Come preparare la copertura del proprio portafoglio obbligazionario in vista dei dettagli sul tapering della BCE? Novità di politica monetaria previste per ottobre.
Come posizionarsi sul mercato obbligazionario per proteggere il proprio portafoglio dagli effetti dell’arrivo del tapering della BCE ad ottobre?
Ce lo racconta Jorgen Kjaersgaard, portfolio manager dello European Income Portfolio di Alliance Bernstein.
In occasione della riunione di politica monetaria del 7 settembre, il presidente della BCE Mario Draghi ha reso chiaro che l’arrivo del tapering - la graduale riduzione dello stimolo monetario all’economia - è solo una questione di tempo.
La crescita dell’area euro appare stabile tanto da spingere la banca centrale a rivedere al rialzo le stime sul PIL per il 2017 e l’inflazione è impostata verso l’alto, così il mercato è convinto: novità sul fronte della politica monetaria arriveranno in occasione del prossimo meeting in programma nel mese di ottobre.
Tra un mese Draghi potrebbe così aggiornare il mercato sui dettagli del piano d’uscita dal QE, il cui inizio è stimato nei primi mesi del 2018. Come conseguenza è necessario attendersi dei forti scossoni sul mercato obbligazionario, compresa un’importante impennata della volatilità.
Dato il contesto, è consigliabile per gli investitori obbligazionari giocare di anticipo e preparare una copertura del proprio portafoglio, così da non cadere nelle trappole dei mercati.
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Cosa evitare
Alliance Bernstein raccomanda la riduzione della duration sulle obbligazioni europee all’interno del proprio portafoglio, soprattutto sul Bund - caratterizzato da rendimenti molto bassi e da una forte esposizione alle novità di politica monetaria della Banca Centrale Europea.
Attenzione anche ai titolo di Stato della periferia dell’Eurozona, Italia in primis, che potrebbero manifestare una reazione negativa alle novità annunciate da Draghi. Nel nostro Paese ad aggravare la situazione interviene il rischio politico, fattore che potrebbe aumentare ulteriormente la volatilità, ancor di più in concomitanza delle elezioni previste per il prossimo anno, probabilmente tra la fine di marzo e l’inizio di aprile.
Su cosa puntare
In risposta ai tumulti sui titoli di Stato, risulta promettente il campo corporate del settore finanziario. Negli ultimi tempi le società del comparto hanno lavorato bene nel migliorare i propri bilanci e ridurre il debito. Inoltre, le banche ed altri istituti finanziari sono i maggiori e diretti beneficiari di un prossimo aumento dei tassi di interesse della BCE - proprio come sono state vittime dei tassi ai minimi storici.
Kjaersgaard esprime la sua preferenza sui bond Additional Tier 1 delle banche che hanno effettuato una maggiore ricapitalizzazione negli ultimo mesi, con solidi fondamentali e valutazioni ancora convenienti.
Non è il momento di lasciarsi scoraggiare dal calo di attrazione proveniente dalle valutazioni sul credito europeo: esistono ancora delle opportunità, come i titoli emessi da alcune società di beni strumentali capaci di offrire ancora rendimenti interessanti - il comparto, poi, si prepara a beneficiare della crescita dell’economia dell’Eurozona.
Possibili opportunità anche oltre la Manica sulle società inglesi del comparto finanziario o società altamente esposte al commercio internazionale - “una buona fonte di diversificazione in un contesto di tassi in euro in salita”.
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