Sondaggi elezioni Usa 2020: Trump perderebbe contro Biden

Alessandro Cipolla

27 Settembre 2019 - 09:09

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Sondaggi elezioni Usa 2020: Donald Trump perderebbe in una eventuale sfida contro Joe Biden, con i due che sono protagonisti anche della vicenda Ucraina che potrebbe portare a un impeachment per l’attuale Presidente.

Sondaggi elezioni Usa 2020: Trump perderebbe contro Biden

Sondaggi elezioni Usa 2020: Donald Trump in difficoltà nei confronti di Joe Biden non solo per vicenda del possibile impeachment per la telefonata al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ma anche in un ipotetico testa a testa alle prossime presidenziali.

Biden è il grande favorito per le primarie del Partito Democratico, modalità con la quale i dem sceglieranno chi sarà lo sfidante da opporre a Trump alle elezioni che si terranno a novembre 2020.

Leggi anche la nostra Guida alle elezioni Usa 2020

Non è un caso quindi che il tycoon abbia chiesto al suo collega di Kiev di indagare su Hunter Biden, figlio di Joe che in passato è stato membro del board di un’azienda ucraina operante nel settore del gas finita al centro di alcune inchieste per corruzione.

Una richiesta quella di Trump che potrebbe costargli l’impeachment, ma che è anche segno di quanto il Presidente tema Biden come potenziale sfidante: in caso di un testa a testa tra i due, tutti i sondaggi infatti danno vincente il candidato Democratico.

I sondaggi per le elezioni Usa 2020

Al momento l’unica certezza in merito alle elezioni presidenziali che si terranno negli Stati Uniti è la data: le urne Oltreoceano si apriranno martedì 2 novembre 2020, ovvero come tradizione nel primo martedì dopo il primo lunedì di novembre.

Fino a pochi giorni fa era scontata anche la partecipazione di Donald Trump che, in rappresentanza dei Repubblicani, ha da tempo annunciato la sua intenzione di correre per ottenere un secondo mandato presidenziale.

Dopo lo scoppio della vicenda Ucraina adesso però il tycoon rischia un procedimento per impeachment: se la Camera dovesse votare a favore di una indagine, se ritenuto colpevole il Presidente rischierebbe tra le altre cose l’interdizione dai pubblici uffici che lo renderebbe di fatto incandidabile.

Aspettando gli sviluppi di questa vicenda, Donald Trump è comunque da considerare a tutti gli effetti il candidato del Partito Repubblicano, con i Democratici che invece sceglieranno chi opporre al Presidente dalle solite primarie.

Nel lungo procedimento delle primarie che prenderanno il via a febbraio per concludersi soltanto a inizio estate, tra i dem i sondaggi danno come grande favorito Joe Biden, ex vice presidente durante le amministrazioni targate Barack Obama.

Gli altri candidati alle primarie più in vista sono la senatrice del Massachusetts Elizabeth Warren e l’eterno Bernie Sanders, senatore del Vermont e icona della parte più schierata a sinistra dei Democratici.

Tra gli indipendenti come classico terzo incomodo ha ufficializzato la sua candidatura Howard Schultz, ex Ceo di Starbucks di cui è stato l’artefice del grande successo e che in precedenza era stato accostato anche alle primarie dem.

Lo scenario più probabile per le elezioni Usa del 2020 è quindi quello di un duello tra Donald Trump e Joe Biden, con Howard Schultz a recitare il ruolo dell’outsider come candidato indipendente.

In una situazione del genere, i sondaggi darebbero Biden al momento come vincitore nei confronti di Trump, anche se secondo l’istituto Emerson lo scarto tra i due al 23 settembre sarebbe minimo e molto potrebbe dipendere dalla presenza o meno di Schultz.

Un sondaggio di Civiqs diramato il 24 settembre darebbe invece Joe Biden al 47%, Donald Trump al 43% mentre la fetta degli insicuri e di chi invece vorrebbe un candidato diverso nel totale arriva al 10%.

Altre indagini risalenti a metà settembre vedevamo un divario maggiore tra i due: per Fox Biden sarebbe avanti di 14 punti rispetto a Trump, mentre per Survey Usa il vantaggio del dem sarebbe di 8 punti.

Gli echi della vicenda Ucraina, come in qualche modo affermato da Trump, starebbero di fatto diminuendo il lo svantaggio del Presidente nei confronti di Biden, che comunque prima di essere incoronato come sfidante ufficiale dovrà avere la meglio nelle lunghe e dispendiose primarie.

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