Con il rinnovo del Ccnl Sanità cambiano gli stipendi degli infermieri. Ecco quanto guadagnano oggi: le tabelle con gli importi aggiornati.
Se ti stai chiedendo quanto guadagna un infermiere in Italia, è probabilmente perché stai valutando di intraprendere una carriera in questo settore, oppure perché - entrando in ospedale - hai potuto osservare da vicino quanto sia complesso e decisivo il lavoro svolto ogni giorno da questi professionisti. Ed è naturale chiedersi se lo stipendio degli infermieri sia davvero proporzionato all’importanza, anche sociale, del loro ruolo.
La vera novità è che il Ccnl Sanità è stato finalmente rinnovato. E con il nuovo contratto arrivano tanto gli aumenti di stipendio per gli infermieri (e non solo) quanto una riorganizzazione profonda delle aree professionali.
Gli infermieri, in particolare, entrano ufficialmente nell’Area dei Professionisti della Salute e dei Funzionari, quella che raccoglie le professioni sanitarie laureate e che riconosce un livello più elevato di autonomia, responsabilità e competenze. Mentre le qualifiche storiche non più conseguibili, come l’infermiere generico o psichiatrico e la puericultrice, continuano a essere collocate nelle Aree degli Assistenti e degli Operatori.
Nel settore privato, invece, continuano a valere contratti differenti, mentre chi opera come libero professionista - con Partita Iva e iscrizione all’Enpapi - deve considerare un regime contributivo e fiscale del tutto distinto.
Ma di quanti soldi parliamo? Rispetto alle altre figure del comparto, gli infermieri si collocano in una fascia intermedia: guadagnano ovviamente meno dei medici, che possono superare gli 80.000 euro lordi l’anno, ma più degli Oss, che spesso non arrivano a 1.300 euro netti al mese. E se allarghiamo lo sguardo all’Europa il divario si fa ancora più evidente: in Svizzera, ad esempio – dove cercano spesso personale – un infermiere può arrivare a percepire 5.500 euro lordi al mese, contro i circa 2.000 previsti in Italia.
Alla luce delle nuove regole contrattuali e delle nuove aree professionali, vediamo quindi quanto guadagna oggi un infermiere o un’infermiera in Italia, analizzando stipendi aggiornati, indennità accessorie e differenze tra pubblico, privato e libera professione.
Quanto guadagna un infermiere oggi nel pubblico impiego
Per capire quanto guadagnano oggi gli infermieri nel pubblico impiego bisogna partire dalle novità introdotte dal nuovo Ccnl Sanità, che supera definitivamente il vecchio sistema dei livelli (A, B, C, D, DS) e introduce una classificazione basata sulle nuove Aree professionali.
È un cambiamento che incide direttamente anche sugli inquadramenti: gli infermieri “laureati”, cioè l’infermiere, l’infermiere pediatrico e i rispettivi profili senior, entrano nella nuova Area dei Professionisti della salute e dei funzionari, quella che riconosce un livello più elevato di autonomia e responsabilità.
Il contratto mantiene invece separate, nelle Aree degli Assistenti e degli Operatori, le qualifiche storiche ormai non più conseguibili - come infermiere generico, infermiere psichiatrico con un anno di corso e puericultrice - distinguendo tra posizioni senior e non senior, ma senza confonderle con i profili infermieristici attuali.
Nel dettaglio, dal 1° gennaio 2024, la retribuzione annua lorda per le diverse Aree è la seguente:
| Area | Retribuzione annua lorda (dal 1° gennaio 2024) |
|---|---|
| Elevata Qualificazione | 34.634,49 |
| Professionisti della salute e dei funzionari | 24.918,93 |
| Assistenti | 22.961,79 |
| Operatori | 21.545,34 |
| Personale di supporto | 20.419,05 |
Per gli infermieri “moderni”, e cioè quelli laureati, il valore di riferimento è quindi quello dell’Area dei Professionisti della salute e dei funzionari: 24.918,93 euro lordi annui, cui si sommano la tredicesima e le diverse voci accessorie previste dal contratto.
In termini pratici, un infermiere neoassunto percepisce uno stipendio lordo mensile di circa 1.900 euro, che corrisponde a un netto iniziale compreso tra 1.650 e 1.700 euro, variabile in funzione delle detrazioni fiscali, delle addizionali e della presenza di turni.
A questa base retributiva si somma il nuovo sistema delle indennità, che nel contratto rinnovato assume un peso ancora più evidente. Ad esempio, per gli infermieri dell’Area dei Professionisti della salute e dei funzionari sono previsti aumenti strutturali dell’indennità di specificità - rideterminata dal 2024 e ulteriormente incrementata dal 2025 - insieme alla rinnovata indennità di tutela del malato, che riconosce la natura continuativa dell’assistenza infermieristica.
