Regno Unito: pil confermato a +3,2% su base annua. Sterlina ok sull’euro, ma deve inchinarsi al super-dollaro

Stamattina è avvenuta la comunicazione del risultato definitivo del pil britannico del secondo trimestre. Rispetto alla precedente lettura dello 0,8% su base trimestrale, c’è stato un lieve miglioramento a +0,9%. Su base tendenziale, invece, il pil del Regno Unito è stato confermato a +3,2%. Il dato odierno evidenzia un buon ritmo di espansione economica, che riesce a tenere il passo della locomotiva americana. Scongiurato il pericolo della secessione della Scozia, la Gran Bretagna guarda avanti e si prepara ad alzare il costo del denaro dopo anni di tassi prossimi allo zero e immissioni di liquidità costanti per un controvalore di 375 miliardi di pound all’anno.

Secondo la maggior parte degli analisti finanziari, la Bank of England sarà la prima tra le grandi banche centrali ad aumentare i tassi di interesse dall’attuale minimo storico dello 0,5%. Il primo ritocco all’insù è atteso all’inizio del 2015. Nel frattempo la sterlina si mantiene forte nei confronti dell’euro e dello yen, ma non può nulla contro lo strapotere attuale del dollaro statunitense. Nonostante i buoni dati macroeconomici, la valuta di Sua Maestà deve inchinarsi anche oggi alla forza del biglietto verde tanto che il tasso di cambio GBPUSD è sceso sotto 1,62 ai minimi da due settimane.

Il Cable è al momento sui minimi di giornata, poco sotto 1,6170, e a un passo dal supporto di breve periodo posto a 1,6160. Se anche questo livello chiave dovesse cedere, i venditori potrebbero spingere i prezzi fino ai minimi di venti giorni fa posti a 1,6050. Da un punto di vista tecnico, il Cable rischia un nuovo sell-off in caso di violento breakout ribassista di 1,60. In questo caso potrebbe avvenire un approfondimento bearish con obiettivo a 1,5850 prima e 1,5750 poi. Il cross EURGBP, invece, è ai minimi da luglio 2012 a 0,7766.