Quella relativa Carige rappresenta una partita particolarmente delicata. Tre sono le condizioni che i fondi, si parla in particolare di Apollo, BlackRock e Varde, chiedono per avviare le trattative relative l’istituto ligure.
Tre le condizioni che, secondo quanto riportato da MF, sarebbero state poste dai fondi per entrare nella trattativa relativa Banca Carige.
La prima riguarda l’aumento di capitale, la seconda l’ammortamento del piano di rimborso del bond, la terza la sostenibilità prospettica dell’istituto.
I Malacalza approveranno l’aumento?
La prima è anche la condizione più delicata. Saltato a dicembre proprio per l’indisponibilità della famiglia Malacalza, tuttora soci di maggioranza con oltre il 27% del capitale, l’amento di capitale rappresenta una delle condicio sine qua non di tutta l’operazione.
Nelle ultime settimane la famiglia ha dato una disponibilità di massima all’ipotesi di ricapitalizzazione, senza però sbilanciarsi con un impegno formale. Al momento non c’è quindi la certezza dell’impegno della famiglia.
Rimborso sostenibile del bond FITD
La seconda condizione è relativa il rimborso del bond subordinato da 320 milioni di euro. I fondi chiedono che il rimborso dell’obbligazione, sottoscritta dallo Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, sia rimodulato.
Al posto di un rimborso immediato, gli investitori chiedono un piano di rientro più “morbido” e “sostenibile”.
Garanzie sulla tenuta dell’istituto
L’ultimo aspetto, riporta MF, è relativo la sostenibilità dell’istituto ligure. Prima di avanzare offerte i fondi vogliono garanzie in ottica patrimoniale e relative la liquidità.
Secondo quanto riportato dalla testata, un’eventuale acquisizione includerebbe la banca e le sofferenze. Della partita farebbero parte diversi soggetti: i nomi che circolano con più insistenza sono quelli di Apollo, BlackRock e Varde.
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