Pensioni: 3 modi per stare tranquilli

Valentina Pennacchio

15 Luglio 2013 - 12:26

Pensioni: 3 modi per stare tranquilli

In attesa della riforma delle pensioni a settembre, bisogna organizzarsi. Si va in pensione sempre più tardi con un assegno pensionistico sempre più ridotto ed incerto visto l’annunciato collasso dell’INPS e allora che fare? Occorre stare attenti e non abbassare la guardia. Ecco 3 modi per stare tranquilli.

Controllo dei contributi

Innanzitutto il contribuente deve essere consapevole della propria storia contributiva ed oggi si può conoscere la pensione in anticipo grazie alla busta arancione, una sorta di estratto conto previdenziale, i cui strumenti fondanti sono:

  • Estratto Conto Integrato (ECI);
  • Calcolatore della Pensione;
  • Simulatore della Pensione.

In alcuni casi, purchè oneroso, potrebbe essere utile riscattare gli anni di servizio militare (gratuitamente) o la laurea. In tal caso occorre procedere in tempi brevi per evitare di pagare versamenti più onerosi.

Tasso di sostituzione

Il tasso di sostituzione è il rapporto tra la prima pensione e l’ultima retribuzione ed indica l’ammontare dell’assegno pensionistico in percentuale dell’ultimo stipendio percepito. Esistono diversi calcolatori per comprendere l’entità di questo tasso, ma ricordate che ci sono delle variabili che possono farlo oscillare, come l’inflazione.

Fondo pensione

Coloro che optano per la pensione integrativa sanno che non sono obbligati a chiudere la propria posizione previdenziale presso il proprio fondo pensione quando smettono di lavorare, ma hanno a disposizione 5 anni in più dal momento del pensionamento. Questa potrebbe quindi essere una soluzione ottimale per “costruire“ la propria pensione valutando tutte le variabili in ragione delle specifiche esigenze personali.

In base alla propria liquidità il contribuente può decidere anche per un’ottimizzazione dei versamenti. Secondo alcuni esperti la quota ideale da destinare sarebbe il 10% della propria retribuzione lorda. E’ opportuno comunque farsi seguire da un consulente per scegliere il proprio comparto d’investimento e delineare il giusto portafoglio, il cui andamento viene periodicamente controllato tramite il “progetto esemplificativo personalizzato” che gli iscritti devono ricevere obbligatoriamente ogni anno.

Il consulente darà il giusto consiglio anche circa il lifecycle, ovvero la pianificazione di un’asset allocation dinamica e variabile automaticamente nel tempo in base alle esigenze. Ciò in ragione del fatto che da giovani si prediligono opzioni più rischiose e volatili, quindi a maggior componente azionaria, mentre in età più matura quelle più conservative e maggiormente esposte al mercato obbligazionario a breve o monetario.

La pensione integrativa offre anche il vantaggio fiscale di dedurre dall’imponibile i contributi versati (volontari e datoriali, mentre il TFR non è deducibile) fino a un massimo di 5.164,57 euro l’anno.

Ricordiamo infine che chi è iscritto ad un fondo pensione può valutare la rendita più indicata, scegliendo tra:

  • la rendita vitalizia senza reversibilità;
  • la rendita vitalizia con reversibilità;
  • la vitalizia senza reversibilità controassicurata (con l’indicazione dei beneficiari in caso di decesso nei primi anni del pensionamento);
  • la rendita certa (per cinque o dieci 10 anni), superiore a quella vitalizia e poi decrescente.

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