Daspo commercialisti e lotta alle false compensazioni: novità contro l’evasione fiscale e contributiva

Rosaria Imparato

2 Ottobre 2019 - 15:10

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La proposta allo studio del M5S rientra nel progetto più ampio della lotta all’evasione. Daspo per i commercialisti che compensano crediti INPS inesistenti e creazione di una piattaforma di certificazione sono due delle possibili novità del 2020.

Daspo commercialisti e lotta alle false compensazioni: novità contro l’evasione fiscale e contributiva

Daspo per i commercialisti e non solo in caso di certificazione di crediti INPS inesistenti e quindi compensazioni fraudolente.

La misura di sospensione dall’esercizio della professione per commercialisti, consulenti del lavoro e tutti gli intermediari abilitati è una delle proposte della squadra economica del Ministero degli Esteri.

Sarebbe un modo, secondo il Movimento 5 Stelle, di supportare la lotta all’evasione arrivando a recuperare tra i 5 e i 7 miliardi di euro.

Tra le novità in arrivo dal 2020, l’INPS ha in cantiere la creazione di una piattaforma di certificazione dei crediti previdenziali, il cui scopo è verificare la validità degli importi utilizzati in compensazione.

Daspo per i commercialisti che certificano crediti inesistenti, la proposta del M5S

La squadra economica del Ministero degli Esteri con a capo Luigi Di Maio ha proposto due misure per recuperare fino a 7 miliardi di euro e mettere un ulteriore freno all’evasione fiscale.

Il progetto nel cantiere pentastellato si divide in due: la previsione del daspo nei confronti dei professionisti che accertino crediti INPS inesistenti e la creazione di una piattaforma che verifichi la validità degli importi dichiarati.

La proposta del Movimento 5 Stelle si inserisce all’interno del piano più ampio della lotta all’evasione, che insieme alla riduzione delle tasse è uno dei capisaldi del secondo Governo Conte, così come il Presidente del Consiglio stesso ha dichiarato in occasione del suo incontro coi sindacati del 18 settembre e ribadito durante la conferenza stampa del 30 settembre per l’approvazione del DEF.

Il progetto del Movimento 5 Stelle propone che, una volta individuati, vengano sospesi in modo temporaneo o permanente i professionisti che hanno certificato crediti INPS inesistenti. La misura della sanzione sarebbe commisurata alla gravità della situazione.

Non è d’accordo con l’imposizione di una misura del genere Roberto Cunsolo, tesoriere e consigliere delegato al lavoro del CNDCEC, il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, che ha dichiarato a Il Sole 24 Ore:

“Noi commercialisti così come i consulenti del lavoro abbiamo dei consigli di disciplina e si può arrivare a sospensione e addirittura fino alla radiazione dall’Albo.”

Per il tesoriere dunque basterebbe il lavoro che viene svolto dagli Albi nei confronti degli iscritti su segnalazione di comportamenti illeciti.

In arrivo una piattaforma di certificazione dei crediti INPS

Ad integrare il progetto firmato Movimento 5 Stelle c’è, come anticipato, la creazione di una piattaforma su cui l’INPS sta già lavorando per certificare la validità dei crediti contributivi e la fondatezza della compensazione.

Il tesoriere e consigliere delegato al lavoro del CNDCEC Roberto Cunsolo si è dichiarato a favore di una simile piattaforma, ma con due richieste: innanzitutto, che avvenga in “tempi biblici”; in secondo luogo, che non diventi un sistema per penalizzare i contribuenti onesti.

I professionisti, dunque, sono favorevoli alla piattaforma, purché sia smart: deve consentire una certificazione immediata, altrimenti si rischia il blocco di tutto il sistema con le conseguenti difficoltà per le aziende in regola.

In ogni caso, la messa in atto della piattaforma a pieno ritmo richiederà dei tempi tecnici, per questo motivo è in atto uno studio per rendere il DURC, il Documento Unico di Regolarità Contributiva, irregolare o negativo qualora fosse stata effettuata una compensazione ad alto rischio di evasione.

Bisognerà attendere ancora per sapere se queste misure rientreranno nella Legge di Bilancio 2020.

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