Anche oggi le azioni di MPS-Monte dei Paschi di Siena sono tra i titoli in pole position sul Ftse Mib di Piazza Affari.
Azioni MPS-Monte dei Paschi di Siena in cima al listino Ftse Mib di Piazza Affari anche oggi, dopo il rally della vigilia, pari a ben +5,49%.
Gli acquisti proseguono, portando il titolo a scattare del 3% e a testare il massimo intraday a quota 8,47 euro.
Cosa sta succedendo? I titoli del Monte stanno brindando ancora ’solo’ alla pubblicazione della trimestrale, avvenuta la scorsa settimana, o c’è qualcos’altro in ballo?
Cosa bolle nella pentola MPS. Rumor su liberazione di altre risorse pro-dividendi
Stando ad alcune indiscrezioni stampa, c’è di fatto qualcos’altro che bolle nella pentola di MPS.
Piazza Affari pregusta l’arrivo di super cedole da parte di Rocca Salimbeni, dopo che l’agenzia di stampa Ansa ha reso noti rumor secondo le quali la banca senese si appresterebbe a eliminare il vincolo dello statuto che le impone di destinare a una speciale “riserva statutaria” un ammontare pari ad “almeno il 25%” degli utili dell’esercizio.
Sull’eliminazione di quei paletti, ha scritto l’Ansa, starebbe riflettendo il CDA di MPS guidato dall’amministratore delegato Luigi Lovaglio. Consiglio di amministrazione che starebbe considerando in generale di apportare modifiche allo statuto che dovrebbero essere votate dagli azionisti, nel corso di un’assemblea straordinaria che potrebbe tenersi all’inizio del 2026.
Le indiscrezioni fanno riferimento a una possibile riduzione della riserva che è pari al momento per l’appunto ad almeno il 25% degli utili, e che inevitabilmente condiziona la distribuzione dei dividendi, fino al 5%, così come avviene nel caso di altre banche.
In questo modo, il bacino a cui MPS potrebbe attingere per reperire le risorse da utilizzare e remunerare i soci si allargherebbe in modo significativo, in un contesto già promettente sul fronte delle cedole.
Va ricordato infatti che, nella conference call con gli analisti, il CEO del Monte dei Paschi di Siena Luigi Lovaglio ha fatto riferimento a una distribuzione dei dividendi, il prossimo anno, pari al 100% degli utili, indicando l’impegno ad aumentare le cedole ogni anno. Non solo.
Lovaglio non ha escluso la possibilità che Siena distribuisca un acconto sul dividendo.
La questione è stata commentata tra gli altri dagli analisti di Equita SIM, che hanno riassunto quanto promesso da Lovaglio rimarcando che, “sul fronte della remunerazione degli azionisti, MPS – che ha ribadito il target di dividend payout del 100% - ha indicato preliminarmente un DPS sull’utile 2025 sostanzialmente in linea con quello dello scorso anno (€0,86 per azione, 11% yield)”.
Equita ha aggiunto, prendendo spunto dalle parole del CEO che, “per i prossimi anni, il DPS è atteso in crescita rispetto al livello 2025 ”.
Vero che “non sono stati forniti ulteriori dettagli sulla dinamica del DPS, in particolare in riferimento alla possibilità che – alla luce della solida posizione patrimoniale della banca e delle attese di generazione di utile – il payout possa essere per alcuni anni superiore al 100% ”.
Fatto sta che MPS ha aperto per l’appunto anche all’introduzione di un interim dividend che, ha ricordato la SIM facendo riferimento alle parole di Lovaglio, “sarà valutata con il nuovo piano industriale ”.
Inevitabile che Piazza Affari scommetta su dividendi ancora più ghiotti da parte di Monte dei Paschi di Siena, ora che alle parole di Lovaglio si aggiunge anche la possibilità che l’istituto senese provveda a modificare lo statuto e a liberare ulteriori risorse per le cedole.
Con la sua riflessione, a seguito della diffusione della trimestrale, Equita ha annunciato di avere una visione neutrale sulle azioni MPS, e un target price pari a € 8,60.
La SIM ha osservato che dalla call di Lovaglio è emersa la piena attenzione da parte della banca “sull’efficace integrazione di Mediobanca sottolineando tuttavia come il significativo buffer di capitale permetta flessibilità strategica per il futuro sia per rafforzare il business sia per incrementare ulteriormente la distribuzione agli azionisti ”.
Tra i punti fermi illustrati dal CEO, la conferma di sinergie al 2028 grazie all’integrazione di Mediobanca di un valore di 700 milioni di euro, cifra che Lovaglio ha detto di reputare conservativa, dunque prudente (il che significa che non sono da escludersi ulteriori sorprese).
Inoltre, l’AD di MPS ha affermato che i costi da sostenere per l’integrazione di Piazzetta Cuccia potrebbero essere anche inferiori rispetto a quanto stimato in precedenza.
Va avanti la marcia al rialzo delle azioni MPS, oltre +11% in ultimi 5 giorni a Piazza Affari
Prosegue la marcia al rialzo per le azioni Monte dei Paschi di Siena che, negli ultimi 5 giorni di contrattazioni sul Ftse Mib di Piazza Affari, sono balzate di oltre l’11%, a conferma dell’assist arrivato dai conti. Occhio anche alle previsioni formulate da Barclays.
Nell’ultimo mese di trading, il titolo ha riportato un rally del 16,25%, mentre negli ultimi tre mesi il trend risulta più debole, pari a un guadagno del 4,75%.
YTD, ovvero dall’inizio del 2025, le azioni del Monte sono salite del 24% circa, arrivando al valore attuale, superiore su base annua di quasi il 56%.
Secondo alcuni analisti la corsa non si fermerà di certo qui, se si considera che Intermonte ha rivisto al rialzo il target price sulle azioni di BPMS da 10,5 a 11 euro, a fronte di un rating “Buy”, citando la “sorpresa positiva” del parametro CET1 dell’istituto, che si è rivelato al di sopra delle attese.
In evidenza anche la mossa degli analisti di Kepler che, nel far riferimento ai “messaggi rassicuranti” che sono arrivati dal fronte dei dividendi, ha migliorato il target price sulle azioni da 7,6 a 8 euro, con giudizio pari a “Hold”. Un target price, vale la pena di far notare, che è già stato ampiamente battuto.
Occhio anche a quanto commentato già venerdì scorso dagli esperti di Deutsche Bank che, citando l’impegno di Lovaglio & Co. a far crescere di anno in anno il DPS, hanno definito le cedole di MPS le “ remunerazioni tra le più alte in Europa ”.
Oggi il Sole 24 Ore ha scritto intanto che novità sono attese dalla banca riguardo alle possibili decisioni sulle partner commerciali esistenti e/o da avviare.
Tra gli accordi più rilevanti, c’è quello nella bancassurance con Axa, che è stato sottoscritto per la prima volta a marzo del 2007 e che scade nel 2027. Una intesa, ha scritto il quotidiano di Confindustria, “che con ogni probabilità non verrà rinnovata ”, con l’obiettivo di “avvicinare le Generali”. Il Sole ha scritto infatti che “sulle polizze ora l’ipotesi più accreditata è un possibile asse con Generali ”. D’altronde, secondo molti, è qui che davvero MPS ha sempre voluto arrivare con l’offerta promossa su Mediobanca.
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