Sondaggi politici elettorali: pareggio scontato, ai 5 Stelle il compito di formare un governo?

Alessandro Cipolla

10/01/2018

Sondaggi politici elettorali: per EMG situazione sempre di stallo e pareggio inevitabile, essendo il primo partito toccherà ai 5 Stelle provare a formare una maggioranza?

Sondaggi politici elettorali: pareggio scontato, ai 5 Stelle il compito di formare un governo?

Sondaggi politici elettorali: nuovo crollo del Partito Democratico che ormai è sempre più distante da un Movimento 5 Stelle anch’esso però in flessione, mentre nel centrodestra la Lega Nord continua la sua rimonta nei confronti di Forza Italia.

Questo è lo scenario relativo alle elezioni politiche 2018 dipinto dal consueto sondaggio politico elettorale realizzato, per conto del Tg La7 di Enrico Mentana, dall’istituto EMG Acqua. Con una situazione del genere anche alle urne, ci sarebbe un pareggio elettorale con il Movimento 5 Stelle in pole position per ricevere per primi l’incarico di formare un nuovo governo.

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Sondaggi politici elettorali: male il PD

Ci sono grossi scossoni soltanto nell’area di centrosinistra secondo il sondaggio politico elettorale realizzato da EMG Acqua nel periodo a cavallo tra il 5 e il 7 gennaio. Vediamo allora nel dettaglio le percentuali attribuite alle liste in corsa e, tra parentesi, la variazione rispetto all’ultima indagine.

  • Movimento 5 Stelle - 28,2% (-0,3%)
  • Partito Democratico - 24,1% (-0,8%)
  • Forza Italia - 14,8% (-0,2%)
  • Lega Nord - 13,6% (+0,3%)
  • Liberi e Uguali - 5,6% (-0,1%)
  • Fratelli d’Italia - 5,5% (+0,1%)
  • Noi con l’Italia - 2,2% (/)
  • Lista Insieme - 1,5% (/)
  • Più Europa - 1,4% (+0,7%)
  • Civica Popolare - 1% (-0,2%)
  • SVP - 0,4% (/)
  • Altri - 1,7% (+0,6%)
  • Astenuti - 32,6% (+2,3%)
  • Indecisi - 15,8% (-1,8%)
  • Bianca - 2,5% (+0,1%)

Alla luce di queste percentuali, ecco come sarebbe la situazione considerando le coalizioni che dovrebbero presentarsi alle urne.

  • Centrodestra - 36,1% (+0,1%)
  • Centrosinistra - 28.4% (-0,3%)
  • Movimento 5 Stelle - 28,2% (-0,3%)
  • Liberi e Uguali - 5,6% (-0,1%)

Non sembra arrestarsi la crisi del Partito Democratico. Da settimane Renzi non riesce a frenare questa emorragia di consensi, che all’interno della coalizione viene comunque mitigata dal buon risultato di Più Europa, la lista della Bonino che avrebbe quasi raddoppiato la propria percentuale.

Vengono dati in flessione anche Liberi e Uguali e il Movimento 5 Stelle, con i pentastellati che comunque rimarrebbero sempre, grazie soprattutto al calo del Partito Democratico, saldamente il primo partito del paese.

Nel centrodestra sembrerebbe continuare lo spostamento interno di voti. Lega Nord e Fratelli d’Italia rosicchiano consensi secondo il sondaggio a Forza Italia, ma il partito di Berlusconi riuscirebbe comunque a mantenere la leadership della coalizione.

Incarico al Movimento 5 Stelle?

Alla luce del sondaggio, le premesse per la nascita di un governo del Movimento 5 Stelle sembrerebbero esserci tutte. Non per questo comunque, non mancano gli ostacoli nella strada che separa Luigi Di Maio da Palazzo Chigi.

Nonostante il largo vantaggio sul centrosinistra e sui grillini, il centrodestra stando ai numeri snocciolati da EMG sarebbe ancora lontano dal poter vincere le elezioni. Se così fosse, chiuse le urne inizierebbero fin da subito le trattative per delle larghe intese.

Dopo aver cambiato il proprio Statuto, nel Movimento 5 Stelle adesso è venuto meno quel divieto a stringere accordi, anche di governo, con altre forze politiche. Una piccola rivoluzione questa che potrebbe cambiare gli scenari politici nostrani.

I pentastellati vengono additati da tutti i sondaggi come il primo partito del paese. Luigi Di Maio nelle scorse settimane ha pubblicamente dichiarato che, nel caso gli fosse affidato un mandato esplorativo dal Presidente Mattarella, lancerebbe un appello alle altre forze politiche.

Le condizioni però sarebbero due. La prima è che la squadra di governo, premier compreso ovvero lo stesso Di Maio, debba essere quella che i grillini andranno a presentare prima del voto. La seconda è che il programma del Movimento deve essere alla base dell’azione di governo.

Non avendo i numeri per governare da soli, in sostanza Di Maio chiederebbe un appoggio alle altre forze politiche che però avrebbero ben poca voce in capitolo in materia programmatica e di poltrone.

L’accordo non sembrerebbe essere molto allettante per gli altri partiti, ma nonostante questo Liberi e Uguali potrebbe essere disponibile a intavolare una discussione. Il problema per Di Maio è che i parlamentari della sinistra non basteranno per formare una maggioranza.

L’obiettivo quindi è quello di spaccare in maniera definitiva il PD sperando poi in un appoggio dei non renziani. A quel punto i numeri per governare ci potrebbero essere, ma Renzi e Berlusconi difficilmente potrebbero permettere un “ribaltone” del genere.

A meno di due mesi dal voto ancora però nessuna forza politica ha ufficializzato coalizioni, candidati e programma. Una campagna elettorale di conseguenza che sarà molto breve, mentre molto più lunghe con ogni probabilità saranno le trattative post voto per formare un governo.

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