Dopo le polemiche sulla mossa anti-dividendi banche, Giorgetti presenta il vero dividendo. Le osservazioni sul rating dell’Italia e sul BTP Valore. Mentre arriva minaccia Salvini.
Altro che critiche e lamentele varie che uno stesso partito di maggioranza del governo Meloni ha lanciato contro le misure con cui le banche italiane sono state chiamate a finanziare la legge di bilancio 2026.
Dopo i vari attenti piombati da più parti in merito a un articolo specifico della manovra che, così come ha avvertito Forza Italia, rischia di confermarsi una batosta per i dividendi delle banche, il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha ribadito quanto aveva detto qualche giorno fa.
La verità di Giorgetti: uscita Italia da procedura infrazione UE è un dividendo per le banche
Per Giorgetti la verità è che, invece di lamentarsi per essere state chiamate a finanziare la manovra di Meloni, le banche dovrebbero ringraziare lo Stato, e per diversi motivi.
Uno di questi è rappresentato, ha ripetuto il titolare del Tesoro, da tutti i benefici che gli istituti di credito stanno già incassando con i giudizi positivi che le agenzie di rating hanno rilasciato sul debito pubblico dell’Italia, dunque sui Titoli di Stato. Giudizi positivi che hanno preso anche la forma di ben due upgrade, uno da parte di Fitch Ratings, l’altro da parte di DBRS Morningstar, con quest’ultima che ha riportato il giudizio sui BTP addirittura in serie A.
Questa carrellata di annunci, ha ricordato Giorgetti nel corso di un convegno che è stato organizzato dal quotidiano Il Mattino, è tra l’altro solo l’antipasto di una grande notizia in dirittura d’arrivo per l’Italia: l’uscita dalla procedura d’infrazione per deficit eccessivo, che è stata aperta l’anno scorso dalla Commissione europea. Una uscita di cui si avvanteggeranno non solo i BTP ma, a causa del legame che unisce i Titoli di Stato alle banche, anche queste ultime. Tanto che Giorgetti ha definito l’uscita dalla procedura di infrazione per deficit eccessivo “ un dividendo ” che sarà percepito da tutti in Italia, a partire proprio dagli istituti di credito.
Così il titolare del Tesoro, ripresentando l’obiettivo che il MEF si è prefissato di raggiungere già in questo anno 2025, ovvero la discesa del rapporto deficit-PIL al 3%, soglia massima consentita dal Patto di Stabilità e crescita dell’UE:
“I nostri piani dicevano che saremmo scesi sotto il 3% alla fine del 2026 e che quindi a primavera del 2027 ci poteva essere l’uscita”, ha ricordato Giorgetti, aggiungendo che l’asticella è stata invece alzata: “ Oggi abbiamo alzato l’asticella ”, il che significa che, “se riusciamo a raggingere l’obiettivo nel 2025, sarà possibile per la Commissione farci uscire dalla procedura”. Un successo non solo per i conti pubblici dell’Italia e dunque per i BTP ma anche per il mondo della finanza:
L’uscita dalla procedura, ha sottolineato infatti il ministro dell’Economia, “ha effetti benefici a largo spettro per tutti, ad iniziare dalle istituzioni finanziarie, perchè ricordo che, quando viene aumentato il rating sovrano del Paese,inevitabilmente il rating delle banche e delle grandi imprese segue lo stesso destino”.
Si tratta, ha spiegato il ministro, di “ un dividendo che si fa fatica a percepire, ma è un dividendo di lungo periodo per cui vale la pena impegnarsi”.
In sostanza il messaggio di Giorgetti alle banche - che è lo stesso che il suo partito Lega continua a mandare al comparto bancario italiano, invitandolo a non lamentarsi troppo per quel contributo che è stato chiamato a versare, composto da quella tassa del 27,5% sugli utili, da una IRAP più consistente, dallo slittamento dell’utilizzo delle DTA e ora a quanto pare anche di una stangata sui dividendi - è di non lamentarsi troppo.
Giorgetti spiega il contributo chiesto a banche e assicurazioni con la manovra di Meloni
Giorgetti aveva parlato del caso delle banche italiane alle prese con nuovi contributi anche nella giornata di ieri quando, in risposta a un’interrogazione nel corso del question time alla Camera, aveva ricordato che la legge di bilancio implica
“un sostanziale contributo” del settore finanziario da circa 4 miliardi, sottolineando tuttavia l’inutilità di parlare di extraprofitti: “Parlare di extraprofitti sarebbe riduttivo se non erroneo”, aveva detto, dal momento che le misure del governo hanno avuto “importanti riflessi sulla solidità e redditività del sistema”.
