Tecnologia, i 10 trend che nel 2023 cambieranno la nostra vita

Dario Colombo

03/01/2023

03/01/2023 - 18:45

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La tecnologia evolve continuamente e cambia la vita di cittadini, consumatori e aziende: ecco i 10 trend che avranno maggiore impatto nel 2023

Tecnologia, i 10 trend che nel 2023 cambieranno la nostra vita

La tecnologia evolve continuamente e cambia la vita di cittadini, consumatori e imprese.
Confrontando il lavoro e le previsioni di analisti e di aziende tecnologiche abbiamo selezionato 10 trend della tecnologia per il 2023 che è bene conoscere.

Sono 10 trend che visti come insieme rappresentano il senso dell’utilizzo della tecnologia, che per i cittadini significa migliorare la vita, per i consumatori migliorare la propria esperienza di acquisto, per le imprese aumentare la propria produttività, ridurre i costi, far crescere i profitti. 

Da qualche anno ormai si parla di trasformazione digitale della società e delle imprese. Lo si fa in modo più accentuato dopo la pandemia, a sottolineare un’accelerazione generalizzata del processo di trasformazione. 
Ecco perché portare in primo piano anche trend che potrebbero non essere immediatamente evidenti è importante: sanno indicarci i vantaggi che avremo in futuro se applicheremo nel modo corretto la tecnologia che ci propongono.

1 - Intelligenza artificiale (anche adattiva)

Non è una sorpresa che per tutti gli analisti e le aziende il trend principale del 2023 sarà quello dell’intelligenza artificiale, che oltretutto ha la caratteristica di essere orizzontale, ossia di coinvolgere tutte le altre tecnologie e tendenze.

Considerata perennemente come una tecnologia emergente, in realtà l’intelligenza artificiale è in continua evoluzione da molti anni e nuove applicazioni continuano ad affacciarsi sul mercato.
È degli ultimi giorni del 2022 il picco di attenzione riservato a ChatGPT, fenomeno che si aggiunge ad applicazioni di riconoscimento di immagini e di parlato, a sistemi di navigazione, a semplici assistenti vocali di uso quotidiano come Alexa.

Nel 2023 l’intelligenza artificiale farà un passo deciso di ingresso nelle aziende (la usa, secondo dati Ibm, ormai quasi un’azienda su due) che avverrà grazie alle applicazioni no-code, a interfacce sempre più semplici, intuitive, naturali (stile ChatGPT per capirci).
In questo modo l’intelligenza artificiale consentirà di creare prodotti e servizi più intelligenti a beneficio dei consumatori, che potranno scegliere, ricevere e pagare beni e servizi in modo sempre più semplificato.

Come trend per il 2023 Gartner pone l’attenzione sui cosiddetti sistemi di intelligenza artificiale adattiva, che servono a riaddestrare continuamente i modelli e ad apprendere in ambienti di sviluppo basati su nuovi dati per adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mondo reale che non erano previsti nello sviluppo iniziale. 

La tecnologia alla base dell’intelligenza artificiale adattiva usa i feedback in tempo reale per cambiare l’apprendimento del sistema in modo dinamico e quindi cambiare anche gli obiettivi. Questo la rende adatta per operazioni in cui i rapidi cambiamenti nell’ambiente esterno o il cambiamento degli obiettivi aziendali richiedono una risposta ottimizzata e immediata.

Ma per l’intelligenza artificiale non sarà un 2023 completamente in discesa. Per questa tecnologia esiste, e lo ha rilevato Gartner, anche un problema di gestione della fiducia, dei rischi e della sicurezza: non tutte le organizzazioni non sono preparate a gestire i rischi dell’intelligenza artificiale. 
Una ricerca condotta negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Germania ha rilevato che il 41% delle aziende ha subito una violazione della privacy o un incidente di sicurezza legato all’utilizzo non corretto della tecnologia di intelligenza artificiale

Peraltro sempre dalla stessa ricerca risulta che chi ha gestito bene i rischi, la privacy e la sicurezza dell’IA ha ottenuto risultati migliori nei progetti di intelligenza artificiale. 

