Forex: Dollaro ai massimi dal 2006 grazie al boom del Pil Usa

La giornata di ieri ha consacrato il dollaro statunitense l’unico re del forex, grazie agli ennesimi brillanti dati macroeconomici provenienti dagli Stati Uniti. Il biglietto verde ha mostrato ancora una volta i muscoli nei confronti delle major currencies, tanto che il Dollar Index – indicee che mette il dollaro in rapporto a un basket di 6 valute – è salito sui massimi dal secondo trimestre del 2006 sfondando anche quota 90.

Negli ultimi due mesi l’indice del dollaro americano ha guadagnato il 4,6%. A rafforzare la leadership del greenback sul forex ci ha pensato l’ottimo dato sul pil americano relativo al terzo trimestre del 2014. La lettura finale ha superato le più rosee aspettative, dopo che già la scorsa volta era avvenuto un miglioramento della stima preliminare (3,9% anziché 3,5%).

L’ultima lettura è addirittura pari a +5%, che corrisponde al tasso di crescita maggiore degli ultimi 11 anni. Il boom del pil a stelle e strisce è stato favorito dalla forte ripresa dei consumi, che contribuiscono ai due terzi del prodotto nazionale. Il brillante dato del pil, abbinato al costante miglioramento del mercato del lavoro, fa pensare che la FED sarà costretta a normalizzare la politica monetaria prima del previsto.

Attualmente il mercato si aspetta il primo ritocco ai tassi di interesse intorno alla metà del 2015. Sul forex il tasso di cambio euro/dollaro è sceso in area 1,2160, abbandonando così anche la soglia di 1,22. La quotazione è ora ai minimi da agosto 2012. Il biglietto verde è poi volato sui massimi a 15 mesi sulla sterlina, con il Cable in picchiata sotto 1,55. Il cambio dollaro/yen quota intorno a 120,80, non distante dai top di 121,84.