Riferendosi nello specifico al DDL di bilancio, il ministro ha cercato di sdrammatizzare l’entità dell’ennesimo sacrificio - così lo aveva chiamato nel 2024 - chiesto alle banche e alle assicurazioni.
“Tutte le nuove misure contenute negli articoli da 17 a 23 del DDL di bilancio convergono da diversi punti di partenza verso l’obiettivo unitario di assicurare un contributo che, per l’anno 2026, è stimato in circa 4 miliardi di euro, volto al risanamento dei conti pubblici, da parte di un settore che in questi tre anni ha fortemente beneficiato sia di misure di accompagnamento al credito, sia del migliorato rating italiano con importanti riflessi sulla solidità e redditività del sistema”.
Ieri, a parlare dei super dividendi e degli utili incassati dalle banche italiane, è stata anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha risposto per le rime alle accuse mosse dal M5S di Giuseppe Conte.
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Salvini minaccia le banche: più vi lamentate più aumentiamo le tasse. E non penso di rovinare il Capodanno
Toni decisamente più duri da parte del leader della Lega, ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini, che ha rincarato la dose contro le banche, lanciando una vera e propria minaccia:
“Più si lamentano, più presentiamo emendamenti per aumentarli quindi un consiglio: non lamentatevi”.
Intervenendo ai 25 anni di Libero, commentando il contributo chiesto alle banche e alle assicurazioni inciso nella legge di bilancio, Salvini ha ricordato che Unicredit e Intesa SanPaolo chiuderanno l’anno con 20 miliardi di utili, rilasciando poi la seguente dichiarazione:
”Non penso che rovinerò il cenone di Capodanno se chiuderanno l’anno con 4 miliardi in meno a 44 miliardi di utili”
Giorgetti su rating BTP, la frase sull’allenatore che deve garantire la serie A. E il commento sul BTP Valore
Pur usando toni decisamente più morbidi rispetto a quelli di Salvini, Giorgetti ha continuato a insistere oggi sul fatto che le banche dovrebbero essere solo grate allo Stato, nel caso specifico al governo Meloni, in quanto ora beneficerebbero anche del rating più alto riconosciuto ai BTP.
Giorgetti è tornato ad affrontare la questione del rating, sottolineando che l’Italia rimane tuttora sottovalutata e rimarcando tutti i progressi compiuti dal governo nel cercare di risanare le casse dello Stato, notoriamente alle prese con un debito pubblico che, nonostante il processo di risanamento in corso, rimarrà drammaticamente alto ancora per altri anni.
Detto questo, il lavoro di contenimento dei conti pubblici del MEF è stato almeno apprezzato dal mondo delle agenzie di rating.
“Noi abbiamo sempre fatto meglio di quello che era stato annunciato e alla fine questo ha rotto questo pregiudizio nei nostri confronti”, ha fatto notare il numero uno di Via XX Settembre, aggiungendo che l’Italia rimane comunque ancora sottovalutata rispetto ad altre economie. “Riteniamo che siamo ancora sottovalutati rispetto ad altri Paesi ” in termini di rating.
Detto questo, “sono convinto che, continuando con questo tipo di politica, inevitabilmente i risultati arriveranno e arriveranno altri upgrade ”.
Una cosa è tuttavia fondamentale, secondo il guardiano dei conti pubblici italiani:
“Non dobbiamo sederci sugli allori. E’ come l’allenatore che dice ’siamo stati promossi in serie A perché ci siamo allenati 8 ore al giorno. Se adesso che siete in serie A volete allenarvi 4 ore torneremo in serie B’ ”.
Non poteva mancare il commento sulla sesta edizione del BTP Valore, arrivata oggi al quarto giorno di emissione, che sta raccogliendo un bel po’ di ordini da parte dei piccoli risparmiatori.
Parlando ieri in videocollegamento al Salone del Leasing a Milano, il numero uno del MEF ha affermato che “anche la sottoscrizione del BTP Valore è un segno tangibile di fiducia degli italiani verso il nostro Paese”, aggiungendo che, “se anche il quadro politico e commerciale si stabilizzasse, le aspettative potrebbero ulteriormente migliorare e tradursi in un’espansione più forte dell’attività attività economica, che i nostri fondamentali giustificherebbero in modo credibile”.
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