Riforma pensioni 2016, ancora novità in arrivo per l’Ape Sociale. La proposta di modifiche arriva da Cesare Damiano ma la discussione in Senato è posticipata dopo il referendum. Ecco cosa cambierà.
Riforma pensioni 2016: il testo approvato alla Camera potrebbe essere ancora modificato. Al centro della discussione sarebbe questa volta l’Ape Sociale, ovvero la possibilità di accedere alla pensione anticipata e senza penalizzazioni.
La proposta di intervenire ancora una volta sul testo di riforma delle pensioni che dovrà entrare in vigore nel 2017 arriva da Cesare Damiano, il quale ha richiesto di estendere la platea di beneficiari dell’Ape Sociale.
Ancora non è ben chiaro quale sarà l’esito definitivo del testo di riforma pensioni 2016 che cambierà il mondo della previdenza italiana. Nonostante l’approvazione in via definitiva alla Camera con il passaggio al Senato sono previste ancora integrazioni, con l’obiettivo di andare incontro alle richieste dei lavoratori, soprattutto quelli che verrebbero ad essere maggiormente svantaggiati delle novità in materia previdenziale.
La richiesta di Damiano è di intervenire sulla definizione di contributi utili al fine del raggiungimento dei requisiti necessari per accedere alla pensione anticipata finanziata dallo Stato, ovvero l’Ape Sociale e, inoltre, derogare alla regola che consente l’accesso esclusivamente ai lavoratori che hanno svolto per 6 anni continuativi e nell’ultimo periodo precedente al pensionamento lavori rientranti nella categoria degli usuranti.
Per le novità bisognerà però attendere, c’è in ballo l’esito del referendum costituzionale del 4 dicembre che potrebbe stravolgere le carte in tavola. Come affermato dal presidente Inps Tito Boeri la vittoria del No potrebbe causare addirittura il flop totale della riforma pensioni 2016 e tutti gli sforzi fatti fino ad oggi per cercare di ridisegnare il mondo della previdenza italiana risulterebbero vani.
Insomma, ancora nulla di certo per la riforma pensioni 2016, nonostante le conferme e le novità inserite ufficialmente al testo grazie agli emendamenti presentati alla Camera. Per capire come potrebbe cambiare - ancora una volta - la riforma delle pensioni 2016 vediamo in cosa consiste la proposta di Cesare Damiano sull’Ape Sociale e quali i vantaggi che potrebbero derivarne.
Ecco le ultime novità e i dettagli sulla riforma pensioni 2016 al Senato.
Riforma pensioni 2016, ancora modifiche all’Ape Sociale in Senato. Ecco la proposta
Ancora novità e modifiche alla riforma pensioni 2016. L’ultima proposta arriva con una nota firmata dall’ex Ministro del Lavoro Cesare Damiano e dalla Capogruppo PD in Commissione Lavoro alla Camera Maria Luisa Gnecchi.
La discussione in Senato sarà inevitabilmente posticipata al post referendum e a partire dal 5 dicembre tutto potrebbe cambiare. Per ora, oltre alle ipotesi di crisi di Governo che potrebbero portare ad un rallentamento sull’approvazione e sull’entrata in vigore del testo di riforma pensioni 2016, la certezza è che le novità interesseranno l’Ape Sociale, ovvero la pensione anticipata finanziata dallo Stato che, in base a quanto annunciato, potrebbe avere dei vincoli meno stringenti.
L’Ape, l’anticipo pensionistico, è una delle principali novità della riforma pensioni del Governo Renzi ma anche la più discussa. I lavoratori che vorranno accedere all’anticipo pensionistico si troveranno, per ridurla in parole povere, ad aprire un mutuo bancario che comporterà, una volta raggiunto il requisito di anzianità richiesto per l’accesso alla pensione ordinaria, ad una decurtazione sull’assegno pensionistico dalla durata di 20 anni.
Con l’Ape Sociale, rivolta a particolari categorie di lavoratori, l’anticipo pensionistico sarà invece finanziato dallo Stato ma, attualmente, alcuni lavoratori beneficiari resterebbero esclusi dalla possibilità di usufruire dell’agevolazione.
Nello specifico, gli scontenti delle misure contenute nella riforma pensioni 2016 sono i lavoratori del comparto edile e altre categorie di lavoratori impiegati in mansioni particolarmente gravose. Perché?
Riforma pensioni 2016, modifiche all’Ape Sociale per edili e lavori gravosi
L’attuale testo di riforma pensioni 2016 passato dalla Camera al Senato prevede che tra i requisiti utili per accedere all’Ape Sociale vi sia l’aver svolto attività lavorativa gravosa negli ultimi 6 anni precedenti al pensionamento in via continuativa.
Quello che Damiano contesta è che per un lavoratore impiegato nel comparto edile è difficile poter accedere all’Ape Sociale con questo vincolo. Gli operai edili difficilmente maturano a 63/65 anni 36 anni di contributi e soprattutto ancor più difficilmente riescono ad avere 6 anni di lavoro continuativo e quindi di contributi validi al fine del calcolo dell’Ape Sociale.
Con l’attuale riforma pensioni 2016 i lavoratori del comparto edile resterebbero, per la maggior parte dei casi, fuori dalla possibilità di accedere all’Ape Sociale. Inoltre, ulteriore modifica che sarà proposta al Senato è quella di considerare utile al raggiungimento dei 30 e dei 36 anni di contributi indispensabili per l’accesso alla pensione anticipata agevolata anche gli anni di contribuzione figurativa, ovvero malattia e disoccupazione indennizzata.
La partita è ancora aperta e, nonostante le importanti modifiche apportate con gli emendamenti, che hanno notevolmente esteso le possibilità di pensione anticipata per le lavoratrici, con Opzione donna, i lavoratori Quota 41, l’estensione dell’ottava salvaguardia per i lavoratori esodati, la possibilità di cumulo gratuito dei contributi per i professionisti, il lavoro sembra tutt’altro che concluso.
Bisogna aspettare al 5 dicembre giorno in cui saranno più chiare le sorti non soltanto della riforma pensioni 2016, ma del Governo stesso alle prese con l’esito definitivo del Referendum costituzionale di domenica prossima.
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