Assegno unico per i figli ai lavoratori dipendenti: quando spetta?

Simone Micocci

10 Luglio 2021 - 15:04

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Generalmente i lavoratori subordinati sono esclusi dalla possibilità di richiedere il nuovo assegno unico per i figli. Ma ci sono delle eccezioni.

Assegno unico per i figli ai lavoratori dipendenti: quando spetta?

Come noto, da luglio 2021 viene introdotto un assegno unico - temporaneo - per ogni figlio minorenne, misura che sarà riconosciuta fino a dicembre di quest’anno, in attesa che da inizio 2022 entri a regime il vero e proprio assegno unico che andrà a sostituire tutte le attuali misure per il sostegno del reddito riconosciute alle famiglie.

Tra le misure che verranno assorbite nell’assegno unico ci sono anche gli assegni al nucleo familiare, prestazione riconosciuta ai lavoratori dipendenti - o anche ai pensionati - per ogni figlio minorenne a carico.

L’assegno al nucleo familiare è incompatibile con l’assegno unico: requisito essenziale per poter beneficiare di quest’ultimo è proprio quello per cui non bisogna avere diritto agli ANF.

In base a ciò sembra ovvio che un lavoratore dipendente, che dunque potrebbe avere diritto agli assegni al nucleo familiare, non abbia diritto all’assegno unico. In realtà, va detto che per avere diritto agli ANF non basta essere un lavoratore subordinato, in quanto ci sono altri requisiti da soddisfare.

Assegno al nucleo familiare: quando non spetta

Come anticipato, l’assegno al nucleo familiare spetta alle seguenti categorie:

  • lavoratori dipendenti del settore privato;
  • lavoratori dipendenti agricoli;
  • lavoratori domestici e somministrati;
  • lavoratori iscritti alla Gestione Separata;
  • lavoratori dipendenti di ditte cessate e fallite;
  • titolari di pensione a carico del Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti, dei fondi speciali ed ex ENPALS;
  • titolari di prestazioni previdenziali;
  • lavoratori in altre situazioni di pagamento diretto.

Basta che uno dei due genitori si trovi nella condizione di poter percepire gli ANF, quindi, per escludere il nucleo familiare dalla possibilità di beneficiare dell’assegno unico. Detto questo, potrebbe sembrare ovvio che qualora uno dei due genitori sia un lavoratore dipendente non ci sia alcuna possibilità di richiedere l’assegno unico per i figli.

Ma non è proprio così: bisogna considerare, infatti, che non basta essere un lavoratore dipendente per percepire gli ANF. Ci sono altri requisiti da soddisfare: il più importante è quello secondo cui il reddito complessivo del nucleo familiare deve essere composto, per almeno il 70%, da reddito derivante da lavoro dipendente e assimilato. Si ricorda che ai fini di questo requisito, nonché per il calcolo degli ANF, si considerano i redditi percepiti l’anno precedente a quello a cui gli assegni riferiscono.

Non basta essere dipendente: serve anche che la somma dei redditi da lavoro (si sommano tutti quelli percepiti dai componenti del nucleo familiare considerato ai fini del riconoscimento degli ANF) dipendente siano pari almeno al 70% del reddito familiare complessivo.

Due genitori, Tizio e Caia, con Tizio lavoratore autonomo con un reddito annuo di 20.000 euro e Caia lavoratrice dipendente con 15.000 euro di reddito, non hanno dunque diritto all’assegno al nucleo familiare, neppure nel caso in cui fosse Caia - in qualità di lavoratrice dipendente - a presentare la domanda.

Quando un lavoratore dipendente ha diritto all’assegno unico

In tal caso, comunque, sia Tizio che Caia (uno solo può farne domanda) possono richiedere l’assegno unico ponte. Si ricorda, infatti, che questo fino a dicembre verrà riconosciuto a quelle famiglie che - oltre ad avere un Isee inferiore a 50.000€, ad essere residenti e a pagare le tasse in Italia - non hanno diritto agli assegni al nucleo familiare.

Ricapitolando: in tutti i casi in cui questi siano esclusi dalla possibilità di percepire gli ANF, qualunque sia il motivo, anche i lavoratori dipendenti possono fare richiesta dell’assegno unico per i figli.

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