Quindi è molto probabile che nel 2023 le aziende lavoreranno per migliorare la propria tecnologia di intelligenza artificiale per garantire l’affidabilità del modello, l’affidabilità, la sicurezza e la protezione dei dati.

2- Sostenibilità della tecnologia e della supply chain

Anche il secondo trend per il 2023 ha la caratteristica di essere orizzontale e di attraversare tutte le altre tendenze: la sostenibilità della tecnologia.

Per la prima volta lo scorso anno i massimi dirigenti (Ceo e direttori) delle maggiori aziende mondiali hanno inserito la sostenibilità fra i propri principali obiettivi di business, ammettendo che i cambiamenti ambientali e sociali sono una delle tre priorità principali per i loro investitori, dopo il profitto e le entrate. 

Questo ammettere la sostenibilità negli obiettivi di business significa che i manager devono investire di più in soluzioni innovative progettate per soddisfare le esigenze ESG per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità. 

Per fare ciò le imprese nel 2023 punteranno a creare un sistema di tecnologia sostenibile capace di aumentare l’efficienza energetica, quella dei materiali che usano e dei servizi IT, e che attraverso tecnologie come tracciabilità, analytics, intelligenza artificiale, diffonda soluzioni sostenibili nella propria catena del valore.

La sostenibilità della tecnologia è un tema orizzontale proprio perché riguarda la supply chain delle imprese, ma anche quella di noi consumatori, che, per fare un esempio, tramite dispositivi mobili costruiti con materiali rari utilizziamo molti servizi cloud (magari anche solo per vederci un film) che vengono erogati da data center che consumano molta energia.

La consapevolezza dell’esistenza di questa catena della sostenibilità è ormai diffusa e sono sempre di più i consumatori che richiedono che i prodotti e i servizi che acquistano siano efficienti dal punto di vista energetico e supportati da tecnologia più sostenibile.

3 - Superapp cercasi

Vagheggiata da molti, obiettivo dei tycoon della tecnologia, come Elon Musk, che ci sta pensando da un po’ e come suo costume non fa mistero delle sue intenzioni, quello della superapp è un trend che potrebbe finalmente diventare diffuso nel 2023.

Innanzitutto, cos’è una superapp? È uno strumento che combina le funzionalità di un’app, una piattaforma e un ecosistema di relazioni e lo fa in un’unica applicazione. Un esempio è la cinese WeChat.

In pratica, è un’app per fare tutto: gestire l’identità digitale, gli acquisti, le proprie finanze, le comunicazioni, i servizi e tutto ciò che di integrabile potrebbe nascere lasciando spazio all’immaginazione.
Per chi ha dimestichezza con l’Internet 1.0, la superapp sta alle app come il portale stava ai siti web.

Bella a immaginarsi, ma complessa da gestire e da regolamentare (accenniamo solamente al fatto che si centralizza in un punto solo il controllo dell’utente).

Una superapp deve avere il proprio set di funzionalità, ma deve essere anche una piattaforma su cui le terze parti possono sviluppare e pubblicare le proprie mini-app che si intrecciano con la superapp. 

Sempre Gartner prevede che entro il 2027 oltre il 50% della popolazione mondiale sarà utente attivo quotidiano di più superapp.

Sebbene la maggior parte degli esempi di superapp siano app mobili, il concetto può essere applicato anche ad applicazioni desktop (esempi di superapp in questo senso sono Microsoft Teams e Slack), dove una superapp può consolidare e sostituire più app per l’uso da parte di clienti o dipendenti.

4 - Quantum computing (nel G7)

Il quarto trend per il 2023 è quello del quantum computing, ossia dello sviluppo di una tecnologia informatica basata sui principi della teoria quantistica. 
Per dirla davvero molto semplicemente, il quantum computing è una tecnologia che sfrutta le leggi della meccanica quantistica per risolvere problemi che sarebbero troppo complessi per i computer classici.. 

Sono in molti a ritenere che nel 2023 questa tecnologia possa avere una spinta che la porti a sfiorare, se non toccare le nostre vite.

