Smart Contract: cosa sono, come funzionano, opportunità

15 Ottobre 2019 - 22:56

31 Agosto 2022 - 17:24

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Gli Smart Contract aiutano le persone a scambiare denaro, trasferire proprietà e qualsiasi altra cosa di valore in modo sicuro. Questa è una guida completa sulle opportunità per gli utenti.

Smart Contract: cosa sono, come funzionano, opportunità

Il primo a teorizzare il concetto di ’Smart contract’ fu Nick Szabo nel 1995, il quale si accorse che per la creazione di ’Contratti intelligenti’ poteva essere utilizzato il registro decentralizzato ’Distributed Ledger’. Il concetto di blockchain arriverà molto più tardi con la creazione di Bitcoin).

L’obiettivo di questo informatico e studioso di diritto era quello di portare le pratiche legali e contrattuali, da lui definito “altamente evolute”, nella progettazione del commercio elettronico.

Gli Smart contract sono nella classe delle tecnologie da letto blockchain in cui il registro è strutturato come una catena di blocchi che contengono al loro interno delle transazioni. Questa utilizza le caratteristiche di una rete informatica costituita da ’nodi’ per gestire, in modo univoco e sicuro, un registro di dati digitali, senza dover ricorrere ad un’entità centrale a cui, spetta il ruolo di controllo e verifica.

Questi particolari tipi di contratti sono, pertanto, applicazioni distribuite che risiedono su questa infrastruttura che consentono di eseguire, controllare o registrare, in modo automatico, eventi e azioni, nel rispetto delle disposizioni.

La caratteristica dei ’Contratti intelligenti’ è quella di operare automaticamente sulla base di determinate condizioni che vengono prestabilite dalle parti.

È quindi il codice informatico, eseguito su un’infrastruttura neutrale, che ne garantisce la corretta esecuzione delle obbligazioni e dei comportamenti, oltre al corretto funzionamento del sistema.

Di seguito spiegheremo il significato di Smart Contract, tracciando una loro breve storia. Illustreremo poi il funzionamento, prendendo spunto da alcuni esempi pratici.

Infine, dedicheremo un capitolo a parte sulle reali opportunità apportate e in che modo potranno influenzare nei prossimi anni la vita quotidiana di molte persone.

Cosa sono gli Smart contract?

Il significato letterale di smart contract è “contratti intelligenti”. In concreto, sono software basati sulla tecnologia blockchain.

Essi definiscono regole e penali di un accordo, allo stesso modo di un contratto tradizionale. La differenza sostanziale consiste nella presenza nel software delle funzioni if/then, le quali rendono automatico il pagamento al verificarsi di una determinata condizione.

Gli Smart contratti inseriti in una blockchain offrono che vantaggi vanno dalla immutabilità informazioni, alla certezza dell’esecuzione di obbligazioni, alla immutabilità delle obbligazioni contrattuali, alla possibilità di trovare un accordo in obbligazioni di fiducia.

Più in generale, questo mezzo può aiutare le persone a scambiare denaro, trasferire proprietà e qualsiasi altra cosa di valore in modo trasparente e senza ricorrere ai servizi di un intermediario.

Smart Contract e notai

Sulla carta, essi permettono dunque l’esecuzione di transazioni credibili senza la presenza di notai o avvocati. La loro figura non sembra però essere a rischio, nonostante l’introduzione dei contratti creati e scritti sulla blockchain.

Dal punto di vista giuridico lo smart contract non sarebbe idoneo a documentare la causa del contratto.

Altri due elementi controversi sarebbero l’applicazione delle norme sull’interpretazione del contratto e sulla risoluzione legale.

Per una convivenza pacifica, si suggerisce l’adozione dei cosiddetti contratti intelligenti soltanto per alcune parti esecutive, lasciando la definizione generale al contratto scritto in linguaggio naturale.

Quando nasce il concetto di Smart Contract

Il primo a teorizzare il concetto di smart contract come già detto fu Nick Szabo. Correva l’anno 1994. Lo studioso legale e crittografo, Szabo, si accorse che il registro (ledger) decentralizzato sarebbe potuto essere sfruttato per la creazione di “contratti intelligenti”.

Ad oggi, sono pochi i governi, a livello globale, che sono spinti alla regolamentazione giuridica degli Smart contract. Ma in alcuni paesi degli Stati Uniti, ne sono già state emanate le relative legislazioni o delle proposte di legge in materia, che ne riconoscono, di fatto, il valore.

