Riforma fiscale, che fine farà la flat tax sugli affitti?

Anna Maria D’Andrea

10/02/2021

02/12/2022 - 15:00

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Riforma fiscale 2021, c’è anche la flat tax sugli affitti, la cedolare secca, tra le misure per le quali non si escludono novità. A chiedere una revisione al rialzo delle aliquote è stato Carlo Cottarelli, così come l’Ufficio Parlamentare di Bilancio.

Riforma fiscale, che fine farà la flat tax sugli affitti?

Riforma fiscale 2021, occhi puntati anche sulla flat tax sugli affitti.

La cedolare secca è uno dei regimi sostitutivi che contribuisce a frammentare il sistema Irpef, e per la quale non si escludono interventi nell’ambito della riforma del sistema di tassazione dei redditi da lavoro.

La riforma fiscale è una delle priorità del Premier incaricato Draghi, che ha da subito escluso l’ipotesi di una flat tax. Si va invece verso la definizione di un’Irpef più progressiva, che garantisca inoltre il taglio delle tasse sul lavoro.

Dal regime forfettario alla cedolare secca sugli affitti, si profila l’ipotesi di un graduale superamento delle flat tax ad oggi vigenti.

Ad avanzare la proposta di far tornare all’Irpef i redditi da locazione è stato il Presidente dell’UPB, Pisauro. Per Carlo Cottarelli è invece necessario aumentare l’aliquota di tassazione, pari ad oggi al 21% o al 10%.

Riforma fiscale, che fine farà la flat tax sugli affitti?

I lavori delle Commissioni Finanze di Camera e Senato sulla riforma fiscale hanno portato alla luce quelle che sono le criticità maggiori dell’Irpef. Tra queste c’è la progressiva erosione della base imponibile, con il passaggio di molti redditi a forme di tassazione sostitutive.

L’esempio più lampante è il regime forfettario, ma non è l’unico. Nel mirino c’è anche la flat tax sugli affitti, la cedolare secca del 21% e del 10%, introdotta per contrastare il fenomeno dell’evasione fiscale, ma che è costata più dei benefici apportati.

Ed è per questo che il Presidente dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio, nel corso dell’Audizione del 2 febbraio 2021, evidenzia la necessità di reinserire i redditi da locazione nella base imponibile Irpef.

In alternativa, è necessario uniformare l’aliquota della cedolare secca ad un livello pari almeno al primo scaglione dell’Irpef, o all’aliquota dell’imposta sulle rendite finanziarie.

A chiedere di revisionare la flat tax sugli affitti è anche il Professor Carlo Cottarelli che, al pari dell’UPB, chiede di aumentare l’imposta cedolare sugli affitti, portando al 26% (aliquota di tassazione delle rendite finanziarie) l’aliquota attualmente pari al 21%, e al 12,5% (al pari della tassazione dei titolo di Stato) l’aliquota del 10%.

Flat tax affittiAliquota attualeProposta di riforma Cottarelli e UPB
Contratti a canone libero 21% 26%
Contratti a canone concordato 10% 12,5%

Riforma fiscale, il Fisco progressivo e l’incognita delle flat tax

Di riforma fiscale si parlerà ancora a lungo nei prossimi mesi. Se è vero che Draghi ha palesato la propria contrarierà al passaggio dalle aliquote Irpef progressive ad una flat tax uguale per tutti, bisognerà fare i conti con i regimi sostitutivi ad oggi vigenti.

Quale sarà quindi il destino del regime forfettario, e cosa ne sarà della cedolare secca, la flat tax sugli affitti?

L’ipotesi di un’abolizione totale dei regimi sostitutivi di tassazione attualmente vigenti è inverosimile, anche considerando la crisi economica in atto.

Si potrebbe però intervenire per ridurne la platea di potenziali beneficiari, accanto ad una revisione al rialzo delle aliquote, per renderle più omogenee al sistema Irpef. Questa è l’ipotesi più plausibile, anche alla luce della necessità di semplificare il sistema di agevolazioni fiscali ad oggi vigenti, per reperire parte delle risorse necessarie per attuare la riforma fiscale.

Il tema resta però spinoso. Se è vero che il Fisco che immagina Draghi non prevede nuove tasse, “neppure occulte”, il rischio di nuovi balzelli a causa della revisione dell’Irpef resta concreto. Il cammino della riforma fiscale è però soltanto all’inizio.

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