La presidente del Consiglio, spread sotto 100 punti significa che BTP vengono considerati meglio dei Bund. La maxi cantonata di Giorgia Meloni
Opposizioni all’attacco contro la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che, nella giornata di ieri, ha detto nel suo intervento alla Camera dei deputati, in occasione del premier time, che lo spread BTP-Bund a 10 anni sotto quota 100 punti base significa che i titoli di Stato italiano sono più sicuri di quelli tedeschi.
Così Giorgia Meloni:
“Sapete che non ho mai reputato lo spread un totem ma oggi è sotto i 100 punti. I Titoli di Stato italiani vengono considerati più sicuri dei titoli di Stato tedeschi, penso che una riforma importante che ha fatto questo governo sia stata quella della serietà, della fine delle politiche dei bonus utili per il consenso ma dannose per economia e lavoratori”.
Gaffe di Meloni sullo spread BTP-Bund. Perché i BTP non sono più sicuri dei Bund
Di fatto, una cantonata, in quanto il calo del differenziale sotto la pur importante soglia psicologica dei 100 punti base, avvenuto nella giornata di ieri, mercoledì 14 maggio 2025, per quanto segnale favorevole per l’Italia, non significa affatto che i BTP sono più sicuri dei Bund ma, semplicemente, che la differenza tra i rendimenti dei Titoli di Stato della Germania a 10 anni e i rendimenti dei Titoli di Stato italiani a uguale scadenza è diventata inferiore a 100 punti base e che, quindi, il premio sul rischio che gli investitori chiedono per detenere BTP invece che Bund si è ridotto.
Sempre premio è, nel senso che gli investitori comunque continuano a chiedere all’Italia una remunerazione più alta rispetto a quella della carta tedesca, proprio in quanto i BTP vengono percepiti alla stregua di bond più rischiosi rispetto ai Bund. Fattore contro cui accanirsi ha poco senso, visto che i Titoli di Stato sono espressione dei debiti pubblici rispettivi dei Paesi e che, nel caso specifico, il debito pubblico italiano viaggia a livelli decisamente monstre soprattutto rispetto a quello della Germania che, pur prossima a sfornare un maxi bazooka fiscale, presenta tuttora conti pubblici in ordine.
A tal proposito, è lo stesso MEF, Ministero dell’Economia e delle Finanze, a prevedere, così come è scritto nero su bianco nel Documento di finanza pubblica reso noto di recente (ex DEF), che il rapporto debito-PIL dell’Italia è atteso in crescita ulteriore nel 2025 e nel 2026 (previsto in particolare aumentare al 136,6 per cento, quest’anno, dal 135,3 per cento del PIL a fine 2024).
Il rapporto debito-PIL della Germania, invece, è stato pari nel 2024 al 49,5%, così come è stato annunciato qualche settimana fa da Berlino.
Non solo. Per quanto innegabile sia l’ottima notizia legata al calo dello spread BTP-Bund (che oggi scambia a un valore di poco superiore a quota 100), i BTP italiani continuano a essere considerati i Titoli di Stato dell’area euro più rischiosi tra tutti quelli emessi dalle economie più importanti dell’area euro, Grecia inclusa.
La verità nuda e cruda nel trend dei rendimenti dei Titoli di Stato dell’area euro
La verità è tutta dimostrata dal trend dei rendimenti dei BTP che continuano a confermarsi più alti tra tutti i rendimenti dei Titoli di Stato delle principali economie dell’Eurozona.
A parlare i numeri: oggi i rendimenti dei BTP a 10 anni, viaggiano al 3,69%, valore più alto di quello dei rendimenti dei Bonos spagnoli (3,30%), di quello degli OAT francesi (3,36%), di quello dei Titoli di Stato portoghesi (3,17%), di quello anche dei bond della Grecia (e non da poco tempo, tra l’altro), che oscillano attorno al 3,44%.
Ancora più bassi, proprio in quanto considerati tuttora i Titoli di Stato più sicuri dell’area euro, sono i rendimenti dei Bund, che viaggiano al 2,68%.
Per non parlare, andando a guardare ai rendimenti dei Paesi ex euro, dei bond svizzeri, che presentano un rendimento pari allo 0,30%.
