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Borse: per Tokyo rialzo da record ma il PIL delude. Cina: yuan ai massimi del 2016

lunedì 15 febbraio 2016, di Flavia Provenzani

Ad eccezione della Cina, le borse asiatiche hanno segnato dei rialzi incoraggianti nella sessione di lunedì, con il Giappone in netta ripresa rispetto al sell-off della scorsa settimana.
Mentre la borsa in Cina segna un lieve ribasso, il Nikkei recupera parte delle perdite dei giorni scorsi, rimbalzando del 7.16%.

Forte il divario tra il rialzo da record della Borsa di Tokyo e i dati macroeconomici del Paese, che mostrano il PIL giapponese al di sotto delle aspettative di mercato.

Intanto, la Cina apre in leggera flessione dopo una settimana di chiusura per festività, in un lieve ottimismo nonostante la forte delusione della bilancia commerciale.
A sostenere il sentiment sui mercati asiatici sono le nuove azioni sul mercato del Forex da parte della PBOC (banca centrale della Cina), che fissa lo yuan ai livelli massimi del 2016 contro il dollaro USA.

Borse asiatiche ottimiste nonostante i dati deboli

Le borse asiatiche si rialzano da cinque sessioni consecutive di ribasso, con la banca centrale cinese che continua a fissare il valore dello yuan sempre più in alto, tranquillizzando i timori per una svalutazione, anche se una serie di dati macroeconomici deboli provenienti Giappone, Cina e Indonesia suggeriscono che il rimbalzo potrebbe essere di breve durata.

La maggior parte delle piazze asiatiche sono in rialzo, incoraggiate dalla forte chiusura di Wall Street e delle Borse Europee di venerdì e da un’apertura relativamente calma in Cina - rispetto alla volatilità a cui è abituato il mercato - dopo la chiusura di una settimana per festività.

L’indice MSCI, che segue l’andamento dei titoli azionari nell’area Asia-Pacifico escluso il Giappone, è salito del 2,3 per cento, dopo aver perso il 10 per cento del suo valore dall’inizio quest’anno.

Tokyo in forte rialzo (+7.16%), PIL debole

L’indice Nikkei guadagna il 7,2 per cento, andando oltre i dati che hanno mostrato che l’economia giapponese ha registrato una contrazione maggiore del previsto nell’ultimo trimestre del 2015, dopo aver perso il l’11 per cento durante le trattazioni della scorsa settimana.

Il divario tra i mercati e l’economia è forte in Giappone, dove il Nikkei ha registrato il rialzo giornaliero più vasto dalla crisi finanziaria globale nel 2008, non curandosi dei dati che hanno mostrato che l’economia ha subito una flessione annualizzata dell’1,4 per cento nell’ultimo trimestre del 2015, peggiore delle previsioni degli analisti.

In Cina, lo yuan è salito di oltre l’1 per cento a 6,4900 per dollaro - il livello più alto del 2016 - dopo che la Banca popolare della Cina ha impostato il suo punto medio giornaliero lo 0,3 per cento più in alto e che il presidente della banca centrale ha commentato che agli speculatori non dovrebbe essere consentito di dominare sentiment del mercato.

Cina: borsa in lieve flessione, delude la bilancia commerciale

L’indice Shanghai Composite è sceso dello 0,7 per cento, una mossa relativamente buona date le forti oscillazioni registrate di recente in tutto il mondo.
Eppure, i dati sul commercio cinese sono stati molto più deboli del previsto, indicando la presenza di ulteriori pressioni sullo yuan e altro potenziale per i deflussi di capitale. Le esportazioni di gennaio sono scese dell’11,2 per cento rispetto all’anno precedente, mentre le importazioni sono diminuite 18,8 per cento; la seconda più grande economia del mondo è ancora in difficoltà.

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