Ccnl Sanità 2022-2024, via libera al nuovo accordo. Ecco tutte le più importanti novità spiegate.
È stato firmato definitivamente il testo del nuovo Contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto Sanità per il triennio 2022-2024, un accordo che riguarda oltre 580 mila dipendenti del Servizio sanitario nazionale, compresi quelli della ricerca sanitaria.
La sottoscrizione, avvenuta il 27 ottobre 2025 presso la sede dell’Aran, chiude un percorso negoziale lungo e complesso e introduce aumenti medi di stipendio pari a 172 euro lordi al mese per tredici mensilità, insieme a un pacchetto di innovazioni normative ed economiche pensate per valorizzare le competenze professionali e migliorare la qualità della vita lavorativa.
Il testo del nuovo Ccnl Sanità - che trovate di seguito - prosegue nella direzione già tracciata con il precedente rinnovo, ma amplia in modo significativo gli strumenti di crescita professionale e di conciliazione tra vita e lavoro. Tra le novità più rilevanti figurano l’accesso semplificato all’area di elevata qualificazione, ora possibile anche per il personale con laurea triennale e 7 anni di incarico di funzione, la settimana corta in via sperimentale, e il riconoscimento del buono pasto per chi lavora in smart working, con priorità per i dipendenti disabili o che assistono familiari con disabilità.
Sul piano organizzativo, il contratto introduce il nuovo profilo di assistente infermiere, figura intermedia tra gli operatori socio-sanitari e i professionisti della salute, e rafforza le politiche di age management per un personale che presenta oggi un’età media sempre più elevata. Vengono inoltre aggiornate le regole su ferie, permessi e part-time, ad esempio con la possibilità di fruire delle ferie anche ad ore e di richiedere temporanei periodi di riduzione dell’orario in presenza di esigenze personali o familiari.
Particolare attenzione è stata riservata alla tutela della sicurezza e del benessere del personale: il nuovo Ccnl Sanità prevede il patrocinio legale gratuito per chi subisce aggressioni sul luogo di lavoro e l’accesso, su richiesta, a un supporto psicologico aziendale.
Infine, vengono rideterminate le principali indennità, tra cui quella di specificità infermieristica, di tutela del malato e di pronto soccorso, con un meccanismo di distribuzione delle risorse su base regionale volto a garantire l’utilizzo integrale dei fondi stanziati.
Il testo è questo, mentre di seguito trovate una guida con le più importanti novità - comprese le tabelle stipendiali - per il Ccnl Sanità (triennio 2022-2024).
Il Ccnl del comparto Sanità
Dopo un negoziato lungo e articolato, il 27 ottobre 2025 è stato firmato definitivamente il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto Sanità per il triennio 2022-2024.
Il nuovo accordo si applica a oltre 580.000 dipendenti non medici del Servizio sanitario nazionale, compresa la sezione della ricerca sanitaria, e riguarda quindi infermieri, ostetriche, tecnici sanitari, operatori socio-sanitari (Oss), personale amministrativo e professionisti non dirigenti.
Il contratto consolida e aggiorna l’ordinamento professionale già introdotto con il precedente rinnovo, confermando il superamento delle vecchie categorie A, B, C e D e strutturando il personale in tre grandi aree professionali:
- L’area degli Operatori, che comprende i profili con mansioni esecutive e di supporto, come gli operatori socio-sanitari (OSS);
- L’area degli Assistenti, destinata al personale con compiti tecnici o amministrativi di media complessità, come assistenti tecnici e amministrativi;
- L’area dei Professionisti della salute e dei funzionari, che accoglie le figure con elevata specializzazione sanitaria o gestionale - infermieri, ostetriche, tecnici sanitari, educatori professionali, funzionari amministrativi e tecnici.
Tra le principali novità introdotte figura anche il nuovo profilo di assistente infermiere, una figura intermedia tra gli operatori socio-sanitari e gli infermieri professionisti, pensata per valorizzare le competenze maturate sul campo e migliorare la continuità assistenziale.
Inoltre, viene ampliata la platea dei dipendenti che possono accedere all’area di elevata qualificazione, includendo non solo i laureati magistrali con almeno tre anni di incarico di funzione, ma anche coloro che possiedono una laurea triennale o un titolo equipollente accompagnato da almeno sette anni di esperienza in incarichi analoghi.
leggi anche
Quanto guadagna un infermiere in Italia e in Europa. Le tabelle con gli importi aggiornati
Gli aumenti di stipendio
L’accordo raggiunto prevede un incremento medio mensile di circa 172 euro lordi per tredici mensilità, pari a un aumento complessivo di circa il 6,9% a regime.