Gli sforzi e gli investimenti per portare il quantum computing su larga scala, infatti, stanno coinvolgendo tutte le grandi potenze mondiali, Usa, Cina, Russia ed Unione Europea (a breve, nel contesto del progetto EuroHPC JU saranno installati sei computer quantistici in Italia, Francia, Germania, Polonia, Repubblica Ceca e Spagna) e ne fanno praticamente un tema da G7.

Il quantum computing utilizza particelle subatomiche e bit quantistici (qubit) per elaborare e archiviare le informazioni e ci darà computer in grado di funzionare mille miliardi di volte più velocemente rispetto a quelli basati sui processori oggi disponibili.

Ma il quantum computing ha in sé anche il pericolo, che è quello di poter neutralizzare l’attuale tecnologia di crittografia.
Violare la crittografia significa poter portare attacchi a privati, aziende, ma soprattutto nazioni. Il tema della pericolosità insita nel quantum computing è noto da tempo ed è per questo che i progressi di questa tecnologia vengono misurati con interesse.

Quindi, anche in relazione al quadro politico internazionale nel 2023 l’attenzione sul quantum computing sarà mantenuta alta e la tecnologia è destinata a richiamare maggiori investimenti.

5 - Reti wireless con il 5G privato

Cinque come 5G. La quinta tecnologia per il 2023 è quella che ha dimostrato di avere la capacità di rivoluzionare le nostre interazioni, azzerando la latenza del trasferimento dei dati e consentendo di integrare la tecnologia di realtà aumentata e di realtà virtuale con il cloud.

Nel 2023 le aziende utilizzeranno più di una tecnologia wireless per i propri ambienti, dal Wi-Fi in ufficio, ai servizi per dispositivi mobili, ai servizi a basso consumo e la connettività radio, tanto che si prevede che entro il 2025 il 60% delle aziende utilizzerà almeno cinque tecnologie wireless contemporaneamente. 

Man mano che le reti sapranno andare oltre la pura connettività, forniranno informazioni utilizzando l’analisi integrata. Questo significa che la rete diventerà una fonte di valore aziendale diretto. E il 5G ha un ruolo in questo.

La domanda di reti cellulari private 5G è destinata a crescere nei prossimi mesi in tutta Europa, spinta dalla necessità per le aziende di modernizzare dare sicurezza ai propri dati (specie quelli sensibili) e accelerare la digitalizzazione.

Secondo l’ultimo report della Global Mobile Suppliers Association (GSA) il 37% delle reti private cellulari oggi utilizza il 5G. Che il trend sia importante lo dice la top 5 dei paesi che le utilizzano: Usa, Germania, Cina, UK e Giappone.

Le reti 5G private vengono adoperate in fabbrica per trasmettere dati, in modo sicuro e con una latenza minima, ai robot della catena di montaggio, negli ospedali, nei porti, negli aeroporti e nelle stazioni ferroviarie, ambienti che per ampiezza, caratteristiche geografiche e criticità dei dati trattati non possono usare il Wi-Fi o le reti cellulari pubbliche. In futuro le useremo nelle smart city e nell’istruzione.

6 - Metaverso e dintorni

La definizione che di metaverso dà Gartner forse piacerà a Marco Camisani Calzolari, noto strenuo sostenitore della inesistenza del metaverso per come oggi viene rappresentato coralmente (ce lo ha spiegato in una videointervista: il metaverso non esiste).

La società di analisi americana, infatti, riguardo i trend della tecnologia per il 2023 fa riferimento al metaverso come a uno spazio condiviso 3D, virtuale e collettivo, creato dalla convergenza di realtà fisica e digitale virtualmente potenziate. 

Un metaverso è persistente, fornisce esperienze immersive migliorate e per essere tale dovrà essere indipendente dal dispositivo e non di proprietà di un singolo fornitore. 
Quello che sta nascendo avrà un’economia virtuale a se stante, abilitata da valute digitali e da token non fungibili (NFT). 

