Telefonata di von der Leyen a Trump su dazi UE dopo l’annuncio shock delle tariffe del 50% contro l’Europa. Il commento di Generali Asset Management.
Dopo il grande shock, il sollievo, confermato dal trend delle borse europee, oggi orfane di Wall Street.
Nella giornata di ieri, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato la decisione di prorogare al prossimo 9 luglio la data dell’entrata in vigore dei dazi monstre inflitti contro l’UE, annunciati venerdì scorso, inizialmente fissata al 1° giugno.
Immediata la reazione dei mercati, con il Ftse Mib di Piazza Affari che inizia la giornata di contrattazioni e l’ottava con un rialzo dell’1,5% circa, a quota 40.087,35 punti.
In evidenza le azioni Stellantis, STMicroelectronics e UniCredit, con rialzi fino a oltre il +3%.
Nessuna azione quotata sull’indice Ftse Mib è in ribasso.
Guadagnano l’1% circa anche le borse di Parigi e di Francoforte, come conferma la performance degli indici Cac 40 e Dax.
Sul mercato del forex, il rapporto EUR-USD segna un progresso dello 0,30%, oscillando poco al di sotto della soglia psicologica di $1,14.
Sul mercato dei Titoli di Stato, lo spread BTP-Bund a 10 anni segna un ribasso attorno a 101 punti base.
I rendimenti dei BTP viaggiano attorno al 3,59% dopo l’annuncio di Moody’s di venerdì scorso, che ha confermato il rating sull’Italia al livello “Baa3”, ribadendo dunque la valutazione a un livello superiore a quello junk di appena un gradino. La notizia positiva c’è comunque stata, visto che Moody’s ha rivisto al rialzo l’outlook, da “stabile” a “positivo”.
Oggi l’azionario mondiale è orfano di Wall Street, chiusa in occasione del Memorial Day.
Grande attesa oggi in Italia per la comunicazione dei tassi minimi garantiti del nuovo BTP Italia, ormai ai nastri di partenza, da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF).
Dazi UE, la telefonata tra von der Leyen e Trump
La decisione di rinviare i dazi del 50% contro l’UE è stata presa dopo una telefonata ricevuta dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen che, in un post su X pubblicato nel fine settimana, ha comunicato l’intenzione di avviare trattative con l’America di Trump. L’UE, si legge nel post, è “pronta a portare avanti trattative in modo rapido e deciso”.
Trump ha dal canto suo reso noto che von der Leyen “ha chiesto il 9 luglio e ho accettato”.
La numero uno della Commissione europea ha parlato di una “ottima telefonata con Trump”, ricordando che l’Unione europea e gli Stati Uniti “condividono le più importanti e strette relazioni commerciali del mondo” e che “per raggiungere un buon accordo, abbiamo bisogno del tempo necessario fino al 9 luglio ”.
Good call with @POTUS.
The EU and US share the world’s most consequential and close trade relationship.
Europe is ready to advance talks swiftly and decisively.
To reach a good deal, we would need the time until July 9.
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) May 25, 2025
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Come muoversi sui mercati, il commento di Generali Asset Management
In questo contesto di grande incertezza, un commento su come muoversi sui mercati è stato dato da Antonio Cavarero, Head of Investments di Generali Asset Management (parte di Generali Investments), che ha fatto notare come in questi primi mesi del 2025 i mercati abbiano “dimostrato un’elevata volatilità, aprendo nuove tematiche che ogni investitore deve affrontare consapevolmente”, con l’amministrazione Trump che “ha attuato politiche economiche, commerciali e internazionali non ortodosse e in chiara discontinuità con il passato, rendendo evidente la necessità di analizzare il rischio in questi nuovi contesti”.
“L’economia mondiale” - ha ricordato Cavarero - “ha prosperato per decenni grazie al commercio internazionale, con catene di approvvigionamento che operano oltre i confini nazionali”.
Di conseguenza, “ la scarsa visibilità sul futuro , solo parzialmente mitigata dalle inversioni di rotta dell’amministrazione USA, potrebbe creare squilibri significativi, le cui conseguenze esatte saranno valutabili solo nei prossimi mesi”.
Il responsabile della divisione degli investimenti di Generali Asset Management ha sottolineato che “ le banche centrali devono agire con estrema prudenza ”, facendo notare che “ la BCE (imminente la prossima decisione sui tassi, in calendario giovedì 5 giugno) si trova di fronte a politiche fiscali disomogenee tra gli Stati membri e volatilità valutaria: un ciclo economico insoddisfacente ma probabilmente privo di imminenti spinte inflazionistiche dovrebbe permettere ulteriori tagli dei tassi ”.
“ La Fed, invece, deve mantenere un profilo indipendente , bilanciando le politiche imprevedibili dell’amministrazione Trump e valutando i dati in tempo reale: ci sono attese, anche politiche, per tagli dei tassi che la Fed potrebbe consegnare solo dopo avere verificato i dati reali ”.
Il consiglio su “un portafoglio concentrato sull’Europa”
In questa situazione, in cui “ le decisioni della nuova amministrazione USA hanno probabilmente creato alcuni danni semi-permanenti, indebolendo la fiducia nel sistema economico americano”, è vero anche che “gli investitori sanno cercare, dove possibile, nuove rotte per i loro capitali: non è un caso che la prima grande tempesta finanziaria del 2025 ha visto la discesa contemporanea del dollaro, dei titoli di stato USA e dello S&P ”.
Cavarero ha così continuato:
“Su questo fronte, oltre all’evoluzione dei dazi, sarà cruciale vedere l’equilibrio dei conti pubblici americani in discussione presso il Congresso. Gli USA hanno accumulato un debito gigantesco e continuano ad alimentarlo con un deficit importante, una delle ragioni della forza della loro economia. In mancanza di una correzione, soprattutto se associata ad una crescita più ridotta, il mercato vorrà rendimenti più alti per compensare. Guardando oltre questa fase, emergono o si confermano alcune tendenze importanti. La contrapposizione USA-Cina, anche se mitigata da trattative commerciali, è destinata a permanere e porterà a una maggiore separazione delle due piattaforme economiche e produttive, con effetti ampi e potenzialmente inflazionistici nel medio-lungo periodo. Relazioni internazionali tese imporranno la creazione di catene di approvvigionamento più sicure per beni strategici, richiedendo investimenti significativi, soprattutto in Europa. Da questo punto di vista, i mercati privati potrebbero contribuire, grazie alla stabilità dei loro capitali”.
Per il medio-lungo periodo, l’esperto sottolinea che “ si può immaginare un portafoglio concentrato sull’Europa, con il 20% in titoli di Stato, 20% in corporate investment grade, 10% in High Yield, 25% in azioni (difesa e banche europee, settori esposti alla ricostruzione dell’Ucraina, tecnologia europea e, marginalmente, cinese, semiconduttori USA), 10% in asset privati come infrastrutture e credito diretto alle imprese, 5% in oro e commodities e il resto in liquidità, da utilizzare per trarre vantaggio dalla volatilità inevitabile”.
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