Forex, Euro: i cambi migliori e peggiori del 2016

Flavia Provenzani

01/09/2016

I cambi migliori e peggiori con l’Euro dall’inizio del 2016: la moneta unica crolla contro il real brasiliano, bene il vantaggio contro la sterlina.

Forex, Euro: i cambi migliori e peggiori del 2016

Come procede la performance dell’Euro (EUR) contro le valute principali nel mercato del Forex nel corso del 2016?
Esaminiamo i cambi con protagonista la moneta unica che, dal 1° gennaio 2016 al 31 agosto, hanno registrato la variazione maggiore in positivo e in negativo.

Dalla corsa dell’euro contro la sterlina inglese sulla scia della Brexit al crollo del peso messicano contro la valuta dell’Eurozona, dal forte rialzo del real brasiliano al boom dello yen, il 2016 si sta rivelando un anno pieno di sorprese per l’Euro.

Se da una parte il cambio euro-dollaro non soddisfa più l’interesse e la sete di volatilità dei forex trader, almeno fino a quando la Fed non rialzerà i tassi di interesse, il mercato dei cambi riesce a fornirci nuovi spunti per modellare delle strategie alternative sull’euro nel mercato FX.

Utilizzando come fonte i grafici elaborati da Paolo Cardenà, consulente finanziario con grande seguito sui social network e autore di uno del blog a tema economico-finanziario più seguiti in Italia (www.vincitorievinti.com), scopriamo quali sono i cambi migliori e peggiori con l’euro nel 2016.

Dalla valuta che più ha guadagnato contro l’euro (il real brasiliano) alla valuta che più ha perso (la sterlina inglese).

Rappresentazione dei tassi di cambio con l’euro come valuta quotata normalizzati ad un valore di 100. I dati fanno riferimento al range temporale 01/01/2016-31/08/2016).

Euro grande sconfitto da real, yen e rublo russo

Dall’inizio del 2016, la valuta che più è riuscita a salire contro l’euro è il real brasiliano. L’11 agosto il cambio EUR/BRL ha toccato i minimi di oltre un anno a quota 3,5102 e da inizio 2016 l’euro è sceso di oltre il 16% contro la valuta brasiliana.

Molto del merito va alla fiducia che il mercato sta dando al nuovo presidente della banca centrale brasiliana. Ilan Goldfajn ha assicurato che l’istituto è un organo indipendente e che la politica monetaria verrà utilizzata per combattere l’ultra-inflazione. Gli investitori hanno letto il nuovo insediamento come un’opportunità di rallentamento della vendita dei reverse swap, che tendono ad indebolire la valuta.

La seconda valuta best performer contro l’euro è lo yen, che non sembra voler fermare la sua corsa al rialzo nonostante le numerose politiche di stimolo espansive della Bank of Japan.

Da inizio anno il cambio euro-yen (EUR/JPY) ha perso il 13%. Da quota 130,96 del 1° gennaio 2016, l’euro ora vale 115,75 yen. Uno yen troppo forte colpisce soprattutto le società giapponesi, in difficoltà nel difendere la propria quota di mercato a causa dei beni prezzati in valuta giapponese che risultano troppo costosi.

L’arrivo dei tassi di interesse negativi in Giappone a gennaio 2016 sta pesando sui rendimenti dei titoli di stato giapponesi e sui tassi di interesse reali. Ma se l’inflazione a Tokyo rimane stagnante, negli Stati Uniti si registrano segnali di ripresa.
Questo porta il differenziale dei tassi di interesse reali - il ritorno sui titoli di stato relazionati all’andamento dell’inflazione - a favore dei titoli giapponesi.
Inoltre, nonostante lo stimolo di politica monetaria dovrebbe indebolire la valuta locale con l’aumentare dell’offerta di moneta e il diminuire dei tassi di interesse, il mercato non sembra voler assecondare la BoJ.

Per questo motivo in molti continuano ad aspettarsi un ampliamento della politica di stimolo da parte di Kuroda, governatore della banca centrale giapponese, anche se è rimasto uno spazio di manovra molto stretto.
Grande attesa, dunque, per la riunione di politica monetaria della BoJ in programma il 21 settembre, uno dei 7 eventi cruciali del mese.

La terza valuta contro la quale l’euro ha ceduto più terreno nel corso del 2016 è il rublo russo. La valuta russa è correlata con l’andamento del prezzo del petrolio, di cui la Russia è il maggior produttore al mondo. Ad oggi la quotazione del petrolio è in rialzo di circa il 16% dall’apertura di inizio anno ma ha recuperato oltre il 40% dai minimi colpiti nel mese di febbraio.

Per correlazione, il valore del rublo russo è salito contro l’euro, portando l’EUR/RUB in ribasso del 9,3%, da quota 79,7033 ora un euro vale 72,9289 rubli.

Euro cresce contro sterlina, peso e yuan

La valuta contro la quale l’euro è riuscito a salire di più nel 2016, fino ad oggi, è la sterlina. Non ci stupisce: la paura dei mercati per una vittoria del SI al referendum Brexit e poi l’effettiva volontà degli inglesi di lasciare l’Unione Europea ha fatto crollare la sterlina anche contro l’euro. La variazione da inizio anno del cambio euro-sterlina è del +12.32%. Solamente a gennaio alcuni economisti si aspettavano un rialzo dei tassi in scia della decisione della Fed di dicembre 2015, ma le sorti si sono invertite: alla riunione di politica monetaria di agosto, la Bank of England ha tagliato i tassi dallo 0,50% allo 0,25%.

L’euro approfitta anche della debolezza del peso messicano. La valute del Messico ha perso il 14,30% del suo valore contro l’euro, lasciando che il cambio EUR/MXN toccasse i massimi storici a quota 21,9599 a febbraio 2016.

Per molti versi il peso messicano è una vittima della sua stessa popolarità. Come valuta dei mercati emergenti è la più scambiata al mondo, ed è quindi incline ad essere vittima di una forte volatilità. Segue fedelmente il rischio percepito dal mercato, e i rischi nel 2016 sono stati molti.
Ma i problemi per il peso non si fermano qui. Con il crollo della valuta sia contro l’euro che contro il dollaro statunitense, si è intensificato il flusso di capitali in uscita dal Messico in cerca di lidi più sicuri.

La svalutazione dello yuan ha scosso i mercati finanziari a metà del 2015: la banca centrale, di sorpresa, ha spesso di difendere la quotazione della sua valuta, lasciando che lo yuan cinese crollasse di colpo - e generando un sell-off sui mercati. L’economia cinese hai poi iniziato a preoccupare il mondo intero a causa del deterioramento del quadro macroeconomico. Il cambio EUR/CNY è salito in modo consequenziale durante il corso dell’anno, per una crescita di circa il 5,30%.

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