Coronavirus in Italia e Governo: perché è tregua armata tra i partiti

Violetta Silvestri

29/02/2020

25/08/2021 - 12:11

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Il coronavirus in Italia dovrebbe spingere i partiti politici ad uno sforzo di unità. La realtà, però, suggerisce un quadro di tregua solo apparente. Lo scontro tra le forze di maggioranza e opposizione c’è, ecco perché.

Coronavirus in Italia e Governo: perché è tregua armata tra i partiti

Il coronavirus sta mettendo a dura prova il Governo italiano. Non soltanto sulla gestione di un’emergenza assolutamente inaspettata e nuova per il nostro Paese. Ad emergere sono tutte le debolezze del sistema politico italiano, che proprio non sembra riuscire a interpretare l’unità nazionale che situazioni del genere suggerirebbero.

A dare la prova di una continua oscillazione tra tregua e guerra aperta in queste ore di continui aggiornamenti sulla diffusione del coronavirus in Italia sono le mosse e le dichiarazioni dei massimi esponenti della politica nazionale. Da Matteo Salvini a Giorgia Meloni fino a Matteo Renzi e Giuseppe Conte, passando per i governatori regionali di Lombardia e Veneto: quale scenario si sta delineando?

Il coronavirus in Italia sta forzando i partiti di maggioranza e opposizione ad una tregua che appare sempre di più come armata e pronta a esplodere non appena l’emergenza sarà rientrata. Sono almeno 3 i fattori - e i protagonisti - che daranno inizio alla battaglia nel post coronavirus.

Coronavirus in Italia e Governo: cosa nasconde la tregua di Renzi?

Matteo Renzi ha vestito i panni del responsabile in questi tempi di coronavirus. Le sue aspre battaglie contro il Governo Conte, al momento, sono congelate in nome di un’emergenza che il Paese deve affrontare unito, mettendo in quarantena le polemiche come lui stesso ha dichiarato nel pieno della crisi sanitaria.

Ma più di un elemento lascia intravedere nuove minacce. L’ultimo episodio è legato al sottosegretario agli Esteri Ivan Scalfarotto, esponente di Italia Viva. Il mancato ottenimento della delega al commercio estero che si aspettava da Di Maio ha fatto esplodere un caso. Il ministro pentastellato, infatti, ha riservato al renziano soltanto la responsabilità delle politiche commerciali, offrendo al grillino Manlio di Stefano l’area imprese.

Non sarebbero stati rispettati i patti stipulati al momento della formazione di Governo secondo Scalfarotto, che, irritato, ha seriamente ipotizzato l’addio all’esecutivo. A bloccare il potenziale ennesimo strappo è arrivato Matteo Renzi, che ha fermato il gesto estremo di Scalfarotto perché sarebbe stato male interpretato in questo momento di emergenza per il Paese.

L’impressione, comunque, è che la questione delle deleghe ritorni sul tavolo delle richieste fatte da Italia Viva al Governo Conte - insieme ai temi prescrizione, giustizia, sindaco d’Italia - non appena la situazioni tornerà alla normalità.

La tregua di Renzi, dunque, è più armata che mai. Dopo le indiscrezioni su un probabile accordo con la Lega per avviare un Governo istituzionale - tramontato sul nascere - il leader di Italia Viva sta sicuramente portando avanti una sua strategia. Massimo rispetto e collaborazione con Conte adesso.

Ma, non appena il Paese uscirà dall’emergenza, la tregua potrebbe trasformarsi in nuova guerra: il tema dell’economia in sofferenza potrebbe essere utile a Renzi per suggerire un altro Presidente del Consiglio.

Matteo Salvini all’attacco

Non ha mai nascosto la sua avversione verso Conte e tutto il Governo sulla gestione dell’emergenza coronavirus. Matteo Salvini è sicuramente l’esponente politico che più si è esposto in un vero e proprio conflitto contro l’esecutivo.

I suoi messaggi continuano ad essere critici e le sue proposte di risposta all’emergenza cercano di discostarsi il più possibile da quelle che provengono da Palazzo Chigi. Non è stata nemmeno troppo velato il suo desiderio di istituire un Governo istituzionale senza Conte.

La convinzione di Salvini e della Lega tutta - critici anche tramite i governatori del Carroccio che stanno affrontando l’emergenza - è che il Governo Conte, almeno finita l’emergenza, non avrà tregua. La richiesta di elezioni sarà avanzata con grande convinzione.

Giorgia Meloni e coronavirus in Italia: tra tregua e conflitto

La leader di Fratelli d’Italia continua la sua ascesa nei sondaggi e nel panorama politico italiano e, anche nella gestione dell’emergenza coronavirus, sembra fare dei distinguo rispetto all’alleato Salvini.

Giorgia Meloni, infatti, se da una parte ha criticato Conte per la sua personale gestione della crisi, dall’altra ha respinto ogni possibilità di formare un esecutivo diverso da quello attuale per affrontare l’emergenza.

No inciuci e mai con Renzi ”: questo è stato lo slogan della deputata romana, dimostrando una visione diversa da Salvini.

La sua, comunque, appare una tregua armata. La guerra contro questo esecutivo è solo rimandata. La Meloni, infatti, sta insistendo sulla necessità di una nuova legge elettorale da fare subito, in vista dell’esito del referendum sul taglio dei parlamentari, per poter andare alle urne.

Il coronavirus in Italia è la prova dell’alto livello di tensione tra i partiti politici. E, soprattutto, racconta quanto sia difficile la tanto incovacata unità nazionale.

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