BTP e spread, le nuove previsioni. Attesa per rating Italia da Moody’s

Laura Naka Antonelli

23 Maggio 2025 - 13:53

Rating Italia, ci siamo. Alle porte il verdetto di Moody’s sul debito italiano, ma non solo. Le previsioni su BTP e spread BTP-Bund, orgoglio di Meloni.

BTP e spread, le nuove previsioni. Attesa per rating Italia da Moody’s

Per i BTP la view è positiva, mentre lo spread, che è sceso anche al di sotto della soglia di 100 punti base, facendo la gioia del governo Meloni, potrebbe segnare anche ulteriori ribassi. È questa l’opinione di Mauro Valle, head of fixed income, Generali Asset Management, che commenta il trend recente dei Titoli di Stato italiani, snocciolando nuove previsioni.

Nel frattempo, in un momento in cui i bond sovrani pagano la paura per il futuro dei Treasury americani, si attende il verdetto di Moody’s sul rating del debito pubblico dell’Italia, in calendario oggi, venerdì 23 maggio 2025.

Ad aggiornare il giudizio sui BTP sarà anche l’agenzia di rating europea Scope Ratings.

Spread BTP-Bund attorno a 100 punti base, Generali Asset Management spiega il perché della discesa

Mauro Valle di Generali Asset Management commenta il trend dello spread BTP-Bund a 10 anni, facendo notare in primis la pietra miliare centrata dal differenziale, che “ha raggiunto i 100 punti base, un livello che non si vedeva dal settembre 2021”.

Tutto merito di “una serie di fattori positivi”, tra cui non si può dimenticare l’upgrade del rating del debito italiano, ergo dei BTP, da parte dell’altra delle tre grandi sorelle del rating, oltre Moody’s, ovvero S&P Global.

A blindare il rating italiano e di conseguenza i Titoli di Stato dell’Italia sono stati tuttavia secondo Generali Asset Management anche alcuni elementi che hanno caratterizzato l’economia del Paese.

La crescita economica italiana negli ultimi anni è stata positiva, superiore alla media europea, e questo ha permesso una stabilizzazione del rapporto debito-PIL, anche grazie anche a una politica di bilancio che ha tenuto sotto controllo le spese pubbliche. Infatti, il deficit italiano nel 2024 è stato migliore delle attese, attestandosi al 3,4%, e anche per il 2025 ci si aspetta un lieve miglioramento. Questi progressi sono stati riscontrati anche dalle agenzie di rating, come dimostra l’ultimo upgrade a BBB+ da parte di S&P”.

Spread BTP-Bund sotto quota 100 e ancora più giù? “Dipenderà da due serie di fattori”

A questo punto, “sarà interessante vedere se nei prossimi mesi lo spread continuerà a stringere e questo dipenderà da due serie di fattori ”, ha spiegato il responsabile della divisione di reddito fisso di Generali Asset Management: “Da un lato la conferma di un quadro di crescita economica positiva con una tendenza fiscale a supporto, e dall’altro uno scenario globale di tassi stabili o in ribasso ”.

Inevitabile inoltre l’impatto sui BTP, così come su altri bond dell’area euro, della politica monetaria della BCE e dunque delle decisioni sui tassi di interesse dell’area euro (countdown a tal proposito al BCE Day che si fa sempre più imminente), a seguito del settimo taglio deciso dalla presidente dell’istituzione Christine Lagarde e dal Consiglio direttivo, in un contesto in cui la politica fiscale di diverse economie dell’Eurozona, tra l’altro, è destinata a farsi espansiva:

C’è da aggiungere inoltre che le spese pubbliche dei vari paesi dell’Eurozona sono in aumento: oltre alla situazione fiscale francese, anche la Germania ha deciso di aumentarle con il suo piano di spesa per la difesa e le infrastrutture ”, ha sottolineato Valle, facendo riferimento al bazooka fiscale su cui è incentrata l’agenda del governo di Friedrich Merz, e aggiungendo che “ questo significa una sorta di convergenza dei livelli delle spese fiscali dei vari paesi , riducendo il rischio di divergenza tra i tassi dei vari paesi Europei”.

Non per niente, a tal proposito, ci sono stati anche alcuni economisti che hanno sottolineato come l’ossessione per lo spread BTP-Bund sia vicina ad arrivare al capolinea, proprio perché anche i rendimenti dei Bund tedeschi stanno salendo.