Tabella indennità di specificità infermieristica
| Area | Valore mensile lordo dal 1° gennaio 2024 | Valore mensile lordo dal 1° gennaio 2025 |
|---|---|---|
| Professionisti della salute e dei funzionari | 80,73 | 87,79 |
| Assistenti | 71,77 | 78,27 |
| Operatori | 67,32 | 73,41 |
Tabella indennità di tutela del malato e promozione della salute
| Area | Valore mensile dal 1.1.2024 | Valore mensile dal 1.1.2025 |
|---|---|---|
| Area dei professionisti della salute e dei funzionari | 45,58 | 51,97 |
| Area dei professionisti della salute e dei funzionari – profilo ostetrica | 80,73 | 87,79 |
| Area degli assistenti | 40,52 | 46,40 |
| Area degli operatori | 38,00 | 43,51 |
Si aggiungono poi le maggiorazioni per il lavoro notturno e festivo, l’indennità dedicata a chi opera nei Pronto soccorso, pari a 520 euro mensili, e quelle collegate ai reparti con elevata intensità assistenziale, come terapie intensive, emergenza-urgenza o malattie infettive. Il risultato è una retribuzione più articolata, nella quale le voci accessorie incidono in modo significativo sulla busta paga mensile, soprattutto per chi lavora su turni o in servizi ad alta complessità clinica.
Stipendio infermieri settore privato
In linea generale non c’è molta differenza tra lo stipendio di un infermiere che opera in ambito pubblico e quello di uno assunto da un’azienda privata. Lo stipendio medio è di circa 1.500 euro netti, ma molto dipende dal tipo di azienda in cui si lavora e dalla tipologia dell’impiego.
Ad esempio, per un infermiere day hospital o per uno impiegato in Onlus e cooperative si parte da un minimo retributivo di 1.000 euro mensili; salendo di responsabilità, ad esempio per gli infermieri di area critica (impiegati in Pronto Soccorso e sala operatoria) si può arrivare anche a 2.000 euro mensili.
Chi dopo anni di lavoro ed esperienza riesce ad ottenere un ruolo organizzativo può arrivare a guadagnare anche 2.500 o 3.000 euro al mese.
Stipendio infermieri liberi professionisti
Infine vi ricordiamo che quello dell’infermiere è un lavoro che si può svolgere anche come libero professionista, aprendo una Partita IVA e iscrivendosi ad Enpapi.
A definire un tariffario che l’infermiere deve seguire nel fissare i compensi per le proprie attività ci ha pensato il decreto n. 165 del 2016 che trovate in allegato.
Ricordate però che si tratta di importi lordi, dai quali vanno sottratte le imposte dovute come pure i contributi da versare a Enpapi. Nel dettaglio, al contributo soggettivo obbligatorio pari al 16% del reddito professionale (con quota fissa minima di 1.600 euro l’anno) si aggiunge il contributo integrativo pari al 4% (da applicare ai corrispettivi lordi che concorrono a formare il reddito imponibile dell’attività autonoma di tipo infermieristico).
Differenze con il resto d’Europa
Nonostante i più recenti aumenti di stipendio per effetto dei rinnovi di contratto, la retribuzione mensile degli infermieri italiani è ancora al di sotto degli standard europei. In Italia infatti lo stipendio è inferiore rispetto a quello dei colleghi degli altri Paesi del Vecchio Continente.
Facciamo solo qualche esempio per capire come, con turni massacranti e i numerosi straordinari, lo stipendio degli infermieri italiani, nonostante le lodi da più parti, sia ancora troppo esiguo. Ad esempio, secondo un’analisi condotta da Nursing Up, sappiamo che gli stipendi in Europa sono pari a:
- Germania: 3.500 euro netti al mese, esclusi straordinari. Inoltre c’è un corso di lingua gratuito e alloggio convenzionato a prezzo ridotto offerto dall’ospedale.
- Olanda: 2.800 euro netti al mese, con contratti di 18 mesi rinnovabili. Ricerca rivolta anche ai neolaureati italiani.
- Svizzera: 5.500 euro netti al mese
- Norvegia: 60.000 euro annui, con alloggio e bollette pagate.
Da una nostra ricerca è emerso poi che anche Spagna e Francia fanno meglio di noi. Il primo con una retribuzione annua di circa 35.000 euro lordi, la seconda con uno stipendio che per 35 ore settimanali è di circa 2.500 euro netti al mese.
La differenza con gli altri lavoratori della Sanità
Nel panorama sanitario italiano, le retribuzioni variano significativamente tra le diverse figure professionali. I medici, ad esempio, percepiscono stipendi nettamente superiori rispetto agli infermieri e agli operatori socio-sanitari (Oss). Secondo le tabelle aggiornate per il 2025, un medico appena assunto guadagna circa 60.000 euro lordi annui, cifra che può salire a 80.000 euro con l’aumentare dell’anzianità di servizio.
Come abbiamo visto in questo articolo, invece, gli infermieri hanno una retribuzione iniziale lorda annua che si aggira intorno ai 24.157 euro, con possibilità di incremento fino a oltre 26.000 euro in base all’anzianità e alla posizione ricoperta. A queste cifre si aggiungono indennità per turni notturni, festivi e specificità infermieristica, portando lo stipendio netto mensile iniziale a circa 1.700 euro, con possibilità di superare i 2.000 euro con l’esperienza.
Gli Oss (Operatori socio sanitari), infine, percepiscono uno stipendio lordo annuo di poco superiore a 20.000 euro, corrispondente a circa 1.675 euro mensili per 13 mensilità. Il netto mensile varia tra 1.100 e 1.300 euro per chi ha almeno 3 anni di esperienza, salendo fino a 1.500-1.800 euro con 20 anni di anzianità nel Servizio Sanitario Nazionale
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