Anche in UK si registra una reazione più che positiva all’uso di queste tecnologie e la Law Commission ha sottolineato che l’attuale quadro giuridico in Inghilterra e Galles è chiaramente in grado di agevolare e supportare l’uso di contratti legali intelligenti. Anche l’Italia ha emanato una disciplina importante introducendo l’art. 8 ter del dl 14.12.18, n. 135.

In Europa il regolatore si è reso conto della necessità di definire la validità dello Smart contract e il Parlamento Europeo il 3 ottobre 2018 ha approvato una risoluzione in tema di tecnologia di registrazione distribuita (DTL) e blockchain.

Di recente, inoltre il Parlamento Europeo ha pubblicato la risoluzione del 20 ottobre 2020 recante raccomandazioni alla Commissione sulla legge sui servizi digitali: adeguare le norme di diritto commerciale e per i soggetti commerciali che operano civile online, che proprio agli smart contract e alla blockchains fa riferimento.

Smart Contract e Ethereum

Ethereum è la blockchain di riferimento per la creazione di smart contract, per questo motivo troviamo i due termini associati spesso insieme.

Vitalik Buterin, inventore di Ethereum, è andato oltre il concetto di semplice criptovaluta. All’interno della piattaforma che ha creato, i “contratti intelligenti” rappresentano una componente fondamentale.

Infatti, lo scopo principale di Ethereum è consentire ai partecipanti della rete di creare e pubblicare i contratti basati sulla blockchain. A testimonianza di ciò, è sufficiente ricordare che Ether (la criptovaluta) serve per far funzionare gli smart contract.

Dunque, un obiettivo molto diverso rispetto a quello di Bitcoin, nato come alternativa al denaro reale e oggi considerato da più parti come nuova riserva di valore (oro digitale).

Come funzionano gli Smart Contract

Il primo passaggio è la stipula di un contratto. Le due parti trascrivono poi le clausole in uno smart contract.

Successivamente, il “contratto intelligente” viene inserito nella blockchain. I partecipanti (i nodi della catena di blocchi) verificano l’esattezza delle informazioni riportate, quindi l’accordo digitale entra a far parte di un blocco.

A questo punto, gli utenti della blockchain validano il blocco tramite il meccanismo Proof of Work (PoW). Chi si occupa della validazione del blocco riceve a sua volta la criptovaluta Ether come ricompensa.

Terminata l’operazione, il blocco contenente lo smart contract viene aggiunto alla blockchain. Da qui in avanti la responsabilità di monitorare che le condizioni del contratto si verifichino nella realtà è affidata a un agente terzo (come ad esempio un’applicazione per smartphone).

Non appena l’app invia il segnale alla blockchain che una o più condizioni si sono compiute, quest’ultima rende automatica l’esecuzione dello smart contract.

Esempi di Smart Contract

Ipotizziamo l’acquisto di un telefono a rate da parte di un utente. La persona in oggetto decide di stipulare un “contratto intelligente” con il negozio di elettronica presso il quale ha completato l’acquisto dello smartphone.

Tra le clausole dello smart contract le due parti decidono di inserirne una relativa al mancato pagamento di una rata. Da contratto, l’utente non potrà usare il cellulare qualora dovesse rendersi inadempiente dal punto di vista del saldo delle rate.

Caso vuole che l’acquirente del telefono dopo un paio di mesi non riesca a liquidare un acconto mensile. Al verificarsi di tale condizione, la blockchain esegue in automatico la clausola. Il blocco dello smartphone avviene a livello software.

Esistono anche altri esempi di smart contract:

