Azioni MPS, i sell non si fermano. Giorgetti sotto attacco, e ora c’è chi chiede di congelare quote Mediobanca-Generali

Laura Naka Antonelli

2 Dicembre 2025 - 09:07

Fonti giudiziarie rendono noto che il MEF non è indagato ma le opposizioni al governo Meloni non ci stanno. Azioni MPS sotto 8 euro.

Azioni MPS, i sell non si fermano. Giorgetti sotto attacco, e ora c’è chi chiede di congelare quote Mediobanca-Generali

Le azioni di MPS-Monte dei Paschi di Siena rimangono protagoniste indiscusse di Piazza Affari, dopo l’indagine lanciata dalla Procura di Milano sul CEO della banca senese Luigi Lovaglio, sul presidente di EssilorLuxottica e di Delfin Francesco Milleri e sul costruttore romano Francesco Gaetano Caltagirone.

Ieri, 1° dicembre 2025, i titoli hanno chiuso in rosso per la terza sessione consecutiva, perdendo anche quota 8 euro, dopo la notizia bomba dell’inchiesta, che risale a giovedì scorso 27 novembre, che ha messo subito il freno al rally apparentemente inarrestabile delle azioni, che erano scattate ripetutamente al rialzo con il successo dell’OPAS con cui la banca senese ha conquistato Mediobanca.

I titoli MPS-Banca Monte dei Paschi di Siena perdono anche oggi, martedì 2 dicembre 2025, mentre i fari rimangono puntati anche sulle azioni Mediobanca, anch’esse scambiate sul Ftse Mib di Piazza Affari, che segnano un lieve rialzo.

MEF non indagato da Procura di Milano, ma gli attacchi contro il governo Meloni non si fermano

Gli attacchi contro il ruolo che il governo Meloni avrebbe avuto nell’orchestrare quell’OPS poi diventata OPAS con il rilancio dell’offerta in cash da parte di MPS su Mediobanca non si fermano, sebbene fonti giudiziarie abbiano per ora puntualizzato che l’indagine non coinvolge il Ministero dell’Economia e delle Finanze guidato da Giancarlo Giorgetti:

Il MEF non è indagato, non è una persona fisica, non è interessato al controllo di Mediobanca e non è oggetto di accertamento”.

Ma le opposizioni al governo Meloni non ci stanno, e gli attacchi contro Giorgetti e il governo Meloni, considerati da diversi politici i veri artefici dell’operazione lanciata da MPS su Mediobanca, con l’intenzione di acquisire il controllo della vera preda a cui Palazzo Chigi avrebbe sempre puntato, ovvero Generali Assicurazioni, si sprecano.

Napoli (Azione) chiede congelamento quote di Mediobanca in Generali nell’assemblea del Leone

C’è anche chi, come Osvaldo Napoli, della segreteria nazionale di Azione, ha chiesto se non sia il caso, sulla scia dell’inchiesta, che le quote di Mediobanca in Generali - ora in mano a MPS - vengano a questo punto congelate:

“Le indagini della procura di Milano sulla scalata di Monte Paschi a Mediobanca sono un atto pressoché dovuto per la procedura anomala denunciata fin da subito in sede politica. E’ lecito augurarsi che alle due ipotesi di reato - aggiotaggio e concerto non dichiarato - contestate a Francesco Gaetano Caltagirone, Luigi Lovaglio e Francesco Milleri, non se ne aggiunga una terza, vale a dire l’uso di informazioni privilegiate (art. 184 del TUF) che potrebbe chiamare in causa la responsabilità politica poiché le informazioni privilegiate coinvolgono almeno due soggetti: chi le fornisce e chi le riceve”.

Per l’esponente del partito Azione di Carlo Calendala vicenda, al netto della sua evoluzione, è già un duro colpo alla credibilità del mercato e della politica agli occhi del Paese”.

Napoli ha dunque sollevato l’interrogativo se sia da chiedersi se, in attesa dell’esito delle indagini, “non sia auspicabile il congelamento delle quote in Mediobanca dei soggetti coinvolti e, di conseguenza, le quote di Mediobanca in Generali in occasione dell’assemblea annuale del Leone di Trieste”.

Giorgetti sotto attacco, M5S rincara la dose: altro che MEF ’neutro’, che non vede, non sente e non parla

Nella giornata di ieri, l’attacco delle opposizioni contro Giorgetti è intanto continuato.

In evidenza le dichiarazioni del senatore Mario Turco, vicepresidente del M5S e membro della Commissione d’inchiesta sulle banche che, nell’apprendere la notizia di come al momento il MEF non sia indagato dalla Procura di Milano, ha commentato che “i tentativi di mettere al riparo il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e l’intero governo Meloni dalla tempesta che sta investendo il risiko bancario sono semplicemente inverosimili”, aggiungendo che “le veline che in queste ore cercano di dipingere un MEF neutrale sfidano la logica e soprattutto i fatti” e rilanciando l’accusa contro il ruolo del titolare del Tesoro:

“Dietro le mosse dell’amministratore delegato di MPS, Luigi Lovaglio, c’è sempre stato Giorgetti: inchiesta o non inchiesta. Lo ha ammesso lo stesso Lovaglio davanti alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche, riferendo di aver illustrato al ministro il piano di scalata di MPS a Mediobanca già nel dicembre 2022, con ogni probabilità il 16 dicembre, giorno del compleanno dello stesso Giorgetti”.

Turco ha rincarato la dose sottolineando che “la narrazione di un MEF ’neutro’, che non vede, non sente e non parla - come le tre scimmiette - non regge”.

Di qui l’auspicio: “È arrivato il momento che Giorgetti riferisca al Parlamento, senza ambiguità e senza reticenze, su quanto realmente accaduto. I cittadini hanno il diritto di sapere la verità”.

Iscriviti a Money.it