Azioni Carige: dettagli e obiettivi del nuovo piano industriale

Antonio Atte

30/06/2016

30/06/2016 - 09:12

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Azioni Carige: varato ieri il nuovo piano industriale al 2020. Ecco i dettagli e i principali obiettivi del business plan.

Azioni Carige: dettagli e obiettivi del nuovo piano industriale

Azioni Carige: via libera al piano industriale al 2020 di Carige, approvato ieri all’unanimità del consiglio di amministrazione della banca genovese.

L’obiettivo principale del gruppo è liberarsi del macigno delle sofferenze, cedendo 1,8 miliardi di crediti deteriorati (Npl, non performing loans) tra il 2016 e il 2017 in modo da arrivare al 2020 a 163 milioni di utile e un Roe (return on common equity) pari al 7%.

La dismissione delle sofferenze avverrà in due fasi: 900 milioni di crediti deteriorati entro la fine del 2016; i rimanenti, nella seconda parte dell’anno successivo.

Azioni Carige: il titolo in Borsa

Nella seduta di ieri, in attesa del piano, le azioni Carige sono salite in mattinata per poi chiudere in terreno positivo a 0,3761 euro, in rialzo del 2,09%.

Azioni Carige, piano industriale: gli obiettivi

Con il nuovo piano industriale - sollecitato dalla BCE, che aveva invitato la banca genovese ad approvare entro il 30 giugno un nuovo business plan per rilanciarsi - Carige tenta di rafforzare il proprio ruolo di banca commerciale di riferimento sul territorio, puntando soprattutto su risparmiatori e piccole e medie imprese.

L’istituto di credito, inoltre, conta di arrivare al 2020 a ricavi per 827 milioni, costi operativi pari a 507 milioni, cost income (rapporto tra costi operativi e margine di intermediazione) al 61,4%.

Azioni Carige, piano industriale: la gestione delle sofferenze

Grazie al nuovo piano industriale targato Vittorio Malacalza (che è il principale azionista nonché vicepresidente del gruppo) lo stock delle sofferenze lorde passerà dai 3,5 miliardi del 2015 a 2,2 miliardi nel 2017 (-37%).

La copertura delle sofferenze aumenterà progressivamente per raggiungere il 49% al 2020.

Sempre per quanto riguarda i Npl, il piano industriale approvato dalla Banca presieduta da Giuseppe Tesauro prevede anche un significativo potenziamento dell’unità dedicata alla gestione dei crediti deteriorati, la quale potrà contare su una maggiore autonomia e sul supporto di 60 nuove risorse.

Inoltre, le assunzioni macroeconomiche conservative su cui è basato il piano strategico stimano una crescita contenuta del Prodotto interno lordo italiano (+0,9% nel 2020), il persistere di una situazione di bassi tassi di interesse (Euribor 3 mesi negativo fino al 2019 e 0,7% nel 2020), e una crescita contenuta nella concessione di nuovo credito (+2,9% al 2020).

Azioni Carige, piano industriale: filiali e personale

Altra linea guida del piano industriale varato ieri è l’aumento dell’efficienza, con una razionalizzazione delle filiali presenti sul territorio: entro la prima parte del 2017, infatti, è prevista la chiusura di 106 filiali che porterà la rete a 500 sportelli. In pratica chiuderà una filiale su sei.

Per quanto riguarda la riorganizzazione delle risorse, il personale del gruppo passerà da 5.034 unità del 2015 a circa 4.520 nei prossimi quattro anni.

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