Calcolo Naspi 2019: cambia l’importo massimo per effetto della perequazione

Simone Micocci

4 Dicembre 2018 - 10:38

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Nuovi importi Naspi 2019: modifiche per la soglia utile per il calcolo e per l’importo massimo dell’indennità per effetto della perequazione.

Calcolo Naspi 2019: cambia l’importo massimo per effetto della perequazione

Per il 2019 ci sono da segnalare dei piccoli cambiamenti in tema di calcolo dell’indennità di disoccupazione Naspi.

Dal 1° gennaio prossimo, infatti, scatterà la rivalutazione delle pensioni, con gli importi degli assegni previdenziali che saranno incrementati nella misura dell’1,1% come ufficializzato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. La perequazione - meccanismo con cui il potere di acquisto della pensione resta inalterato negli anni nonostante le oscillazioni dell’inflazione - avrà effetto non solo sulla pensione, ma anche sugli importi dell’indennità di disoccupazione Naspi.

Come vedremo meglio di seguito, infatti, la rivalutazione comporterà un aumento anche dei limiti dell’indennità di disoccupazione, con il risultato che l’importo mensile riconosciuto al disoccupato sarà leggermente più alto rispetto a quanto percepito oggi. Per capire meglio cosa cambia, vediamo qual è il metodo utilizzato per il calcolo della Naspi; sistema che potrete approfondire anche nella nostra guida dedicata.

Come si calcola l’importo della Naspi

In primis è bene ricordare quelli che sono i requisiti da soddisfare per beneficiare dell’indennità di disoccupazione Naspi:

  • perdita del lavoro per cause non dipendenti dal lavoratore (licenziamento, dimissioni per giusta causa, mancata trasformazione da apprendistato a contratto a tempo indeterminato);
  • 13 settimane contributive nei 4 anni precedenti al periodo di disoccupazione;
  • 30 giornate di lavoro effettivo nei 12 mesi precedenti al periodo della disoccupazione.

Qualora il richiedente soddisfi i suddetti requisiti, gli verrà riconosciuta la Naspi per la metà delle settimane contributive presenti negli ultimi 4 anni; di conseguenza, quindi, l’indennità viene corrisposta per un massimo di 24 mensilità.

Per il calcolo dell’assegno mensile bisogna prendere come riferimento il reddito del lavoratore negli ultimi 4 anni di lavoro; nel dettaglio, la Naspi equivale al 75% dell’imponibile medio, con una riduzione del 3% - a partire dal 4° mese - per ogni mese di percezione dell’indennità.

Non è tutto però: questo calcolo si utilizza solo quando l’importo dello stipendio medio è pari o inferiore alla soglia di 1.208,15€. Qualora sia superiore, infatti, dell’importo eccedente la suddetta cifra se ne prende un ulteriore 25% che si andrà ad aggiungere all’indennità di disoccupazione precedentemente calcolata.

Complessivamente, però, l’importo della Naspi nel 2018 non può superare i 1.314,30€.

Nuovi importi nel 2019

La perequazione avrà quindi delle conseguenze sull’importo massimo della Naspi e sulla soglia utile per il calcolo. Anche in questo caso - nonostante non sia arrivata ancora la circolare dell’Inps con la quale saranno ufficializzati gli importi - l’incremento sarà dell’1,1%.

Di conseguenza, nel 2019 il calcolo della Naspi rispetterà le seguenti regole:

  • si prende il 75% dello stipendio medio percepito dal lavoratore negli ultimi 4 anni per la parte che non supera i 1.221,44€ (anziché i 1.208,15€ del 2018);
  • della parte di stipendio che eccede il suddetto limite se ne prende il 25%, fino al raggiungimento di un importo mensile non superiore ai 1.328,76€ (piuttosto che 1,314,30€).

Nessuna novità invece per la riduzione del 3% che si applica ogni mese sull’assegno a partire dal 4° mese di fruizione della Naspi.

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