Gli aumenti decorrono dal 1° gennaio 2024, ma producono effetti economici retroattivi, con il riconoscimento degli arretrati relativi al triennio 2022-2024, che verranno corrisposti a tutto il personale avente diritto entro i termini di attuazione stabiliti dall’accordo.
L’incremento riguarda tutte le aree professionali del comparto - operatori, assistenti, professionisti della salute e dei funzionari, personale di elevata qualificazione e di supporto - e si accompagna all’adeguamento delle principali indennità contrattuali.
A tal proposito, di seguito le nuove tabelle retributive aggiornate, con i valori annui lordi (su 12 mensilità) in vigore dal 1° gennaio 2024:
| Area | Retribuzione annua lorda (dal 1° gennaio 2024) |
|---|---|
| Elevata Qualificazione | 34.634,49 |
| Professionisti della salute e dei funzionari | 24.918,93 |
| Assistenti | 22.961,79 |
| Operatori | 21.545,34 |
| Personale di supporto | 20.419,05 |
Indennità e nuove voci accessorie
Come anticipato, oltre allo stipendio tabellare, viene aggiornato in modo significativo il sistema delle indennità economiche, rafforzando il riconoscimento delle responsabilità, delle competenze e delle condizioni di lavoro del personale sanitario e tecnico-amministrativo.
Le novità introdotte non colmano interamente l’impatto dell’inflazione, ma rappresentano un passo avanti nel percorso di valorizzazione del lavoro pubblico in sanità.
Tra le misure più rilevanti figura la nuova indennità di pronto soccorso (art. 69), pari a 520 euro mensili, riconosciuta al personale infermieristico e tecnico che opera nei reparti di emergenza-urgenza. L’importo, che potrà essere modulato a livello regionale in base alle risorse disponibili, ha carattere strutturale e nasce per compensare le condizioni particolarmente gravose del servizio, come stress operativo, rischio clinico e carico emotivo.
Restano confermate e aggiornate le indennità legate alla sede di servizio, alle turnazioni notturne e festive (art. 67) e all’operatività in particolari unità o servizi (art. 68), con criteri più uniformi e trasparenti sul territorio nazionale.
Per la prima volta viene inoltre riconosciuto il buono pasto anche a chi lavora in modalità agile, sancendo un principio di parità di trattamento economico tra lavoro in presenza e da remoto.
Un ruolo centrale è rivestito dall’indennità di specificità infermieristica (art. 65), che il nuovo contratto ridetermina con due scaglioni progressivi: il primo con decorrenza 1° gennaio 2024, il secondo dal 1° gennaio 2025, come mostrato nella tabella seguente.
| Area | Valore mensile lordo dal 1° gennaio 2024 | Valore mensile lordo dal 1° gennaio 2025 |
|---|---|---|
| Professionisti della salute e dei funzionari | 80,73 | 87,79 |
| Assistenti | 71,77 | 78,27 |
| Operatori | 67,32 | 73,41 |
Aggiornata anche l’indennità di tutela del malato e promozione della salute (art. 66), che prevede valori differenziati per area e una maggiorazione specifica per il profilo ostetrico, in ragione della natura continuativa e ad alta responsabilità dell’attività svolta.
| Area | Valore mensile dal 1.1.2024 | Valore mensile dal 1.1.2025 |
|---|---|---|
| Area dei professionisti della salute e dei funzionari | 45,58 | 51,97 |
| Area dei professionisti della salute e dei funzionari – profilo ostetrica | 80,73 | 87,79 |
| Area degli assistenti | 40,52 | 46,40 |
| Area degli operatori | 38,00 | 43,51 |
Completano il quadro le indennità di turno, notturno e festivo e quelle per l’operatività in particolari unità operative e servizi, che potranno essere incrementate dalle aziende sanitarie attingendo ai fondi per la premialità e le condizioni di lavoro.
Le novità per l’orario di lavoro
Il nuovo Ccnl Sanità 2022-2024 non modifica il monte ore settimanale di riferimento, che resta fissato in 36 ore, ma introduce importanti innovazioni che incidono sull’organizzazione del lavoro e sulla qualità della vita del personale sanitario e tecnico-amministrativo.
