Secondo le ultime previsioni, i prezzi dei telefoni continueranno a salire anche nei prossimi anni. E c’è un motivo ben preciso dietro questo trend.
Negli ultimi anni, il mercato della telefonia ha assistito a un aumento costante dei prezzi di vendita. L’ausilio di componenti tecniche più avanzate, la carenza di chip e altri elementi interni, la richiesta da parte dei consumatori e la potenza inedita dell’intelligenza artificiale sono solo alcuni dei motivi che hanno portato a una crescita dei costi di listino.
Ma si tratta di un trend destinato ad aumentare ancora? O ci sarà un periodo di assestamento? Secondo quanto rivelato da alcuni analisti, per il momento non sembra ancora vedersi la luce in fondo al tunnel. Anzi, pare che i prezzi aumenteranno ulteriormente nei prossimi anni a causa delle decisioni di una singola azienda.
Perché i prezzi dei telefoni continuano a salire
Dietro il crescente aumento dei costi per acquistare un nuovo smartphone c’è Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC), ossia il principale produttore di chip a livello globale. Secondo quanto emerso, a partire dal 2026 l’azienda farà salire ulteriormente i prezzi di produzione dei suoi processori più avanzati.
Nello specifico, il rincaro dovrebbe riguardare solo i componenti per nodi inferiori a 5 nanometri, ossia la tecnologia utilizzata dagli smartphone top di gamma, dai laptop e dai device con l’intelligenza artificiale. Ma a quanto è stimato l’aumento dei costi? Secondo un rapporto di TrendForce, si va da un +3 a un +4% solamente su base annua. Per i nodi più avanzati, si potrebbe addirittura registrare un +10%.
E non è finita qui, perché per i chip da 2 nm si prevedono aumenti annuali per 4 anni consecutivi a partire dal 2026. Cosa vuol dire questo? Che entro il 2030, i costi di produzione di questi processori potrebbero arrivare a un rincaro del +30-40%. Una pessima notizia, considerando che si parla dei processori di punta per gli smartphone del futuro.
Perché TSMC sta aumentando i costi di produzione
I rincari voluti da TSMC non sono frutto di una semplice strategia di aumento dei guadagni. La domanda di GPU e di processori sempre più potenti è molto elevata, mentre l’offerta non è mai riuscita realmente a tenere il passo. Una situazione difficile, che ha costretto TSMC ad allocare maggiori risorse ai suoi processi di produzione di chip più avanzati, riducendo l’attenzione su processori come quelli a 6nm e 7 nm.
Una situazione già oggi critica, che rischia di mettere sottopressione anche brand importanti come Apple, Samsung e Xiaomi. Ma non solo, perché sotto il mirino finiranno anche i produttori di chip come Qualcomm e MediaTek.
Se le previsioni di fine 2025 si riveleranno reali, per molte realtà del settore tecnologico presto ci sarà da vedersela con prezzi significativamente più altri. E a pagarne le conseguenze dirette saranno i consumatori finali, costretti a pagare sempre di più per acquistare uno smartphone di ultima generazione.
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