Colpaccio Berlusconi: blind trust e minivendita Mediaset per evitare il conflitto di interessi

Vittoria Patanè

1 Febbraio 2013 - 16:15

Colpaccio Berlusconi: blind trust e minivendita Mediaset per evitare il conflitto di interessi

Silvio Berlusconi sarebbe pronto ad annunciare un colpo a sorpresa.
Come si vocifera da mesi nel mondo politico, ma anche finanziario, in questi giorni di serrante campagna elettorale il Cavaliere starebbe seriamente valutando l’ipotesi di vendere una quota considerevole di Mediaset ed affidare il proprio patrimonio ad un blind trust.

Lo scopo di questa mossa sarebbe quello di spiazzare gli avversari politici, ma anche di liberarsi dalle accuse di conflitto d’interesse che lo perseguitano da anni.

Berlusconi vuole insomma "fare piazza pulita dell’ultimo baluardo che la sinistra continua a strumentalizzare contro di me" e per farlo si affida alla finanza.

Cos’è un blind trust?

Un blind trust è un fondo fiduciario cieco. Il titolare di un determinato patrimonio decide di affidarne la gestione ad una società fiduciaria che lo governa in modo del tutto autonomo, operando nella maniera che ritiene più opportuna senza informare in via preliminare il titolare stesso (o comunque facendolo sporadicamente).

Egli verrebbe così escluso dalla gestione diretta del proprio patrimonio e dalla sua amministrazione.

La soluzione del blind trust, molto utilizzata nei paesi anglosassoni, viene di solito messa in atto proprio per evitare i conflitti di interesse che potrebbero nascere dall’affidamento di incarichi politici a soggetti titolari di interessi individuali.

Berlusconi e il fondo cieco

Non è ancora chiaro come l’ex premier voglia organizzare questo fondo cieco. Il suo impero infatti si snoda attraverso una serie di casseforti, alcune delle quali tra l’altro affidate ad altri membri della famiglia, che hanno il controllo di Fininvest.
Fininvest a sua volta controlla Mediaset e Mondadori. Difficile quindi capire come verrebbe gestito questo blind trust e fino a che livello Berlusconi voglia “liberarsi” del proprio patrimonio.

Secondo le voci più insistenti, la volontà del Cavaliere sarebbe quella di creare un fondo che si occupi solo delle sue casseforti personali (all’interno delle quali è compreso il 60% di Fininvest) evitando di coinvolgere la parte del patrimonio che riguarda i cinque figli.

Il progetto cessione

Oltre alla creazione di un blind trust al quale affidare un patrimonio da 4 miliardi di euro, Berlusconi avrebbe anche in mente di cedere alcune quote del gruppo Mediaset.

Ci starebbe pensando già da mesi e ne avrebbe parlato anche con la famiglia, ricevendo un sonoro rifiuto da parte dei figli Marina e Piersilvio.
A conoscere le reali intenzioni del Cavaliere sarebbero pure i suoi uomini di fiducia: da Fedele Confalonieri, a Gianni Letta, passando per Ennio Doris e naturalmente Angelino Alfano.

Il piano prevede l’individuazione di un socio industriale per Mediaset (attualmente il 40% delle azioni è detenuto da Fininvest) al quale affidare una sostanziosa quota di minoranza del gruppo che andrebbe dal 10% al 15%.

A chi vendere?

Russi e arabi sono i principali indiziati per gli acquisti, ma non sono da sottovalutare neanche gli americani.

La Time Warner infatti, società operante nel settore cinematografico, televisivo ed editoriale avrebbe già tentato in passato una scalata a Mediaset e potrebbe anche oggi essere interessata se i vertici della società decidessero di vendere.

Senza dimenticare poi l’onnipresente Rupert Murdoch. Il magnate australiano è uno dei pochi al mondo a possedere i capitali e i mezzi per tentare un acquisto di tale portata.

Ma c’è un problema fondamentale: nessuno sarebbe disposto a spendere una cifra tanto considerevole senza assicurarsi di avere qualche garanzia sulla governance del gruppo. E questo è proprio ciò che la famiglia Berlusconi non accetta.

Di fatto però il Cavaliere sarebbe intenzionato a mettere in atto un riassetto del gruppo, con o senza cessione.
Staremo a vedere quali saranno le decisioni di Berlusconi e quale impatto esse avranno non solo sul mondo della finanza, ma soprattutto su quello della politica.
Riuscirà l’ex Presidente del Consiglio con queste mosse a riguadagnare punti sugli avversari?

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it