Si pagano le tasse sulla prima casa?

Nadia Pascale

15 Luglio 2023 - 08:25

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Si pagano le tasse sulla prima casa? Questa la domanda che molti si pongono, vedremo ora in quali casi è possibile beneficiare delle agevolazioni fiscali e in quali no.

Si pagano le tasse sulla prima casa?

Molti contribuenti si chiedono quali tasse debbano essere pagate sulla prima casa. Su tale argomento occorre distinguere tra imposte, o tasse, da pagare al momento dell’acquisto e quelle successive, tenendo sempre in considerazione che il legislatore tende a proteggere l’abitazione familiare.


Vediamo quindi in quali casi si pagano le tasse sulla prima casa e la loro misura.

Tasse acquisto prima casa

La prima casa è vista con particolare favore dal legislatore, proprio per questo vi è una tassazione agevolata sia al momento dell’acquisto, sia successivamente.
In caso di acquisto prima casa le imposte da versare sono diverse a seconda che si acquisti con Iva o senza Iva.
Se si acquista da un venditore privato o da un’impresa che vende in esenzione Iva:

  • Imposta di registro proporzionale al 2% del valore di acquisto;
  • imposta ipotecaria fissa di 50 euro;
  • imposta catastale in misura fissa, sempre 50 euro.

Se si acquista da un’impresa con vendita soggetta ad Iva, le imposte sono:

  • Iva al 4%;
  • imposta di registro fissa a 200 euro;
  • imposta ipotecaria fissa di 200 euro.

Ricordiamo che per chi acquista la prima casa vi è la possibilità di portare in detrazione gli interessi passivi pagati sulle rate del mutuo, i costi sostenuti per il notaio e infine i costi per gli intermediari immobiliari.

Si paga l’IMU sulla prima casa?

Agevolazioni sono previste anche successivamente, infatti l’Imu (Imposta municipale unica) non è dovuta sulla prima casa, tranne in limitate ipotesi. Sulla prima casa L’Imu deve essere versata solo nel caso in cui la stessa appartenga a una categoria di lusso.
Sono considerate tali le categorie catastali:

  • A1, abitazione di tipo signorile, ubicata in zone di pregio con caratteristiche costruttive, tecnologiche e di rifiniture di livello superiore a quello dei fabbricati di tipo residenziale ;
  • A8, ville, devono considerarsi tali immobili caratterizzati dalla presenza di giardini e parchi edificate in zone urbanistiche destinate a tali costruzioni o in zone di pregio con caratteristiche costruttive e di rifiniture di livello superiore all’ordinario ;
  • A9, castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici.

Al di fuori di questi casi l’Imu sulla prima casa non si paga.

Naturalmente sulla prima casa è necessario pagare la Tari, la tassa per lo smaltimento dei rifiuti urbani.

Tasse sulla prima casa: come calcolare l’Irpef

Chi ha la prima casa deve pagare l’Irpef, sebbene vi sono delle detrazioni. Vediamo.

L’Irpef è l’imposta sul reddito delle persone fisiche, viene calcolata avendo come punto di riferimento i redditi prodotti nell’anno di imposta dal contribuente.
Su tali redditi sono applicate detrazioni e deduzioni, ad esempio la detrazione delle spese sanitarie, detrazione per oneri contributivi, detrazione per lavoro dipendente.
Concorrono a determinare il reddito tutte le voci che possono rappresentare un valore economico e di conseguenza anche la rendita catastale degli immobili.

La rendita catastale deve essere indicata all’interno del quadro “Terreni e Fabbricati” del modello 730 e del modello redditi Persone Fisiche. Per l’abitazione principale nella colonna 2 del Quadro “Terreni e Fabbricati” deve essere inserito il “codice 1”, ad indicare proprio tale peculiarità. Si considera abitazione principale quella in cui il contribuente o i suoi familiari (coniuge, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado) dimorano abitualmente.

Per l’abitazione principale viene però riconosciuta la deduzione fiscale IRPEF dal reddito complessivo fino all’ammontare della rendita catastale della casa e delle sue pertinenze. Di conseguenza la rendita non concorre a determinare il reddito imponibile. La deduzione viene calcolata tenendo in considerazione la quota di possesso e il periodo dell’anno in cui l’immobile è adibito ad abitazione principale.

Tale deduzione viene riconosciuta per un solo immobile di proprietà: se il contribuente ha la disponibilità di due immobili, uno adibito a propria abitazione principale e l’altro utilizzato da un proprio familiare, la deduzione spetta esclusivamente per il reddito dell’immobile che il contribuente utilizza come abitazione principale.
Sull’altro immobile non si applica la deduzione Irpef.

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