I 5 Paesi sull’orlo della recessione (Italia compresa)

C. G.

2 Novembre 2019 - 18:00

condividi

Ben 5 Paesi sono a rischio recessione. Ecco le economie che fronteggeranno le maggiori difficoltà tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020

I 5 Paesi sull’orlo della recessione (Italia compresa)

Ben 5 Paesi sono attualmente a rischio recessione.

A ribadirlo un’interessante analisi condotta da Forbes che ha analizzato la situazione economica di alcuni dei maggiori Stati del globo.

Nessuna sorpresa di sapere che nella lista dei Paesi a rischio recessione oggi è finita anche l’Italia. Il Belpaese comunque si è trovato in buona compagnia accanto a diverse colleghe decisamente illustri.

Paesi a rischio recessione: i 5 più esposti

Il 2018 è sembrato sin da subito l’anno dell’espansione economica globale. Le banche centrali di tutto il mondo hanno iniziato a cambiare la propria politica monetaria (sie pensi soltanto al rialzo dei tassi Fed o alla fine del QE della BCE).

Poi però qualcosa è cambiato e sul finire dell’anno sono iniziati a emergere i primi segnali di rallentamento che in qualche caso, come quello italiano, hanno scatenato vere e proprie recessioni tecniche.

E proprio il termine recessione è tornato sulla bocca di tutti con l’arrivo del 2019, anno in cui l’intera economia mondiale ha iniziato a rallentare. Anche gli Stati Uniti e la Cina (dunque non soltanto Stati del Vecchio Continente) hanno messo in guardia i mercati.

Secondo una recente indagine pubblicata da Forbes, i 5 Paesi più a rischio recessione sono oggi:

  • Hong Kong
  • Regno Unito
  • Germania
  • Italia
  • Cina
Hong Kong

La situazione nel Paese è sempre più incandescente. Le proteste sono esplose qualche mese fa contro una legge accusata di aver messo in discussione l’indipendenza del territorio autonomo. Il caos è degenerato e l’economia ne ha risentito tanto da incappare in una recessione tecnica.

Regno Unito

In questo caso, a pesare maggiormente sulle casse britanniche è stata la Brexit. A più di tre anni dal referendum che ha sancito la vittoria del “Leave” il Regno Unito non è ancora riuscito ad abbandonare l’UE. Per la prima volta dal 2012 il PIL si è contratto inaspettatamente, ma a deludere sono state anche la produzione industriale e quella manifatturiera. Secondo gli esperti l’ipotesi di no deal (ormai sempre più improbabile) potrebbe dare il colpo di grazia al Paese.

Germania

L’economia tedesca è finita sotto i riflettori nelle ultime settimane, durante le quali i segnali di rallentamento sono emersi con prepotenza. Al centro del dibattito non soltanto la debolezza del comparto automotive, fiore all’occhiello dell’industria di Germania, ma anche la frenata del manifatturiero.

Italia

Il Belpaese è già finito in recessione tecnica negli ultimi due trimestri del 2018. Da quel momento, nonostante i tentativi di recupero, l’economia ha dovuto continuare a fare i conti con la disoccupazione, la bassa produttività, un debito pubblico monstre e, ovviamente, le incertezze politiche.

Cina

Lo scorso 18 ottobre il PIL della Cina ha lasciato a bocca aperta e si è riportato sui minimi di 30 anni. Un vero e proprio campanello d’allarme per i teorici della recessione che hanno messo in evidenza altresì l’impatto della guerra commerciale sull’economia del Dragone.

Quelli appena citati non sono sicuramente gli unici Paesi a rischio recessione. Economie come la Turchia, l’Argentina, il Messico, il Brasile e l’Iran stanno attraversando fasi ancor più complicate.

Iscriviti a Money.it

Trading online
in
Demo

Fai Trading Online senza rischi con un conto demo gratuito: puoi operare su Forex, Borsa, Indici, Materie prime e Criptovalute.

SONDAGGIO