Utili Nvidia calmano i nervi di Wall Street, buy sulle azioni. La frase sulla bolla AI

Laura Naka Antonelli

20 Novembre 2025 - 08:42

La trimestrale di Nvidia, con utili e ricavi che battono le attese, fuga per ora i timori di una bolla AI. Occhio alle azioni e alle previsioni.

Utili Nvidia calmano i nervi di Wall Street, buy sulle azioni. La frase sulla bolla AI

Il ’verdetto’ Nvidia sulla bolla AI è arrivato.

Nella giornata di ieri, mercoledì 19 novembre 2025, il colosso produttore dei chip per l’intelligenza artificiale ha annunciato finalmente la propria trimestrale. Trimestrale che, in attesa della sua pubblicazione, era stata considerata dagli analisti e investitori la prova del nove o la smentita della grande paura per una bolla AI formatasi a Wall Street e pronta a esplodere, se non già scoppiata, che ha più volte messo KO l’azionario USA e globale.

Con grande sollievo dei mercati, non solo i conti di Nvidia, relativi al terzo trimestre fiscale compreso tra i mesi di agosto e di ottobre, hanno battuto le previsioni, portando così le azioni NVDA a puntare immediatamente verso l’alto, nelle contrattazioni afterhours di Wall Street. E’ stato lo stesso CEO della Big Tech americana Jensen Huang a fugare i timori di una bolla AI, affrontando la questione di petto:

“Si è parlato molto della bolla AI. Dal nostro punto di vista, quello che vediamo è qualcosa di molto diverso.”

Le dichiarazioni di Huang, insieme ai numeri snocciolati da Nvidia, hanno calmato così i nervi di Wall Street portando i titoli del gigante americano, che alla fine di ottobre ha vantato una capitalizzazione balzata a $5 trilioni mai raggiunta in precedenza da nessuna società quotata in Borsa, a salire subito dopo la carrellata di annunci. Mengtre scriviamo, le azioni salgono del 5% circa, a quota 196 dollari.

Ma veniamo ai numeri della trimestrale. Nvidia ha riportato nel suo terzo trimestre fiscale un utile netto balzato del 65% su base annua, a $31,91 miliardi, o $1,30 per azione su base adjusted, rispetto ai $19,31 miliardi o 78 centesimi per azione, riportati nello stesso periodo dello scorso anno.

L’EPS adjusted di $1,30 ha battuto le attese degli analisti di un utile per azione pari a $1,25.

Sulla scia della domanda per i suoi chip che rimane insaziabile i ricavi si sono attestati a $57,01 miliardi, al di sopra dei $54,92 miliardi attesi dal consensus, con i ricavi derivanti dal business più importante per il gigante dell’AI, quelli dei data center, pari a $51,2 miliardi, che hanno segnato un balzo su base annua pari a +66%, decisamente al di sopra dei $49,09 miliardi stimati dagli analisti.

Di questa cifra, $43 miliardi di ricavi sono stati incassati dall’unità “compute,” praticamente dalla vendita dei suoi GPU (Graphics Processing Unit), suoi processori, grazie soprattutto alle vendite dei suoi chip GB300 chips.

Il trend dei ricavi di Nvidia, incluso quello del terzo trimestre fiscale appena comunicato Il trend dei ricavi di Nvidia, incluso quello del terzo trimestre fiscale appena comunicato Nel terzo trimestre fiscale del 2025 Nvidia ha incassato ricavi a $57,01 miliardi, al di sopra dei $54,92 miliardi attesi dal consensus (Fonte CNBC).

Le buone notizie non sono finite qui, in quanto Nvidia ha sfornato un outlook sui ricavi che ha battuto anch’esso le previsioni del consensus, annunciando di prevedere ricavi, nel trimestre corrente, pari a circa $65 miliardi, al di sopra dei
$61,66 miliardi stimati dal consensus.

La pubblicazione della trimestrale di Nvidia ha avuto subito un effetto positivo su Wall Street e sull’azionario globale, come sta dimostrando la performance delle borse asiatiche. Subito dopo la diffusione dei conti, i futures sul Dow Jones sono balzati di oltre 200 punti, mentre quelli sullo S&P 500 e sul Nasdaq 100 sono scattati rispettivamente dell’1,1% e dell’1,6%.

A essere contagiati positivamente dai buy su Nvidia le azioni hi-tech USA comeAdvanced Micro Devices Broadcom, Super Micro Computer, Oracle. Continua la corsa dei futures sui tre principali indici azionari USA, con quelli sul Dow Jones che ora balzano di 320 punti e quelli sullo S&P 500 e sul Nasdaq che riportano rialzi rispettivamente dell’1,4% e dell’1,9% circa.

Trend positivo per le borse asiatiche, con l’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo che sale del 2,6% circa, sulla scia degli acquisti sulle azioni del fornitore di Nvidia Renesas, di Tokyo Electron, Lasertec.

Buy alla borsa di Taiwan sulle azioni di Taiwan Semiconductor. Così alla CNBC Rolf Bulk, analista di equity research presso New Street Research, ha commentato la trimestrale di Nvidia, smorzando le preoccupazioni di una bolla AI, che sono stati alimentati nelle scorse settimane, facendo andare a picco Wall Street, soprattutto dalla mossa e dalle dichiarazioni di Mr. Big Short Michael Burry, che ha lanciato una grande scommessa short su due titoli del settore dell’intelligenza artificiale (AI), Nvidia inclusa.

“La domanda è diversificata: le aziende nate nell’AI stanno implementando soluzioni di agentic AI, e le imprese stanno integrando sempre più l’AI nei loro prodotti e servizi esistenti. Prevediamo che la trimestrale di Nvidia si traduca in previsioni di utili più elevate in tutto il settore, incluse quelle per il suo principale fornitore di GPU TSMC, i produttori di memoria SK Hynix e Samsung, e l’intera filiera asiatica di componenti e assemblaggio”.

Eppure, gli avvertimenti, dagli stessi clienti dai nomi altisonanti di Nvidia, continuano a fioccare. Ma l’amministratore delegato della Big Tech USA alza le spalle, facendo notare che i GPU di Nvidia per il cloud hanno fatto “il tutto esaurito”, dopo avere già annunciato a ottobre che la Big Tech ha già accumulato ordini per un valore complessivo di
$500 miliardi, considerando sia il 2025 che il 2026, per i suoi chip per l’AI. E questo “numero crescerà” ancora, ha assicurato la direttrice finanziaria Colette Kress, ricordando che al momento i chip di Nvidia più gettonati sono i Blackwell Ultra, la versione dei chip Blackwell di seconda generazione. Tra i clienti di Nvidia, altri titani di Wall Street tutti impegnati a sviluppare nuovi modelli di intelligenza artificiale, ovvero Microsoft, Amazon, Google, Oracle, e Meta. Tra questi, un alert sulla bolla AI è arrivato nelle ultime ore proprio dal numero uno di Google, Sundar Pichai.

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