Europee, è già campagna elettorale: il governo contro la Francia, la Meloni punta sui rom

Alessandro Cipolla

23 Gennaio 2019 - 17:04

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In Italia è già partita la campagna elettorale per le elezioni europee: se Lega e Movimento 5 Stelle si sono scagliati contro la Francia, la Meloni sta puntando forte sui rom che prenderanno il RdC.

Europee, è già campagna elettorale: il governo contro la Francia, la Meloni punta sui rom

Mancano ancora quattro mesi alle elezioni europee ma già la politica italiana scalda i motori. Se i cittadini solo di recente si sono appassionati alle vicende dell’Unione, i partiti da sempre puntano forte sull’avere la più ampia rappresentanza possibile a Bruxelles dove si prendono le decisioni che contano.

Ma che campagna elettorale ci attende? Se quella delle politiche è stata tutta basata sulle grandi promesse e gli slogan, questa per le europee si preannuncia essere incentrata sui vari nemici il cui scalpo viene promesso agli elettori.

Ecco dunque che a fronte di un ritorno di Silvio Berlusconi e un Partito Democratico ancora nel limbo in attesa delle primarie, la Lega e il Movimento 5 Stelle in tandem puntano forte contro la Francia, mentre Giorgia Meloni ha rispolverato un must senza dubbio evergreen: i rom che percepiranno il Reddito di Cittadinanza.

Elezioni europee: una campagna elettorale “contro”

In principio fu il “milione di posti di lavoro” promesso da Silvio Berlusconi nella sua scesa in campo, per lasciare spazio poi all’abolizione dell’Imu e, più di recente, al Reddito di Cittadinanza e alla riforma previdenziale per andare tutti in pensione prima.

Alle elezioni politiche in teoria è più semplice imbastire la propria campagna elettorale, basta azzeccare la promessa migliore che possa riuscire a ingolosire un elettorato italico negli ultimi anni molto volatile e propenso a cambiare idea di volta in volta nel segreto della cabina elettorale.

Alle elezioni europee tutto però diventa più complicato da questo punto di vista, considerando il fatto che l’Italia eleggerà 76 deputati su un totale di 705 e che quindi tutte le decisioni dipenderanno da meccanismi più complicati.

A Bruxelles e Strasburgo però è dove si prendono le grandi decisioni e dove girano fior di quattrini. Fare il pieno di voti alle europee vuol dire aumentare il proprio peso in seno all’Unione, sognando poi anche un protagonismo a livello continentale.

Non potendo promettere posti di lavoro o meno tasse, ecco che l’inizio di questa campagna elettorale è tutta focalizzata sul trovare il nemico, reale o virtuale, contro cui ci si impegna di scagliarsi nella bambagia del Parlamento Europeo.

In quest’ottica chi ha giocato d’anticipo è stato il Movimento 5 Stelle, sposando la causa dei gilet gialli e attaccando duramente la Francia e il governo presieduto dal poco amato Emmanuel Macron.

L’immigrazione? Colpa del franco CFA che spinge gli africani ad abbandonare i propri paesi. L’Europa? Succube dell’asse franco-tedesco che non permette all’Italia di spendere quanto necessario per realizzare il cambiamento promesso.

Matteo Salvini
preso in contropiede questa volta è lui che ha dovuto rincorrere i pentastellati. Abbandonato il progetto di uscita dall’Euro, al pari dei grillini, ecco che è sempre l’immigrazione la carta da giocare per fare il botto alle urne.

Peccato che sono proprio gli alleati sovranisti della Lega quelli che più ostacolano la ripartizione dei migranti. I cattivi quindi sono la Francia, in primis, e la Germania oltre agli immancabili “buonisti” e le Ong colluse con gli scafisti.

Silvio Berlusconi
invece che in Europa fa squadra con il Partito Popolare che detta legge da sempre, ha individuato nei “pauperisti” del Movimento 5 Stelle il male assoluto da combattere. Dopo aver annunciato che si candiderà alle europee, dovrà però recuperare alla Lega la gran parte dei voti persi alle ultime elezioni.

Rimanendo sempre nel centrodestra, anche Giorgia Meloni è impegnatissima in questo inizio di campagna elettorale. Fratelli d’Italia alle europee correrà in tandem con i Riformisti di Fitto, sperando così di superare la soglia di sbarramento del 4%.

Al momento Fratelli d’Italia balla proprio sul filo del rasoio, allora ecco che la Meloni in TV e nei social lancia l’allarme: i rom prenderanno il Reddito di Cittadinanza, come se si potesse escludere dei cittadini italiani da una misura statale soltanto perché stanno sulle balle a tutti.

Per il Partito Democratico invece il pericolo sono i sovranisti e quindi, vedi manifesto di Calenda, si punterà tutto su un europeismo a prescindere senza cercare minimamente di capire perché, gli italiani, insieme ai greci e agli inglesi sono tra i più euroscettici del continente.

E la sinistra? Per ognuno dei tanti partiti di sinistra del panorama italiano i nemici sono tutti gli altri partiti di sinistra. Alla fine però si cercherà di fare un listone per strappare anche questa volta qualche seggio, per poi tornare a scindersi appena chiuse le urne.

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