Sondaggi politici, chi vince se si vota oggi? Ecco quali partiti sarebbero al governo

Simone Micocci

26 Agosto 2025 - 11:57

Chi vincerebbe le elezioni se si votasse oggi? I sondaggi politici non hanno alcun dubbio a riguardo.

Sondaggi politici, chi vince se si vota oggi? Ecco quali partiti sarebbero al governo

Non si fermano i sondaggi politici, anche perché mai come in questi giorni dare uno sguardo a cosa dicono le ultime rilevazioni è molto importante visto che ci aspetta un anno molto importante sul piano elettorale. In autunno, infatti, si vota in diverse Regioni per il rinnovo del Consiglio: Campania, Marche, Puglia, Toscana, Valle d’Aosta e Veneto, un banco di prova fondamentale per capire gli equilibri politici in Italia, forse il più importante dalle ultime elezioni europee.

Ecco perché analizzare le intenzioni di voto degli italiani è importante, e per quanto i sondaggi politici di oggi ci offrano una panoramica nazionale e non locale sono comunque utili a farsi un’idea in merito a cosa può succedere. Per un’analisi dei territori, invece, è ancora troppo presto anche perché ci sono Regioni che non hanno ancora sciolto le loro riserve in merito a chi sarà il candidato al Consiglio, né tantomeno la data in cui si vota. Ci torneremo quindi nelle prossime settimane, mentre qui ci concentreremo sullo stato di salute dei vari partiti politici, da quelli della maggioranza guidata da Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni alla Lega di Salvini e Forza Italia di Tajani, anche alla luce delle ultime notizie che sembrano mostrare un po’ di tensioni interne.

E le opposizioni? D’altronde in questi mesi sembra che tanto il Partito Democratico quanto il Movimento 5 stelle stiano adottando una strategia piuttosto attendista, evitando scontri totali con la maggioranza (anche perché proprio in queste settimane si sta ragionando perlopiù su dinamiche interne, con la definizione dei candidati alle prossime regionali); una scelta che sta dando i risultati sperati? Scopriamolo.

Cosa dicono i principali sondaggi politici

I sondaggi più recenti ci danno un’immagine piuttosto chiara della situazione politica italiana: il centrodestra continua a mantenere un vantaggio solido sul cosiddetto “campo largo” delle opposizioni, con Fratelli d’Italia che resta saldamente il primo partito del Paese.

Nel dettaglio, l’istituto Noto, in una rilevazione di qualche giorno fa, accredita il partito di Giorgia Meloni al 30,5%, in crescita di un punto percentuale rispetto al mese precedente. Un risultato che si accompagna a un miglioramento del gradimento complessivo verso l’esecutivo, che raggiunge il 50%. Anche i dati elaborati da Lab21.01 confermano la tenuta del partito di governo, con una percentuale molto vicina, pari al 30,1%, e con una coalizione di centrodestra che nel suo complesso arriva al 48,1%. Più basso è invece il dato riportato dal Corriere della Sera, che colloca Fratelli d’Italia al 28%, senza tuttavia intaccarne la posizione di assoluta forza nel panorama politico nazionale.

Il Partito Democratico appare invece stabile in seconda posizione, ma incapace di recuperare terreno significativo. Le percentuali oscillano tra il 24,5% segnalato da Noto e il 21,1% registrato dal Corriere, fino al 20% stimato da Lab21.01.

Il Movimento 5 stelle, pur restando molto distante dai livelli di consenso del passato, mostra un leggero recupero. Per Noto sale all’11,5%, con un guadagno di mezzo punto percentuale in un mese, mentre il Corriere gli assegna un risultato più robusto, pari al 14,3%, grazie soprattutto alla linea autonoma assunta da Giuseppe Conte su temi di politica internazionale. Infine, Lab21.01 lo colloca al 12,3%, segnalando comunque un partito che, pur non sfondando, riesce a mantenere un ruolo rilevante nello scacchiere delle opposizioni.

Le forze minori del centrodestra restano sostanzialmente stabili, con la Lega che oscilla tra l’8,5% e il 9,1% a seconda delle rilevazioni e Forza Italia che si muove in un intervallo compreso tra l’8,1% e il 9,2%. I moderati guidati da Maurizio Lupi rimangono su percentuali basse, attestate fra lo 0,6% e il 2%.

Nel campo progressista, l’Alleanza Verdi-Sinistra si mantiene su valori tra il 5,5% e il 5,8%, con un leggero calo segnalato da Noto, mentre il fronte centrista continua a vivere una fase di difficoltà. Azione si muove tra il 2,5% e il 3,5%, Italia Viva tra il 2,2% e il 2,9%, e +Europa oscilla tra l’1,5% e il 2,4%.

Chi vincerebbe le elezioni oggi?

Il quadro che emerge, pur con leggere differenze tra i vari istituti, è quello di un Paese politicamente stabile, con rapporti di forza ben definiti e con un centrodestra che, se si votasse oggi, avrebbe i numeri per confermare la sua leadership. Sul fronte opposto, il campo largo fatica a trovare la compattezza necessaria per ridurre il divario, mentre il crescente astensionismo, che in alcuni sondaggi supera il 42%, rappresenta un segnale di distacco sempre più marcato tra cittadini e politica.

Ovviamente questi dati ci danno anche un’idea su quanto può succedere sul piano regionale, per quanto come anticipato quella partita si gioca su campi completamente differenti.

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