La maggior parte delle dosi di vaccino Pfizer è già stata promessa a pochi Paesi ricchi. Come si cureranno tutti gli altri?
Dopo le notizie sull’efficacia del suo vaccino di qualche giorno fa, Pfizer in pochissimo tempo è riuscita a vendere la maggior parte delle dosi disponibili. Com’è facile supporre, ad accaparrarsi l’82% delle dosi di uno dei migliori candidati a sconfiggere il vaccino sono stati i Paesi che sono riusciti a offrire di più. Lasciando gli altri a bocca asciutta.
Vaccino Pfizer venduto ai Paesi ricchi
Quando la ricerca sul vaccino era appena iniziata, da più parti si era levato l’appello affinché le dosi non andassero per prime soltanto ai soliti noti. Adesso, con la consapevolezza dei danni che il coronavirus è capace di fare anche a un’economia consolidata, il sentimento pare cambiato.
Il produttore di farmaci, qualche giorno fa, ha dato una ventata d’entusiasmo ai mercati comunicando la forte efficacia della risposta immunitaria nella stragrande maggioranza dei casi. Ed è così che il vaccino è quasi andato esaurito senza neanche essere stato ultimato.
Uno studio di Global Justice Now rivela che l’82% delle dosi è già stato venduto a Regno Unito, Giappone, Stati Uniti e Unione europea. Il gruppo, con base in UK, si occupa di giustizia sanitaria e sociale. Il problema di accesso al vaccino non riguarda soltanto quello prodotto da Pfizer e BioNTech, ma anche altri candidati.
Vaccino Pfizer, una buona notizia solo per pochi
Heidi Chow, dirigente alla Global Justice Now, ha detto che l’annuncio sull’efficacia del vaccino Pfizer è stato “una buona notizia solo per una piccola frazione dell’umanità”. Parlando con l’Independent ha detto che bisogna “rompere il monopolio su questo vaccino così che più produttori possono realizzarlo”.
La stessa Pfizer, il giorno dell’annuncio, aveva comunicato che le dosi per il 2021 sarebbero state 1,2-1,3 miliardi, abbastanza soltanto per poco più di 600 milioni di persone. Ma a quel punto il CEO dell’azienda era già passato dalla cassa.
Secondo una ricerca condotta dalla Bill & Melinda Gates Foundation, una distribuzione equa del vaccino su scala globale eviterebbe il 61% delle morti, contro il 33% delle morti evitate se il vaccino viene condiviso prima soltanto dai Paesi ricchi (come di fatto sta avvenendo).
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