Si prevede che entro il 2027 oltre il 40% delle grandi aziende in tutto il mondo utilizzerà a scopo di business una combinazione di Web3, cloud, realtà virtuale e digital twin (gemelli digitali) in progetti basati sul metaverso.

Global Data stima che il metaverso possa raggiungere un valore mondiale di mille miliardi dollari entro il 2030. Difficile da confermare adesso.
Di certo è più condivisibile il fatto che il 2023 sarà l’anno che darà una direzione al metaverso, anche in ragione delle possibili marce indietro o cambi di direzione del suo maggiore sponsor tecnico ed economico: Mark Zuckerberg con Meta.

Si può comunque confidare che le tecnologie della realtà aumentata e della realtà virtuale, che sono alla base della fruizione del metaverso, continueranno a essere sviluppate, grazie anche agli investimenti di aziende come Microsoft e Nvidia e alla loro integrazione con la tecnologia di intelligenza artificiale, portando alla creazione di avatar avanzati.

7 - Cloud verticale

Il settimo trend per il 2023 riguarda una tecnologia ormai ben conosciuta, come quella del cloud computing, che sa crescere a dispetto di inflazione e incertezze del contesto economico: Il mercato del cloud in Italia nel 2022 si è confermato in consolidamento, superando i 4,5 miliardi di euro, con una crescita del 18% (dati Osservatorio della School of Management del Politecnico di Milano).

Nelle grandi imprese l’adozione del cloud è una certezza ed è ormai una modalità di erogazione applicativa (44%) in equilibrio con quella gli ambienti tradizionali. Ma anche il comparto delle Pmi ha fatto un decisivo passo avanti, tanto che nel 2022 il 52% delle Pmi italiane ha usato almeno un servizio cloud e complessivamente la spesa per il cloud è cresciuta del 24%, a 351 milioni di euro.

C’è lo spazio sufficiente allora per intendere il trend della tecnologia cloud con un’accezione differente, evolutiva: la verticalità di impiego in specifici settori produttivi o economici.

A partire dal 2023 e nel giro di cinque anni oltre il 50% delle aziende utilizzerà piattaforme cloud verticali (industry cloud platform) per accelerare le proprie iniziative di business (fonte Gartner).

Le piattaforme cloud verticali sono quelle che offrono una combinazione di ambiente applicativo SaaS, di piattaforma distribuita come servizio (PaaS) e di infrastruttura distribuita (IaaS) fornendo set di funzionalità modulari specifiche del settore verticale, per supportare specifici casi d’uso aziendali. Insomma, un cloud creato per essere già adatto a chi lo deve utilizzare.

Le aziende potranno utilizzare le funzionalità pacchettizzate delle piattaforme cloud verticali come elementi per creare nuovi business digitali unici e differenzianti, ottenendo agilità, innovazione e tempi di immissione sul mercato ridotti, evitando al tempo stesso il cosiddetto lock-in, ossia il legame forzato con un fornitore di cloud.

Come trend per il 2023 il cloud verticale potrà quindi essere una svolta, e in particolar modo potrà esserlo per le imprese del made in Italy, che lo potranno utilizzare per conservare il proprio vantaggio competitivo anche nel digitale.

8 - Blockchain per decentralizzare

Resa popolare lo scorso anno dalla controversa questione delle criptovalute la tecnologia blockchain rimane un trend anche per il 2023.
Lo potrà fare puntando le proprie carte sugli elementi che l’allontanano dai problemi generati dalle crypto, a partire da quello della sicurezza in quanto tecnologia basata sul consenso, il che significa che nessuna singola persona o organizzazione può assumere il controllo totale dei dati di una blockchain.

Nel 2023 saranno proprio le aziende ad affermare la blockchain come tecnologia trend riscoprendone i valori fondamentali, e a creare prodotti e servizi più decentralizzati, come quelli di archiviazione sicura di cui ne beneficeranno sia le aziende, sia i consumatori e i cittadini.