Il trend dello spread BTP-Bund e dei rendimenti in attesa dell’annuncio di Moody’s

Oggi lo spread BTP-Bund a 10 anni viaggia attorno a quota 101 punti base, a fronte di rendimenti dei BTP a 10 anni che segnano un calo al 3,66%.

Sotto i riflettori, in vista della ormai imminente emissione del BTP Italia che sta catalizzando l’attenzione degli investitori, le ultime novità riguardo agli investitori che puntano sui BTP rese note da Bankitalia, così come anche il grande interrogativo sulle conseguenze che le vendite sui Titoli di Stato americano potrebbero avere sui BTP, così come su altri Titoli di Stato dell’area euro, e sullo spread.

In evidenza anche i commenti di Maria Cannata, presidente di MTS ed ex direttrice del dipartimento del debito pubblico del ministero del Tesoro che, intervenendo al panel ’Debito pubblico: cosa imparare dalla storia’ al Festival dell’Economia di Trento, ha sottolineato che “ l’Italia è molto apprezzata ora per una certa stabilità e per il mantenimento dei conti pubblici ”.

Detto questo, stando a quanto riportato dall’agenzia di stampa Radiocor, Cannata ha precisato di non ritenere che al momento “il debito europeo sia strutturalmente più sicuro che in passato.

La presidente di MTS si è riferita in particolare alle “preoccupazioni sulla Francia che continua ad avere un debito abbastanza alto”, facendo notare anche l’esempio del “ Portogallo, oggi considerato il Paese più virtuoso d’Europa ”.

Generali Asset Management, la view sui BTP rimane positiva, spread ha spazio per ulteriori ribassi

Dal canto suo, l’esperto di Generali Asset Management afferma che riteniamo che “ gli attuali livelli di spread italiani, seppure storicamente meno attraenti, siano sostenibili e ci aspettiamo che la buona performance dei BTP possa continuare nel medio-lungo temine”.

Dunque, per la gioia del governo italiane, talmente incontenibile da portare la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a fare una grande gaffe sul trend dello spread, la view di Mauro Valle sui BTP rimane positiva:

Per i BTP, manteniamo una visione positiva: lo spread si è attestato a circa 100 punti base e, al momento, non emergono catalizzatori negativi, lasciando spazio a possibili ulteriori ribassi ”.

Certo, i rischi non possono non essere menzionati.

Mauro Valle scrive a tal proposito che “i rischi principali per lo spread in queste settimane vengono dalla volatilità dei mercati, come visto in aprile quando all’annuncio delle nuove tariffe globali da parte di Trump, lo spread è arrivato a 130 bps, in linea con il movimento negativo dei mercati azionari ”.

E ciò porta alla seguente conclusione: “Dal punto di vista dei fondamentali si possono mantenere in portafoglio i titoli italiani, per quanto riguarda invece il profilo di rischio, se ci aspetta ulteriori fasi di elevata volatilità dei mercati, allora la riduzione delle posizioni più rischiose potrebbe considerare anche un adeguamento delle posizioni a spread ”.

Non solo BTP, la view sui Bund e sui Treasury USA

La view di Valle è positiva anche per i Bund, in attesa di ulteriori tagli dei tassi da parte della BCE. “Il mercato si aspetta un ulteriore taglio dei tassi da parte della BCE a giugno, anche se le aspettative per la seconda metà dell’anno sono più contrastanti e i discorsi dei membri della BCE mostrano cautela. La nostra opinione è positiva sui tassi Bund, con un livello attorno al 2,7%, anche se potrebbero esserci limiti al ribasso sotto il 2,5%, considerando il miglioramento delle condizioni economiche”.

Per quanto riguarda invece le previsioni sui Treasury USA dopo il downgrade di Moody’s, che ha fatto cadere l’ultimo rating a tripla A riconosciuto al debito americano, ci sono alcuni fattori da considerare.

In una situazione in cui “Powell e i membri della Federal Reserve ribadiscono che la banca centrale ha bisogno di tempo per valutare attentamente il quadro macroeconomico e il mercato del lavoro” e in cui “ il mercato si aspetta due tagli dei tassi nel corso dell’anno, il primo a settembre, con un tasso terminale stimato al 3,5%”, la view “rimane neutrale.

