Fiducia nel governo Meloni da parte di questa banca italiana, con il manager che non ha alcuna intenzione di mollare i BTP, anzi. Il commento su quest’altro mercato: “è caro”.
Non ha fatto mai mistero della fiducia riposta nei confronti dell’Italia e dei suoi BTP e altri Titoli di Stato italiani, ma al governo Meloni avrà sicuramente fatto piacere sentirselo dire per l’ennesima volta.
Intesa SanPaolo, la banca italiana guidata dal CEO Carlo Messina, continua a credere nelle potenzialità dell’economia italiana e dei suoi BTP, motivo per cui non ha assolutamente intenzione di mollare la presa.
Intesa SanPaolo, parla Corcos: “sui BTP siamo positivi, lo siamo sempre stati”
A dirlo, nella giornata di ieri, lunedì 29 settembre 2025, è stato Tommaso Corcos, Responsabile Wealth Management Divisions di Intesa Sanpaolo—>/+Intesa-Sanpaolo-47+] che, nel corso di una conferenza stampa a Milano, ha parlato, tra le altre cose, anche della view della banca italiana sui Titoli di Stato di casa.
Non sono mancati i complimenti al lavoro compiuto dal governo Meloni e, nello specifico, dal ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, che continua a impegnarsi per garantire che la traiettoria del deficit e del debito rimanga puntata verso il basso.
Corcos si è così espresso, citando anche il restringimento dello spread dell’Italia, non solo nei confronti dei Bund tedeschi, ma anche nei confronti degli OAT francesi:
“Sui BTP siamo positivi, lo siamo sempre stati. Penso che il mercato possa convergere a spread più contenuti, anche per il bellissimo lavoro che hanno fatto Giancarlo Giorgetti e il governo italiano, per i conti pubblici tenuti a freno in uno scenario molto difficile ”.
Il responsabile della divisione di Wealth Management Divisions di Intesa Sanpaolo ha messo in evidenza anche la presenza del “ tema di convergenza degli spread molto forte, basta pensare a quello che è successo in Francia”. Frase, questa, che si riferisce agli smobilizzi sui Titoli di Stato francesi, ovvero sugli OAT che, zavorrando i prezzi, hanno fatto salire i rendimenti, provocando così un azzeramento dello spread BTP-OAT a 10 anni, ovvero dello spread Italia-Francia a 10 anni, con Roma che ha continuato a ’umiliare’ Parigi, praticamente a colpi di spread.
In generale, ha rimarcato Corcos, “ siamo positivi sull’Italia e non abbiamo motivi ” per tagliare l’esposizione verso i, suoi titoli dei debito pubblico.
Da segnalare che, dall’ultimo bilancio relativo al primo semestre del 2025, ovvero dall’ultima relazione semestrale al 30 giugno 2025, è emerso che alla fine dei primi sei mesi di quest’anno, l’esposizione del Gruppo bancario Intesa SanPaolo verso i Titoli di Stato ammontava a circa 30 miliardi (21 miliardi al 31 dicembre 2024), a cui si aggiungono 8,5 miliardi rappresentati da impieghi.
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Mercato azionario? L’ammissione, “è vero che è caro”
Occhio anche al commento che Corcos ha rilasciato riguardo alle quotazioni elevate dell’azionario, che è stato definito “caro”.
Così il responsabile Wealth management divisions di Intesa Sanpaolo:
“Sul fronte dell’asset allocation siamo sereni sul mercato azionario, stiamo davanti a una ondata di sviluppo e accelerazione tecnologica che è imprevedibile e che ci fa capire che il mercato, per quanto caro, continua a produrre crescita economica e risultati credibili ”.
Corcos ha poi aggiunto che aspetterebbe a posizionarsi comunque sul difensivo, ricordando come “ il tema dei dazi sia oggi defilato e l’inflazione sotto controllo ”.
Insomma, “non abbiamo allo stato attuale motivi per cui essere particolarmente negativi ”. Detto questo, ha confermato il manager, “ è vero che il mercato è caro ”.
Intanto, tornando al mercato dei Titoli di Stato italiani, oggi lo spread BTP-Bund segna un lieve ribasso, attestandosi attorno a quota 83 punti base. I rendimenti dei BTP a 10 anni tornano a superare, sebbene solo di 1 solo punto base, i rendimenti degli OAT, salendo al 3,55%, contro il 3,54% dei rendimenti francesi.
I rendimenti dei Bund tedeschi oscillano attorno al 2,72%.
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