Ultime notizie pensioni: Ape Social o età pensionabile, ci sono soldi solo per una

Alessandro Cipolla

17 Novembre 2017 - 10:01

Ultime notizie pensioni: atto finale del tavolo tecnico, si deciderà se prorogare l’Ape Social oppure esonerare 15 categorie di lavori gravosi dall’innalzamento dell’età pensionabile.

Ultime notizie pensioni: Ape Social o età pensionabile, ci sono soldi solo per una

Sono interlocutorie le ultime notizie pensioni provenienti dal tavolo tecnico governo-sindacati che, a una settimana dalla sua istituzione, sabato concluderà il suo percorso con la riforma che prenderà forma così in maniera definitiva.

In ballo ci sono la proroga a tutto il 2019 dell’Ape Social e l’esonero di 15 categorie di lavori usuranti per quanto riguarda l’innalzamento dell’età pensionabile: i soldi a disposizione ci sono soltanto per accogliere una proposta, sarà quasi impossibile quindi che entrambe possano entrare a far parte della riforma delle pensioni.

Ape Social o età pensionabile?

Già da settembre quando da Palazzo Chigi uscì fuori la famosa frase del “sentiero stretto”, si era inteso che per la riforma i fondi a disposizione non sarebbero stati molti. Le ultime notizie pensioni poi non hanno fatto altro che confermare questo sentore iniziale.

I soldi stanziati negli ultimi anni per mettere delle proverbiali toppe alla riforma Fornero, vedi Ape Social, Ape Volontaria, Opzione Donna, RITA e misure in favore degli esodati, hanno spinto il governo a dirottare verso altri lidi i circa 20 milioni destinati agli investimenti presenti nella legge di Bilancio.

Ecco dunque che per la riforma delle pensioni, che sarebbe dovuta essere la realizzazione di quel percorso studiato assieme da governo e sindacati denominato Fase 2, a disposizione non sono rimaste che le proverbiali briciole.

Anche adesso che con il tavolo tecnico si sta cercando di apportare delle modifiche last minute, la coperta economica rimane ugualmente corta per accogliere tutte le richieste presentate dalle parti sociali.

Si potrebbe andare incontro quindi verso una drammatica scelta: prorogare fino al 31 dicembre 2019 l’Ape Social oppure esonerare dal meccanismo dell’innalzamento dell’età pensionabile 15 categorie di lavori gravosi?

Il dubbio è amletico ma i fondi per poter finanziare entrambe le misure non sembrerebbero esserci in cassa. Ecco dunque che nelle prossime ore dovrà essere presa una decisione finale che, in qualunque caso, visto questo out out alla fine andrà a scontentare per forza di cose qualcuno.

Tempo scaduto

Dopo mesi di trattative adesso il tempo a disposizione sta ormai per scadere. Apportate le ultime modifiche alla legge di Bilancio 2018, all’interno della quale è inglobata la riforma delle pensioni, il testo dalla prossima settimana dovrà approdare in Aula per iniziare le votazioni.

Il termine perentorio infatti è quello della fine dell’anno: se entro il 31 dicembre la Finanziaria non verrà approvata scatterebbe di conseguenza l’esercizio provvisorio e sarebbe un mezzo disastro soprattutto per le tasche degli italiani.

In merito alle pensioni di conseguenza dovrà essere presa una decisione definitiva entro questo fine settimana, con le ultime notizie come detto che parlano di un bivio davanti al quale al momento sono bloccati governo e sindacati.

Una proroga dell’Ape Social a tutto il 2019, che si andrebbe ad aggiungere a quella già prevista nella legge di Bilancio dell’Ape Volontaria e Aziendale, sarebbe una sorta di compimento di quel percorso che vorrebbe stabilizzare questo tipo di misure.

Visto però che una proroga dell’Anticipo pensionistico sociale andrebbe a riguardare un cospicuo numero di lavoratori, ecco che dal punto di vista finanziario così facendo verrebbero meno i soldi per intervenire sull’età pensionabile.

Il governo infatti aveva proposto di escludere 11 categorie di lavori gravosi, poi diventate 15, dal meccanismo dell’innalzamento. Le ultime notizie pensioni però parlano di una Cgil molto scettica a riguardo visto che, secondo un loro studio, questa misura andrebbe a interessare soltanto poco più di 4.000 persone a fronte delle quasi 20.000 paventate.

L’esito di questa trattativa è ancora molto incerto. Alla fine potrebbe nascere una sorta di compromesso: via libera subito alla proroga dell’Ape Social, con il decreto ministeriale per rendere operativo l’innalzamento che potrebbe essere sospeso di sei mesi accogliendo così alcuni emendamenti presentati a riguardo.

Così facendo l’Ape Social potrebbe subito proseguire il suo percorso, mentre da qui a giugno le parti potrebbero continuare a trattare sul meccanismo dell’innalzamento dell’età pensionabile magari istituendo anche l’ipotizzata commissione tecnica per stabilire i lavori gravosi da esonerare.

Una soluzione questa che potrebbe accontentare i sindacati e far respirare il governo, visto che i partiti della maggioranza sono molto ansiosi di trovare una soluzione condivisa, senza gravare sul bilancio, per non far irrompere il delicato tema delle pensioni in una campagna elettorale che si preannuncia essere già molto infuocata di suo.

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