Russia contro USA: vola l’accusa di golpe durante l’incontro all’Onu

Ludovica Ranaldi

26/01/2019

Si inaspriscono i toni tra la Russia e gli Stati Uniti per quanto sta accadendo in Venezuela, tanto che Mosca ha accusato gli Usa di tentare un colpo di stato durante l’incontro con l’Onu.

Russia contro USA: vola l’accusa di golpe durante l’incontro all’Onu

Le tensioni tra USA e Russia su Maduro continuano in occasione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, riunitosi per fronteggiare l’emergenza del Venezuela. Vassily Nebenzia ha accusato gli Stati Uniti di tentare un golpe, perché in favore dell’autoproclamazione di Guaidò.

Intanto le potenze europee dichiarano la propria posizione a riguardo e si rende sempre più concreta la possibilità di trovare una linea comune a Bruxelles.

Russia contro USA: l’accusa di golpe

Il caos in Venezuela si fa sempre più acuto, soprattutto dopo la recente autoproclamazione di Guaidò che ha gettato il paese ancora più in confusione.

La situazione ha reso necessario fissare nella giornata di oggi un incontro all’Onu con il Consiglio di sicurezza, a cui prendono parte 15 potenze.

La Russia ha tentato di bloccare la riunione sostenendo che la situazione nel Paese non costituisce una minaccia alla sicurezza e alla pace internazionale. Ha chiesto di mettere ai voti la prosecuzione dell’incontro. L’esito si è pronunciato con il voto positivo di 9 paesi su 15.

Proprio durante la riunione, l’ambasciatore Vassily Nebenzia ha definito le azioni degli USA aggressive tali da essere paragonate a un colpo di stato in Venezuela. Il rappresentate russo fa riferimento al forte sostegno che gli Stati Uniti hanno dato per l’autoproclamazione di Guaidò:

Un tentativo di golpe in Venezuela contro il presidente Nicolas Maduro

Il segretario di stato americano, Mike Pompeo, ha aperto il suo intervento al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, sottolineando come il Venezuela sia un paese arrivato allo stremo e bisognoso di un immediato intervento:

L’esperimento socialista in Venezuela è fallito, la gente è alla fame [...] la crisi umanitaria nel paese necessita di un’azione ora, oggi, per porre fine a un incubo

Pompeo ritiene Maduro un mafioso, si mette dalla parte di Guaidò e chiede che si svolgano le elezioni il prima possibile in Venezuela.

Le forze europee si schierano

La crisi venezuelana ha spaccato in due le potenze internazionali. Sin dal principio si è subito capito quale posizione avessero preso a riguardo i paesi extra-europei. Dalla parte di Maduro ci sono Russia, Iran, Turchia, Cuba, Bolivia e Nicaragua, mentre da quella di Guaidò si leggono Stati Uniti, Canada e oltre una mezza dozzina di Paesi latino americani.

Nel frattempo si sono delineate anche le idee di alcuni paesi europei che si dicono d’accordo con Guaidò e sono: la Germania; la Francia e la Spagna.

Ancora ignota è la posizione che l’Italia intende prendere. Anche se Matteo Salvini si allinea con le tre forze europee, sostendendo:

spero che anche il governo italiano abbandoni ogni prudenza e sostenga il popolo venezuelano, il diritto a libere elezioni, alla democrazia

Intanto Federica Mogherini, rappresentante dell’Unione Europea, fa sapere che anche l’UE si è a favore di nuove elezioni, appoggiando in questo modo la richiesta degli USA:

In assenza nei prossimi giorni dell’annuncio dell’organizzazione di nuove elezioni con le necessarie garanzie, la Ue intraprenderà ulteriori azioni, anche sulla questione del riconoscimento della leadership del Paese, in linea con l’articolo 233 della Costituzione venezuelana

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