Sondaggi politici: boom per Meloni e Fratelli d’Italia, terzo polo e Forza Italia in caduta libera

Giacomo Andreoli

29 Ottobre 2022 - 15:34

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Nell’ultimo sondaggio Ipsos il partito della presidente del Consiglio Giorgia Meloni cresce in maniera impetuosa, mentre soffrono i centristi. Quanto al Pd, per ora regge, ma la tendenza è negativa.

Sondaggi politici: boom per Meloni e Fratelli d’Italia, terzo polo e Forza Italia in caduta libera

L’effetto governo, come di consueto nei primi giorni dopo l’investitura, fa bene alla neo-presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Secondo l’ultimo sondaggio di Ipsos Fratelli d’Italia oggi vale il 29,8% dei consensi. Il partito di destra non è quindi più solo il primo partito, ma per la rilevazione dell’istituto diretto da Nando Pagnoncelli staccherebbe di ben 11 punti il Partito democratico, che rimane saldamente al secondo posto, anche se insidiato dal Movimento 5 Stelle.

Non va così bene per gli altri partiti al governo e nella coalizione di centrodestra. Il tracollo più grande è quello di Forza Italia, che perde quasi il 2% rispetto alle elezioni del 25 settembre, passando dall’8,1% al 6,1%. Gli intervistati, quindi, sembrano non gradire le tensioni create dal partito di Silvio Berlusconi nei giorni della formazione del nuovo esecutivo.

Tutte tensioni partite proprio dal leader ed ex presidente del Consiglio, che prima ha mostrato in aula un foglietto in cui scriveva dei commenti poco lusinghieri su Meloni e poi si è lasciato scappare in una riunione frasi che sono apparse simpatizzanti per il vecchio amico Vladimir Putin e contro il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Frasi presenti in audio rubati che secondo Berlusconi facevano parte di un discorso più ampio, volutamente non compreso dai media.

Il Movimento 5 Stelle insidia il Partito democratico

Leggermente meglio, ma comunque in calo la Lega. Il partito di Matteo Salvini passa dall’8,8% delle politiche all’attuale 8%, nonostante la linea più morbida rispetto a Forza Italia sull’esecutivo e i rapporti riallacciati con Giorgia Meloni.

Tra le opposizioni, poi, la più dialogante con la maggioranza, il terzo polo di Azione e Italia Viva, arretra fortemente. Alle politiche aveva raccolto il 7,8% dei consensi. Ora scivola al 7,1%. Continua a crescere, invece, il Movimento 5 Stelle, con il leader Giuseppe Conte che sembra aver lanciato una vera e propria opa sul centrosinistra, continuando a dialogare con ex esponenti di Pd e Sinistra Italiana e ponendosi come ideale vertice, come sembrava nel 2020, di una nuova alleanza progressista. I grillini avanzano dal 15,4% al 16%, tallonando il Pd.

Il Partito democratico, infatti, scende dal 19,1% al 18,8%. Le difficoltà sono evidenti, con un congresso che inizierà solo a gennaio e terminerà a marzo, ma in ogni caso i dem rimangono il secondo partito italiano, ancora con un margine significativo sul M5s. In questi mesi l’opposizione sarà guidata dal segretario dimissionario Enrico Letta.

Salto in avanti per Italexit e Unione popolare

Quanto agli altri partiti sono stabili l’Alleanza Sinistra/Verdi (al 3,7%) e +Europa (al 2,9%). Sale anche Italexit di Gianluigi Paragone dall’1,9% al 2,4%. Crescita importante pure per Unione popolare, guidata dall’ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris, che passa dall’1,4% delle politiche all’attuale 2,1%.

Con questi numeri oggi il centrodestra unito varrebbe il 45% dei consensi, contro il 44% delle politiche: un lieve passo in avanti. Quanto al centrosinistra, il già magro risultato del 25 settembre scorso, oggi sarebbe ancora più scarno. L’alleanza totalizzerebbe infatti il 25,4% dei voti contro il 26,1% di un mese fa.

Il gradimento del governo Meloni

Quanto al gradimento per l’esecutivo, i giudizi positivi prevalgono di poco su quelli negativi: il 42% contro il 40%. La presidente del Consiglio Meloni è giudicata positivamente dal 44% degli italiani, contro il 38% che la ritiene una figura negativa. L’indice di gradimento, che mette in relazione tutte le valutazioni, escludendo chi non esprime un giudizio, risulta quindi per la presidente pari a 54, mentre per il governo è 51.

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