Tra le principali novità figura la possibilità, in via sperimentale e su base volontaria, di articolare l’orario di lavoro su quattro giornate settimanali, mantenendo invariato il monte ore complessivo.
Questa misura, che dovrà essere concordata a livello aziendale, è finalizzata a favorire il benessere organizzativo e la conciliazione tra vita professionale e personale, senza compromettere la continuità dei servizi all’utenza.
Il contratto rafforza inoltre la flessibilità nella gestione dei turni, in particolare per il personale impegnato nei servizi di emergenza o in contesti ad alta intensità assistenziale, prevedendo anche una revisione delle pause di lavoro e dei tempi di recupero psico-fisico, da definire in accordo con le rappresentanze sindacali e le regioni.
Un’attenzione specifica è riservata alla formazione professionale continua, che viene ora valorizzata come parte integrante dell’orario ordinario: una quota significativa delle attività formative potrà quindi essere svolta durante il servizio, e non più necessariamente nel tempo libero.
Completano il quadro le nuove regole sul lavoro agile e da remoto, che garantiscono parità di trattamento economico, compreso il diritto al buono pasto, e la priorità di accesso a queste modalità per i dipendenti con disabilità o che assistono familiari disabili.
Tutela del benessere psicologico e legale del personale
Per la prima volta un intero articolo alla tutela del benessere psicologico e della sicurezza legale del personale, riconoscendo l’aumento delle situazioni di stress, aggressione e rischio a cui sono esposti i lavoratori della sanità pubblica.
Nel dettaglio, il contratto prevede che, in caso di aggressioni o atti di violenza subiti nell’esercizio delle proprie funzioni, il dipendente ha diritto al patrocinio legale da parte dell’Azienda sanitaria, che potrà farsi carico delle spese di difesa e rappresentanza.
Su richiesta dell’interessato, inoltre, l’Azienda è inoltre tenuta a garantire un servizio di supporto psicologico mirato a prevenire e contrastare il logoramento emotivo e i fenomeni di burnout, oggi sempre più diffusi tra gli operatori sanitari. Il contratto ribadisce anche la possibilità per le aziende sanitarie pubbliche di costituirsi parte civile nei procedimenti penali contro gli autori di aggressioni o minacce al personale, rafforzando così la dimensione pubblica della tutela e affermando un principio simbolico ma fondamentale: un attacco a un operatore è un attacco all’intero Servizio sanitario nazionale.
Smart working
Per quanto riguarda il lavoro agile e da remoto nel settore sanitario pubblico, ne viene riconosciuto il valore come strumento di flessibilità e innovazione organizzativa.
Per la prima volta, il contratto definisce in modo chiaro diritti, doveri e tutele per il personale che opera in modalità agile, superando le incertezze applicative che avevano caratterizzato la fase post-pandemica.
Tra le novità più significative figura il riconoscimento del buono pasto anche per chi lavora in smart working, ponendo fine a una disparità di trattamento che aveva generato contenziosi e malcontento.
Viene inoltre garantita la parità di trattamento economico, normativo e formativo rispetto al personale in presenza, estendendo anche ai lavoratori agili le tutele in materia di sicurezza, salute e aggiornamento professionale.
Il contratto stabilisce che il lavoro agile debba essere volontario e reversibile, svolto in coerenza con gli obiettivi di servizio e previa valutazione delle esigenze organizzative dell’Azienda. È prevista una priorità di accesso per i dipendenti in condizioni di disabilità o che assistono familiari disabili, favorendo così politiche di inclusione e conciliazione vita-lavoro.
Infine, viene sancito il diritto alla disconnessione, a tutela dell’equilibrio tra tempi di vita e tempi di lavoro, con l’obiettivo dichiarato di evitare la creazione di lavoratori di “serie B” e di rendere lo smart working una modalità stabile, regolata e dignitosa all’interno del sistema sanitario pubblico.
Quando entrano in vigore le novità?
Tutte le disposizioni del nuovo Ccnl Sanità 2022-2024 producono effetti dal giorno successivo alla stipula, ossia dal 28 ottobre 2025, ma con decorrenza economica retroattiva al 1° gennaio 2024. Ciò significa che al personale del comparto spetteranno anche gli arretrati relativi al periodo 2022-2024, comprensivi degli incrementi tabellari e delle nuove indennità previste dal Titolo VIII del contratto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA