Ddl Gasparri contro l’aborto, «dalla destra comportamento antiumano, le donne non sono contenitori»: l’intervista a Maiorino (M5s)

Rosaria Imparato

19/10/2022

19/10/2022 - 16:31

condividi

Nella proposta di legge di Gasparri si punta a dare capacità giuridica al concepito, privando le donne del diritto di abortire: l’intervista ad Alessandra Maiorino (M5s).

Ddl Gasparri contro l’aborto, «dalla destra comportamento antiumano, le donne non sono contenitori»: l’intervista a Maiorino (M5s)

Il governo Meloni non è ancora iniziato e la legge 194 è già sotto assedio. I progetti di legge depositati a inizio legislatura alla Camera e al Senato sono oltre 500, ma quello che fa discutere di più porta la firma del senatore Maurizio Gasparri (Forza Italia). La sua proposta di legge, infatti, punta a modificare il riconoscimento della capacità giuridica del concepito, con conseguenze gravissime per le donne che decidono, per qualsivoglia motivo, di abortire.

Abbiamo chiesto un commento ad Alessandra Maiorino, portavoce del Movimento 5 Stelle al Senato e Coordinatrice del Comitato Politiche di Genere e Diritti Civili. La conseguenza qualora una proposta del genere divenisse realtà, spiega Maiorino, è che l’aborto diventerebbe omicidio. «Il feto acquisirebbe personalità giuridica, quindi diritti, e non sarebbe più possibile praticare un’interruzione volontaria di gravidanza senza incorrere in un’accusa di omicidio. Questo renderebbe impossibile, per una donna, decidere autonomamente della propria vita, del proprio corpo e della propria maternità».

Ci sono anche le proposte, sempre a firma di Gasparri, di introdurre il reato di maternità surrogata e dell’istituzione della «Giornata del nascituro». Per Maiorino queste sono dichiarazioni di guerra, e c’è da considerare che dei tre partiti della coalizione di centrodestra, Forza Italia è quello che si presenta come il più moderato. «Credo che gli italiani abbiano votato, come succede sempre più spesso, di pancia, e ora si stanno rendendo conto di quali siano i veri programmi di questa coalizione che ancora non è andata al governo perché presa da mille litigi, gaffe più o meno programmate nazionali e internazionali».

“Tutta la responsabilità è scaricata sulle donne”: l’intervista ad Alessandra Maiorino

I programmi, però, sono scritti nero su bianco, e si iniziano a vedere dopo la parentesi moderata della campagna elettorale di Giorgia Meloni. Sia Meloni che Gasparri hanno ripetuto che la volontà “non è quella di abolire la legge 194 ma di arrivare ad una sua piena applicazione, anche nella parte dell’assistenza alla donna”, in modo che la scelta “non sia una scelta obbligata”.

«Il disegno di legge di Gasparri però -continua Maiorino- certamente non va in questa direzione, perché se attribuisce diritto giuridico al feto è chiaro che non va verso l’applicazione della legge 194 ma verso la sua sostanziale abolizione, non sarebbe più applicabile». E definire tutto questo «applicazione piena della legge 194» non è altro che un escamotage linguistico.

In cosa consiste questa piena applicazione della 194? Nel dissuadere le donne a non abortire, spesso agendo sui sensi di colpa, quindi scegliendo la strada della manipolazione psicologica da farsi nei consultori e negli istituti dove ancora si pratica l’aborto e c’è qualche medico non obiettore, una rarità; senza andare alla radice, scaricando ogni responsabilità e ogni azione sulle spalle delle donne.

“Il comportamento della destra è miope, ipocrita, ideologico e antiumano”

Qual è la radice? Innanzitutto, continua Maiorino, bisogna dare strumenti di controllo e pianificazione familiare, quindi contraccezione, educazione sessuale a partire dall’adolescenza, quando si iniziano ad avere i primi rapporti. “O vogliamo continuare a nasconderci che già a 13/14 anni i ragazzi e le ragazze iniziano ad avere rapporti sessuali e quindi sarebbe bene dare loro un’informazione corretta, neutra, priva di ideologismi? E invece la destra si oppone sia alla contraccezione che all’educazione sessuale, ma quando una donna si trova in difficoltà la vuole torturare psicologicamente (ricordiamo la proposta di far ascoltare il battito cardiaco prima di procedere all’interruzione di gravidanza) oppure prezzolandole, concedendo dei bonus una tantum".

"Un comportamento assolutamente miope, ipocrita, ideologico e antiumano: si mettono questa maschera da buoni, perché di dicono «per la vita», ma in realtà sono antiumani". Le donne, in tutto ciò, sono dei contenitori, dice Maiorino, degli incidenti di percorso.

Cosa farà l’opposizione?

Oltre a fare opposizione fermissima a questa visione della società alla Camera e al Senato, spiega Maiorino, come Coordinatrice del Comitato Politiche di Genere e Diritti Civili è in ascolto del polso della situazione, con il supporto delle eventuali manifestazioni qualora dovessero partire dai cittadini comuni, donne e magari anche uomini.

Iscriviti a Money.it