L’head of fixed income di Generali Asset Management sottolinea a tal proposito che “non è chiaro se livelli superiori al 5% siano sostenibili, in uno scenario di crescita economica più debole e inflazione contenuta, oppure se i premi a termine sui titoli statunitensi continueranno a salire, principalmente a causa delle preoccupazioni fiscali”.

Verdetto rating Italia in arrivo da Moody’s, il giudizio e l’outlook per i BTP dopo grande paura junk

Tornando al giudizio di Moody’s sui BTP, la grande paura per l’agenzia di rating che ha fatto temere all’Italia di entrare nel girone “junk”, ovvero dei debiti spazzatura, è finalmente passata, e anche da un po’.

I mercati e il governo Meloni hanno tirato di fatto un sospiro di sollievo in quel famoso giorno di novembre del 2023 che avrebbe potuto sancire il declassamento al rating junk per i BTP e che si è invece concluso con la decisione di Moody’s di migliorare l’outlook, ritirando la minaccia di un downgrade che avrebbe portato la valutazione assegnata ai Titoli di Stato italiani a dire addio alla pagella dell’investment grade.

Il riferimento è al 17 novembre del 2023, quando Moody’s ha confermato la sua valutazione “Baa3”- che rimane dunque comunque al di sopra del livello junk di appena un gradino - migliorando tuttavia l’outlook da “negativo” a “stabile”.

Ci si chiede a questo punto se stasera l’agenzia possa fare oltre, promuovendo magari il debito italiano.

Un premio all’Italia sarebbe una notizia ancora più eclatante, a una settimana di distanza dal downgrade con cui Moody’s ha strappato il rating a tripla A agli Stati Uniti di Donald Trump. L’eventuale upgrade seguirebbe inoltre, per l’appunto, il premio arrivato da S&P Global.

Non solo Moody’s, countdown anche a verdetto rating Italia di Scope Ratings

Ma oggi a esprimersi non sarà soltanto Moody’s. Stasera arriverà infatti anche il giudizio di Scope Ratings, l’agenzia di rating europea, che al momento ha un rating e un outlook sui BTP pari a BBB+ / Stabile.

In attesa di questo altro verdetto, Eiko Sievert e Alessandra Poli, Sovereign and Public Sector for Scope, hanno messo in evidenza gli aspetti chiave inerenti alla stabilità e alle prospettive di crescita per l’Italia, riflettendo sia sul trend del PIL dell’Italia che sul debito pubblico.

In termini di crescita, i due esperti hanno ricordato che “nel 2024 il PIL italiano è cresciuto solo dello 0,7%, con una previsione di convergenza verso l’1% a lungo termine”, facendo notare che “il potenziale di crescita può essere migliorato dall’efficace utilizzo dei 191,5 miliardi di euro attesi dai fondi Next Generation EU entro il 2026”.

Allo stesso tempo, “ la crescita italiana nel 2025-26 sarà frenata da dazi USA e ritardi negli investimenti del piano di ripresa (PNRR, con un impatto stimato sul PIL di -0,5/-1 punto percentuale ”.

Rimane dunque in questo contesto cruciale la piena attuazione del PNRR.

Il potenziale di crescita del prodotto interno lordo dell’Italia attorno al ritmo annuo pari a +1% nel medio termine sarà infatti sostenuto, secondo Sievert e Poli, “dalla piena implementazione dei fondi europei (122,1 miliardi erogati su 194,4 totali) e dalle riforme strutturali previste entro il 2026, nonostante un’attuazione più lenta delle risorse rispetto alle previsioni”.

In ogni caso, la croce del debito pubblico dell’Italia rimane: “Il debito pubblico italiano si attesta al 137% del PIL nel 2024, con fabbisogni di finanziamento annuali pari a circa il 24% del PIL, che limitano fortemente la capacità dello Stato di intervenire in caso di crisi economiche”.

E non finisce qui, visto che Scope Ratings ha ricordato anche la questione del doom loop di cui si è tanto dibattuto, ovvero l’abbraccio mortale tra le banche italiane e i BTP che tuttora stazionano nei loro bilanci: “Le banche italiane detengono circa il 15% del proprio bilancio in titoli di Stato italiani (dato gennaio 2025), esponendo il sistema al rischio di un circolo vizioso doom loop che può influenzare negativamente i costi di finanziamento e l’accesso ai mercati in periodi di turbolenza sovrana ”.

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