto su quella anticipata. Governo permettendo però: come più volte assicurato, infatti, l’esecutivo è al lavoro per “congelare” la revisione dei requisiti. Servirà però qualche miliardo di euro per farlo, ecco perché al momento non è da escludere che questa misura troverà spazio solamente con la successiva manovra finanziaria, quella per il 2027 appunto, che tra l’altro sarà l’ultima firmata da questo esecutivo.
Bisognerà prendere, invece, al più presto una decisione per quanto riguarda Opzione Donna e Quota 103, entrambe in scadenza. Il loro destino potrebbe essere lo stesso, visto che i numeri registrati in questi anni sono talmente bassi da non giustificare una conferma. Il ricalcolo interamente contributivo dell’assegno, previsto per chi ricorre a queste misure, infatti, ha rappresentato un forte disincentivo, limitando così gli accessi.
Al loro posto dovrebbero trovare spazio due misure di flessibilità. La prima è Quota 41 flessibile che richiama per molti aspetti Quota 103. Anche in questo caso, infatti, si potrà smettere di lavorare con 41 anni di lavoro, a patto però di aver compiuto i 62 anni di età. Ci sarà sempre una penalizzazione per chi anticipa la data del pensionamento, ma più contenuta: per ogni anno di anticipo, infatti, scatterà un taglio dell’assegno di circa il 2%, che non verrà applicato per coloro che hanno un Isee inferiore a una certa soglia (che dovrebbe essere di circa 35.000 euro).
D’altra parte, si lavora all’estensione per tutti i lavoratori della pensione anticipata a 64 anni di età e con 25 anni di contributi. Oggi riservata ai soli contributivi puri, dal prossimo anno potrebbe essere estesa anche a chi ha iniziato a lavorare prima del 1996. Ma c’è un terzo requisito, di tipo economico: per smettere di lavorare a 64 anni, infatti, bisogna dimostrare di aver maturato un assegno sufficiente per vivere una vita dignitosa. Nel dettaglio, serve aver raggiunto 3 volte il valore dell’Assegno sociale, oppure 2,8 volte nel caso delle donne con un figlio e 2,6 volte per quelle che ne hanno almeno 2.
Nel 2026 aumentano gli importi delle pensioni?
La cattiva notizia è che nel 2026 è confermato l’aumento straordinario delle pensioni minime ma in misura inferiore rispetto al 2,2% applicato oggi. Dal prossimo anno, infatti, chi prende una pensione d’importo inferiore al trattamento minimo - circa 603 euro oggi - godrà di un ulteriore aumento di appena l’1,5% del valore percepito. Non è da escludere però che con la prossima manovra il governo ritocchi questo limite, riportandolo almeno nella misura attuale.
La buona notizia è che nel contempo dovrebbe esserci l’approvazione di una riforma fiscale che andrà a rivedere le aliquote Irpef. Per il secondo scaglione, quello che va da 28.000 a 50.000 euro (con la possibilità che venga portato a 60.000 euro), dovrebbe esserci un taglio di due punti percentuali, scendendo così dal 35% al 33%. Un’operazione che se confermata andrebbe a garantire un aumento annuo netto fino a un massimo di 440 euro, 640 euro nel caso in cui il limite del secondo scaglione venisse portato a 60.000 euro.
Ecco una tabella che spiega nel dettaglio i singoli importi in base al valore lordo della pensione percepita, ricordando però che anche sulla riforma fiscale al momento non c’è nulla di certo.
Pensione annua lorda | Pensione mensile lorda | Importo tassato con l’aliquota del secondo scaglione | Risparmio annuo con aliquota del 33% | Risparmio mensile su 12 mensilità |
---|---|---|---|---|
28.000 | 2.153,85 | 0 | 0,00 | 0,00 |
30.000 | 2.307,69 | 2.000 | 40,00 | 3,33 |
32.000 | 2.461,54 | 4.000 | 80,00 | 6,67 |
34.000 | 2.615,38 | 6.000 | 120,00 | 10,00 |
36.000 | 2.769,23 | 8.000 | 160,00 | 13,33 |
38.000 | 2.923,08 | 10.000 | 200,00 | 16,67 |
40.000 | 3.076,92 | 12.000 | 240,00 | 20,00 |
42.000 | 3.230,77 | 14.000 | 280,00 | 23,33 |
44.000 | 3.384,62 | 16.000 | 320,00 | 26,67 |
46.000 | 3.538,46 | 18.000 | 360,00 | 30,00 |
48.000 | 3.692,31 | 20.000 | 400,00 | 33,33 |
50.000 | 3.846,15 | 22.000 | 440,00 | 36,67 |
52.000 | 4.000,00 | 24.000 | 480,00 | 40,00 |
54.000 | 4.153,85 | 26.000 | 520,00 | 43,33 |
56.000 | 4.307,69 | 28.000 | 560,00 | 46,67 |
58.000 | 4.461,54 | 30.000 | 600,00 | 50,00 |
60.000 | 4.615,38 | 32.000 | 640,00 | 53,33 |
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