La BCE sta rischiando di prendere una grande cantonata. Lagarde continuerà a fare di testa sua (come, d’altronde, ha sempre fatto?)
La BCE di Christine Lagarde sta rischiando di prendere una grande cantonata sui tassi, mettendo nei guai tutta l’economia dell’area euro?
La domanda, in realtà non solo non è nuova, ma si è presentata più volte in questi ultimi anni di decisioni di politica monetaria che sono state adottate dalla Banca centrale europea sotto la regia di Christine Lagarde, a partire dalla raffica di rialzi dei tassi che sono stati annunciati da Francoforte nel periodo compreso tra il luglio del 2022 e il settembre del 2023, per abbassare la febbre troppo alta dell’inflazione. “Troppe strette monetarie che rischiano di strozzare la crescita del PIL”: è stato il grido di allarme arrivato da più parti in Eurozona, non solo dal mondo degli economisti ma anche ( o meglio soprattutto), da quello dei politici.
A partire dal 6 giugno del 2024 fino al 5 giugno di quest’anno 2025, Lagarde quel grido lo ha poi ascoltato, tagliando i tassi di interesse per ben otto volte, e dimezzando così il valore del tasso sui depositi, dal 4% all’attuale 2%. Ma questo tasso è ora l’ultima fermata per la numero uno dell’Eurotower? Una risposta affermativa a questa domanda è suffragata da alcune frasi che Christine Lagarde ha ribadito nell’ultimo meeting del Consiglio direttivo della BCE. Frasi che potrebbero preludere a una grande cantonata da parte della BCE sui tassi di interesse, con alcuni alert che sono stati lanciati anche dal mondo delle istituzioni. [...]
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