Tassi BCE, la profezia di Lagarde sui nuovi shock

Laura Naka Antonelli

30 Settembre 2025 - 17:06

A che punto sono i tassi dell’area euro decisi dalla BCE? Lagarde fa la differenza tra i fattori e anche le incognite bene o male conosciute e gli “unknown unknowns”.

Tassi BCE, la profezia di Lagarde sui nuovi shock

Ma il valore dei tassi di interesse dell’area euro che la BCE di Christine Lagarde ha deciso di confermare per la seconda volta consecutiva, nell’ultima riunione dello scorso 11 settembre 2025, basta davvero a blindare l’economia del blocco?

Anche oggi, parlando da Helsinki, in Finlandia, in occasione della Quarta conferenza di politica monetaria internazionale organizzata dalla banca centrale del Paese, Lagarde ha ribadito che la politica monetaria dell’Eurotower, allo stato attuale delle cose, versa in una “buona posizione, grazie soprattutto “allo smorzarsi del grande shock dell’inflazione a cui abbiamo fatto fronte negli ultimi anni, nell’area euro, e che ora è praticamente finito”.

BCE, nel discorso di Lagarde la parola shock è comparsa per ben 14 volte

Ma da qui a dire che vada tutto bene ce ne passa, e di questo è consapevole prima di tutto la presidente dell’istituzione, Christine Lagarde. Non per niente il termine “shock” è apparso ben 14 volte nel suo discorso, e non solo in riferimento al passato.

Se è vero infatti che, ha detto la stessa Lagarde, “con i tassi al momento pari al 2%, siamo ben posizionati a rispondere ai rischi di un cambiamento dell’inflazione o nel caso in cui dovessero emergere nuovi shock che minacciassero il nostro target” (di stabilità dei prezzi, ovvero di una crescita dell’inflazione attorno al 2% nel medio termine), è altrettanto vero che “stiamo navigando in un contesto molto più difficile rispetto a quello precedente, assediati da guerra, dazi e incertezza – elementi che dobbiamo tenere in considerazione anche nelle nostre politiche ”.

Per spiegare il suo messaggio, la numero uno dell’Eurotower ha presentato tre verità capaci di condizionare il trend dell’economia e dell’inflazione, e dunque anche i tassi che la BCE decide:

Se consideriamo i ’known knowns’, i rischi appaiono ben delimitati”, ha sottolineato la numero uno dell’istituzione, ricordando tuttavia che esistono anche i “ known unknowns ”, praticamente le incognite che si conoscono, e che riguardano soprattutto il modo in cui le aziende dell’Eurozona si adatteranno a questo nuovo contesto (dei dazi imposti dall’amministrazione USA di Donald Trump).

Il punto, infatti, è che “ le aziende stanno ancora smaltendo le scorte e assorbendo l’impatto sui margini, quindi gli effetti completi dei dazi statunitensi non sono ancora del tutto chiari”.

Gli “unknown unknowns” di Lagarde

Ci sono però le incognite più difficili da individuare, che Lagarde riassume nella espressione “unknown unknowns ” - tradotto, le incognite sconosciute, che sono destinate a presentarsi “in un mondo di geoeconomia, in cui nuovi shock commerciali e geopolitici resteranno una costante del nostro ambiente ”.

In sostanza, dopo avere elencato il grande successo che la BCE è riuscita a conquistare, nel far rientrare le minacce inflazionistiche intollerabili degli anni precedenti, la presidente della BCE ha ricordato che “questo è un momento insolito per prendere decisioni di politica monetaria ”, aggiungendo che, “se è vero che è di conforto aver superato un grande shock inflazionistico successivo alla pandemia, (così come è di conforto) il modo in cui l’economia ha affrontato finora la situazione, nel mezzo di scosse che hanno colpito le relazioni commerciali”, è necessario “ rimanere attenti nei confronti della possibilità che non tutte le conseguenze siano visibili oggi, e che nuovi shock potrebbero tuttora stagliarsi all’orizzonte ”.

Lagarde spiega il suo approccio sfoderando la parola finlandese “Sisu”

Nello spiegare quale sarà l’approccio della BCE nei confronti dell’inflazione e dunque dei tassi di interesse, Lagarde ha anche pronunciato un termine finlandese: “ Sisu ”.

Mentre guardiamo al futuro, lo facciamo ben consapevoli della lunga tradizione finlanese del sisu, coraggio e forza interiore di fronte alle incertezze ”.

Lagarde ha tenuto a precisare che per “sisu” non si intende una “dimostrazione di coraggio passeggera, ma piuttosto una determinazione fiera e una perserverenza nel continuare a combattere anche quando i tempi diventano difficili”, ribadendo di nuovo la sua profezia.

Oggi ci troviamo in una buona posizione” ma non si tratta di qualcosa di “garantito”. Di conseguenza, “il nostro compito è quello di sostenere (questa posizione) in modo agile, umile e basandosi su dati solidi ”.

Gran parte del discorso proferito da Lagarde nella giornata di oggi si è focalizzato sulle conseguenze dei dazi di Donald Trump sui fondamentali economici dell’area euro.

La presidente della BCE ha ricordato che i suoi economisti prevedono che “l’impatto complessivo atteso dei dazi e dell’incertezza sulla crescita dovrebbe essere pari a circa 0,7 punti percentuali, nel periodo compreso tra il 2025 e il 2027, rispetto alle nostre proiezioni dello scorso dicembre”. Effetti che “non sono così forti come era stato anticipato”, come dimostra il fatto che “solo 1/4 della nostra revisione al ribasso per l’anno prossimo, rispetto al dicembre dello scorso anno, è dovuta all’incertezza ”.

Il minore impatto, ha fatto notare Lagarde, si spiega in parte con il fatto che l’incertezza è scesa in modo più significativo delle attese, una volta raggiunto l’accordo con gli Stati Uniti. A incidere positivamente anche il fatto che l’Eurozona abbia varato misure interne al fine di “ stimolare la crescita, che hanno contribuito a contrastare la debolezza esterna ”. Un esempio? Il fatto che “i governi in Europa si sono impegnati a lanciare il più grande aumento delle spese per il riarmo degli ultimi decenni, che ha in parte ribaltato anni di sottoinvestimenti”, tanto che “si stima oggi che gli investimenti governativi aggiungeranno 0,25 punti percentuali alla crescita (del PIL) tra il 2025 e il 2027, compensando 1/3 circa dello shock commerciale”.

L’attenti di Lagarde, “nuovi shock potrebbero stagliarsi ancora all’orizzonte”

Ma, anche se il danno alla crescita del PIL dell’area euro è stato inferiore a quanto atteso, Lagarde lo ha ribadito. “Dobbiamo rimanere attenti alla possibilità che non tutte le conseguenze sono visibili oggi, e che nuovi shock potrebbero ancora stagliarsi all’orizzonte ”.

Da segnalare che, nel corso dell’ultima recente riunione di politica monetaria del Consiglio direttivo, lo scorso 11 settembre 2025, la BCE di Christine Lagarde ha confermato i tassi di interesse dell’area euro per la seconda volta consecutiva, dopo averli tagliati per otto volte nel periodo compreso tra il 6 giugno 2024 e il 5 giugno 2025, e dopo il primo stop annunciato nella riunione di luglio.

Ma secondo alcuni economisti, che continuano a temere un trend dell’inflazione sotto al target del 2% per un periodo di tempo sostenuto, la Banca centrale europea starebbe commettendo un errore madornale, sottovalutando il fenomeno opposto a quella che, per alcuni suoi critici, sarebbe diventata ormai l’ossessione di Lagarde.

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