Non solo insomma i BTP non sono più sicuri rispetto a quelli tedeschi. I Titoli di Stato italiani sono percepiti più rischiosi rispetto a tutti gli altri Titoli di Stato delle altre economie del blocco.
Misiani (PD) sulla cantonata di Meloni, “colossale scemenza”
Le parole della premier Giorgia Meloni hanno così sollevato un polverone.
Immediata la reazione del responsabile economico del PD Antonio Misiani che, con un un post su X, ha bollato le dichiarazioni della presidente del Consiglio, “una colossale scemenza”, riprendendo le dichiarazioni di Meloni, secondo cui il fatto che spread BTP-Bund sia sceso sotto quota 100 significherebbe che “i titoli di Stato italiani vengono considerati più sicuri dei titoli di Stato tedeschi”.
Secondo Giorgia #Meloni dato che lo #spread Btp-Bund è sceso a 100 punti base “i titoli di Stato italiani vengono considerati più sicuri dei titoli di Stato tedeschi”. Qualcuno spieghi alla premier che ha detto una colossale scemenza
— Antonio Misiani (@antoniomisiani) May 14, 2025
Lezioni di spread a Meloni da Matteo Renzi
Affondo anche da parte del leader di Italia Viva, Matteo Renzi: “Giorgia Meloni conferma la sua incompetenza economica. Cita dati che non capisce e dopo tanti anni di Governo non sa ancora cosa sia lo spread. La faccia di Giorgetti è la faccia dell’imbarazzo”.
Giorgia Meloni conferma la sua incompetenza economica. Cita dati che non capisce e dopo tanti anni di Governo non sa ancora cosa sia lo spread. La faccia di Giorgetti è la faccia dell’imbarazzo https://t.co/6jbQaMSQF1
— Matteo Renzi (@matteorenzi) May 14, 2025
M5S, parliamo del capo di governo di un Paese del G7
In evidenza il commento del deputato del M5S Enrico Cappelletti, che ha parlato di “scivolone” della premier, scrivendo così in una nota:
“Nel corso del premier time alla Camera Giorgia Meloni si è resa protagonista di uno scivolone con pochi uguali. Parlando dello spread, indicatore che fino a qualche anno fa Fratelli d’Italia guardava sempre in cagnesco, la premier o ha mentito o più probabilmente ha dimostrato di non sapere affatto cosa sia, confondendolo con il rating e sostenendo che oggi, grazie appunto al calo dello spread, i titoli di Stato italiani sono più sicuri di quelli tedeschi. Un errore difficile da rinvenire anche in una sessione di esame di terza media: peccato però che parliamo del capo di governo di un paese del G7”.
Una valanga di bugie anche oggi, dalla Meloni
Tra le tante perle, vi segnalo questa sua frase, che ha dichiarato testuale:
"Lo Spread é oggi sotto i 100 punti base, significa che i titoli di stato italiani vengono considerati più sicuri dei titoli di stato tedeschi". (sic!)— Enrico Cappelletti (@e_cappelletti) May 14, 2025
Spread giù grazie a quel doppio scudo, ma da Bankitalia arriva tranvata su debito pubblico
Polemiche a parte, il miglioramento dello spread BTP-Bund è sotto gli occhi di tutti. Il differenziale tra i rendimenti dei Titoli di Stato italiani e quelli tedeschi si è, di fatto, assottigliato. La richiesta dei BTP italiani continua a essere solida, anche a fronte di una BCE che ha dato il benservito staccando la famosa spina.
Si può giustamente dire che lo spread BTP-Bund a 10 anni, con il suo trend al ribasso, che ha portato qualcuno a pronosticarne anche la fine, è motivo di orgoglio per il governo Meloni, grazie alla presenza, così come è emerso nelle ultime settimane, di un doppio scudo.
Detto questo, gli alert sui conti dell’Italia, così come le notizie deprimenti a essi relative, non mancano. Così come quella che è appena arrivata da Bankitalia, e che ha indicato, nel documento “Finanza pubblica: fabbisogno e debito” che il valore del debuto pubblico ha testato nel mese di marzo un nuovo record storico, balzando a quota 3.033,9 miliardi di euro, 9,5 miliardi ion più rispetto a febbraio.
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