E il 2023 sarà probabilmente anche l’anno in cui i token non fungibili diventeranno più accessibili, a partire dall’utilizzo nel campo dell’intrattenimento. Blockchain e gli NFT saranno anche lo strumento per interagire con prodotti e servizi digitali e per diffondere l’utilizzo degli smart contract.

9 - Osservabilità, questa sconosciuta (ancora per poco)

Un trend della tecnologia poco conosciuto ai più, ma che nel 2023 riceverà molto probabilmente una sorta di definitiva consacrazione è quello dell’osservabilità (in inglese, observability), che altro non è quel fenomeno che con il proprio effetto induce a dare priorità alle scelte e alle decisioni, basandosi sull’analisi dei dati.

Siamo quindi nel campo del cosiddetto «nuovo petrolio»: i dati e l’utilizzo buono che se ne fa. Citati anche dal presidente Sergio Mattarella nel discorso di fine anno, i buoni dati sono la base per qualsiasi attività economica, di adesso e del futuro.

Dati osservabili sono quelli che fanno riferimento ai fenomeni digitalizzati, come registri, tracce, chiamate API, tempo di permanenza, download e trasferimenti di file, che si concretizzano si intraprende qualsiasi tipo di azione. Sono quello che c’è nella scatola nera del digitale.

Il progresso della tecnologia aumenta la complessità dei sistemi, al punto di supera le funzionalità di monitoraggio tradizionali. Oggi la strategia per la gestione e la protezione dei sistemi da guasti di cui non si è a conoscenza non è monitorare ma rendere il sistema monitorabile e osservabile.

L’osservabilità applicata alimenta proprio questi sistemi che diventano osservabili, per poi anche essere comprensibili e forieri di un’azione corretta, in un approccio orchestrato e integrato per accelerare il processo decisionale organizzativo. 

L’osservabilità sarà una tecnologia trend del 2023 (e anche oltre ovviamente) perché è basata sull’importanza strategica di avere dati giusti al momento giusto. Informazioni che servono per fare un’azione rapida basata su dati confermati. 

Se pianificata strategicamente ed eseguita con successo, l’osservabilità applicata sarà la fonte più potente del processo decisionale basato sui dati e anche per garantire la continuità delle applicazioni e dei servizi.
Le aziende lo stanno comprendendo e presto (nel 2023) lo comunicheranno anche ai loro utenti e clienti.

10 - Immunità digitale

Decimo, ma non ultimo trend e se per questo nemmeno definibile come tecnologia singola (torna il concetto di orizzontalità dell’intelligenza artificiale) è la cybersecurity, in accezione ampia.

Il suo essere di tendenza è stato una costante di tutti gli anni precedenti e pertanto lo sarà anche nel 2023. Il motivo è ovvio: le minacce e gli attacchi, anche alle infrastrutture critiche, stanno costantemente crescendo in numero e intensità.

Miglioramento dei protocolli di sicurezza, rafforzamento dei sistemi di difesa contro gli attacchi, formazione delle persone, investimenti, servono ma non bastano.

La questione, affermano gli esperti, non è se si subirà un attacco, ma come se ne uscirà quando si verificherà, ossia qual è il grado di tenuta dei sistemi digitali.

Pertanto un cambio di prospettiva, che non a caso è strettamente collegato al tema dell’osservabilità (vedi sopra) costituisce una svolta per il 2023.

Stiamo parlando di quello che Gartner indica come «ottimizzazione del sistema immunitario digitale».
Nell’economia digitale il valore aziendale si esprime nella continuità: per aumentare la soddisfazione del cliente le aziende devono mitigare i rischi e avere un sistema immunitario digitale consente di farlo.

L’immunità digitale è quella condizione che combina dati sulle operazioni, test automatizzati, risoluzione degli incidenti, ingegneria del software e sicurezza nella supply chain delle applicazioni per aumentare la resilienza e la stabilità dei sistemi digitali. 

Gartner prevede che entro il 2025 le imprese che avranno investito nella costruzione dell’immunità digitale potranno ridurre gli eventuali tempi di inattività dei loro sistemi fino all’80% e questo si tradurrà direttamente in continuità di business e maggiori entrate.

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