Il Cdm di venerdì 20 febbraio darà il via libera al nuovo contratto a tutele crescenti e ai nuovi ammortizzatori sociali, definendo altresì il destino delle altre tipologie contrattuali. Contratto a termine, cocopro, somministrazione, lavoro a chiamata, associazione in partecipazione: che cambia con il Jobs Act?
Contratto a termine di 36 mesi e addio ai cocopro. Resteranno invece in vigore i contratti di somministrazione ed il lavoro a chiamata. Sono queste le novità annunciate dal ministro del Lavoro Poletti durante un incontro con le parti sociali relativo ai decreti attuativi del Jobs act.
Il ministro ha specificato che queste novità emerse rappresentano "gli orientamenti del suo dicastero" e che potrebbero essere tradotte diversamente, dal momento che "non c’è stata ancora discussione in sede di Consiglio dei ministri", riferendosi al famoso Cdm del 20 febbraio, che valuterà i decreti attuativi sui nuovi contratti e sull’Agenzia delle ispezioni da trasmettere poi al Parlamento per un parere e darà l’ok al nuovo contratto a tutele crescenti (con le nuove norme in materia di licenziamenti), agli ammortizzatori sociali:
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Sul dibattito relativo ai contratti di lavoro sono intervenuti i sindacati. Il segretario confederale della Cisl, Gigi Petteni, ha sostenuto la necessità di poche tipologie contrattuali:
"Se parliamo di lavoro subordinato, interinale e autonomo, penso che 4-5 sono in grado di soddisfare le esigenze del mondo del lavoro reale".
"Devono rimanere solo quelle forme contrattuali che hanno una prospettiva di lavoro vero senza precariato"
ha aggiunto il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, che ha poi rincarato la dose:
"La montagna ha partorito un topolino. Non c’è niente sulla battaglia contro la precarietà. Un solo contratto viene eliminato".
Jobs Act: contratti
Come cambiano i contratti con il Jobs Act?
- Contratto a temine. Il Governo stava considerando l’eventualità di ridurre la durata da 24 a 36 mesi e le proroghe da 5 a 3. Poletti ha assicurato che la soglia del contratto resterà pari a 36 mesi, senza la causale, ma nulla è emerso circa il numero massimo di proroghe;
- Contratto di somministrazione e il lavoro a chiamata. Saranno tipologie contrattuali che resteranno in vigore e potranno quindi essere ancora utilizzate nelle assunzioni;
- Cocopro. Su questi contratti pare sia certo lo stop. Nel periodo transitorio, presumibilmente entro il 1 gennaio 2016, i cocopro verranno portati a scadenza, per poi essere trasformati in ragione della nuova definizione del confine tra lavoro autonomo e subordinato. Sulla via del tramonto con tutta probabilità anche l’associazione in partecipazione.
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