  • Spedizione in contrassegno. Poniamo il caso che in occasione del Black Friday un utente acquisti un nuovo televisore rivolgendosi a un e-commerce, decidendo di pagare alla consegna. Sarà poi responsabilità del vettore consegnare il denaro al venditore.
    Quest’ultimo passaggio nasconde però delle criticità. Il vettore potrebbe essere derubato oppure tenersi il denaro. Se, invece, i due attori principali della compravendita scelgono di redigere uno smart contract si andrebbe a escludere l’ultima parte.
    Nel caso specifico, si pensi a un contratto che includa la somma complessiva del televisore e, contemporaneamente, verifichi lo stato della spedizione. Quando lo status passa a consegnato, la blockchain esegue in automatico il trasferimento del denaro al venditore.
  • Compromesso acquisto casa. Una coppia di giovani decide di acquistare un immobile usato, condizionando il pagamento dell’abitazione alla concessione del mutuo. Il venditore accetta, ma vuole altresì stipulare un compromesso, legandolo alla sospensiva del mutuo.
    In uno smart contract ideale verrebbe incamerata la somma richiesta al compromesso, in aggiunta a una tipica clausola if/then: se il mutuo viene accettato dalla banca, allora il denaro richiesto viene trasferito in automatico al proprietario dell’immobile.
    All’interno del contratto intelligente possono inoltre essere inserite anche condizioni temporali, come una precisa data di scadenza oltre la quale il contratto non è più valido. Se, ad esempio, i contraenti sono d’accordo, il contratto può prevedere che qualora la banca non dia una risposta definitiva sulla concessione del mutuo entro una data limite, tutte le clausole presenti nell’accordo vengono annullate.

Quali sono le opportunità degli Smart Contract

Grazie all’introduzione dei contratti smart o meglio contratti intelligenti che possono essere eseguiti in blockchain da smart contract, un’azienda oggi è in grado di migliorare le proprie prestazioni, velocizzare i processi e le trattative, ridurre al tempo stesso, costi e rischi.

I contratti tradizionali possono richiedere molto tempo per essere eseguiti. Inoltre, le procedure di attivazione numerosi processi amministrativi e di inserimento dati in sistemi gestionali, per la loro esecuzione, che per errori manuali o di interpretazione potrebbero non essere al 100% gli accordi del contratto sottoscritto dalle parti.

Infatti, sono registrati numerosi casi di case e di mancanza di fiducia in questo tipo di contratti, sia nel settore privato che nel settore pubblico.

Spieghiamo nel dettaglio ciascuna di esse:

Autonomia

Dato che non sono influenzabili da fattori esterni, gli Smart Contract generano l’assoluta fiducia sul livello di esecuzione. Una volta programmato, il protocollo non consente manipolazioni, bias oppure errori.

In linea teorica, uno smart contract esclude l’intervento di un intermediario, come quella dell’avvocato. Le condizioni sono inserite da ciascun contraente, non c’è bisogno di un notaio per confermare le clausole aggiunte né di un esecutore terzo.

Tutte le operazioni vengono infatti gestite dalla blockchain in maniera automatica. È lei a incamerare il contratto con le eventuali somme di denaro congelate, ed è sempre lei ad attivare una clausola non appena viene accertata la sua concretizzazione.

Risparmio

La seconda opportunità è una diretta conseguenza della prima. L’impiego di un intermediario comporta un onere a carico di una o entrambe le persone che stipulano un accordo.

Grazie all’eliminazione degli intermediari i costi sono ridotti, specie perché uno Smart Contract non implica il ricorso ad avvocati, testimoni o terze parti che invece sono necessari durante la stipula dei contratti tradizionali.

Sicurezza

La blockchain è uno dei più grandi contributi alla sicurezza dei dati. Per questo motivo, i “contratti intelligenti” e le informazioni contenute in essi sono molto più sicuri rispetto a quelli tradizionali.

Al momento gli Smart Contract usano i più alti livelli di crittografia disponibili, questo significa che il livello di protezione offerto è anche uno dei più sicuri esistenti.

Per intenderci meglio, gli elementi che vanno a costituire le condizioni contrattuali sono crittografati, così come succede ad esempio per i messaggi scambiati su Telegram.

Accuratezza

I contratti che vengono compilati a mano possono riportare errori o difetti che vanno ad alterare il contenuto stesso dell’accordo. Questa situazione, invece, non si verifica in ambiente informatico.

Da questo punto di vista, quindi, gli Smart Contract hanno un’accuratezza maggiore. In definitiva, registrano nella maniera più esplicita possibile tutte le condizioni che serve rispettare, in questo modo si evita la possibilità di errori durante le transazioni.

Dato che tutte le parti che partecipano alla transazione hanno accesso a tutti i termini del contratto non c’è modo che avvengano dispute, la trasparenza è totale.

Se, invece, desiderate conoscere le altre potenzialità della tecnologia blockchain, vi invitiamo alla lettura di un nostro articolo in cui tratteggiamo lo scenario riguardante la tokenizzazione della società.

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