Mercati, perché oggi inizia una settimana cruciale?

Violetta Silvestri

26 Febbraio 2024 - 08:25

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La settimana dei mercati appena iniziata sarà ricca di spunti per gli investitori: cosa sta per accadere e a cosa fare attenzione? Occhio ai dati sull’inflazione in aggiornamento.

Mercati, perché oggi inizia una settimana cruciale?

Mercati alle prese con una settimana ricca di dati, con gli scambi in Asia che hanno iniziato la giornata sottotono.

Le azioni asiatiche, infatti, si sono fermate al di sotto dei massimi di sette mesi, mentre gli investitori attendono i dati sull’inflazione da Stati Uniti, Giappone ed Europa che aiuteranno a definire le aspettative sui futuri movimenti dei tassi.

L’indicatore Asia Pacifico di MSCI ha cancellato i guadagni precedenti con il calo delle azioni di Hong Kong e della Cina continentale. Anche i futures sulle azioni europee e statunitensi sono diminuiti dopo che il rally dell’S&P 500 si è bloccato alla fine della scorsa settimana, gravato dalle prese di profitto sui titoli tecnologici delle megacap.

L’indice giapponese Nikkei 225 ha invece toccato un nuovo massimo, mentre gli operatori tornavano da un lungo weekend. Da evidenziare che i titoli delle società commerciali giapponesi sono aumentati dopo che Warren Buffett ha affermato nella sua lettera annuale agli azionisti che le società del Giappone seguono politiche favorevoli agli investitori, “molto superiori” a quelle delle società statunitensi.

La settimana dei mercati sotto la lente: cosa sta per accadere?

La settimana appena iniziata sarà all’insegna di rilevanti aggiornamenti sull’inflazione.

I dati sui prezzi al consumo giapponesi saranno pubblicati martedì e si prevede che l’inflazione core scenda all’1,8% a gennaio, il livello più basso da marzo 2022. Un risultato debole avvantaggerebbe le ragioni contro un inasprimento da parte della Banca del Giappone, anche se i politici sembrano contare sull’aumento dei salari per giustificare la fine dei tassi negativi a marzo o aprile.

Venerdì saranno diffusi i dati sull’inflazione nell’Unione Europea, con l’indice core visto ancora in rallentamento al minimo dall’inizio del 2022 al 2,9%. Potrebbe così avvicinarsi il giorno in cui la Bce sarebbe propensa a tagliare i tassi.

Negli Usa, il cosiddetto indice dei prezzi delle spese per consumi personali core di giovedì, l’indicatore di inflazione preferito dalla Fed, è già molto atteso.

Secondo Bloomberg Economics, il PCE principale e quello core dovrebbero entrambi raggiungere un ritmo elevato dello 0,4% su base mensile – contro lo 0,2% precedente per entrambi – guidato in gran parte dalla stagionalità residua.

Il cambiamento nelle scommesse sul taglio tassi della Fed ha visto i rendimenti dei titoli del Tesoro toccare il massimo di tre mesi la scorsa settimana, anche se le obbligazioni sono riuscite a recuperare venerdì. Il mercato Usa dovrà affrontare una dura prova nel corso della sessione, quando il Tesoro venderà 127 miliardi di dollari in titoli a due e cinque anni, con altri 42 miliardi di dollari in titoli a sette anni con scadenza martedì.

Preoccupazione Cina

La Cina è più che mai al centro dell’attenzione degli investitori, dopo che 11 società cinesi hanno perso il loro rating di credito venerdì al Moody’s Investors Service, che ha ritirato i punteggi in un’insolita raffica di aggiornamenti che sottolinea le conseguenze dei default record.

I trader attendono di capire se il governo lancerà ulteriori stimoli dopo che il presidente Xi Jinping venerdì ha chiesto un aumento delle vendite di prodotti di consumo tradizionali, tra cui automobili ed elettrodomestici.

Se gli stimoli esistenti siano davvero positivi per l’economia verrà valutato quando la Cina pubblicherà i dati dei responsabili degli acquisti durante la settimana.

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