Niente scuola venerdì 12 dicembre a causa dello sciopero generale proclamato dalla Cgil? Questo rischio c’è.
Attenzione, questa settimana molte scuole in Italia rischiano di restare chiuse a causa del prossimo sciopero generale proclamato dalla Cgil.
A differenza delle proteste che ci sono state nelle scorse settimane, infatti, questa volta a proclamare lo sciopero è il sindacato Cgil, il più rappresentativo tra i lavoratori della scuola (e non solo). Ecco perché quella che è già iniziata come una settimana corta, a causa del maxi ponte dell’Immacolata, potrebbe diventare cortissima: venerdì 12 dicembre, infatti, c’è il rischio reale che molte scuole siano chiuse.
Per quanto sia impossibile fare una previsione su dove non si farà lezione a causa dello sciopero del 12 dicembre, guardando alla percentuale di insegnanti e personale Ata iscritti al sindacato Cgil possiamo comunque immaginare che il tasso di partecipazione allo sciopero sarà molto elevato. Anche perché vengono affrontati temi particolarmente cari ai lavoratori della scuola, come ad esempio la richiesta di maggiori risorse in legge di Bilancio 2026 per alcuni settori strategici del Paese, tra cui figura appunto anche l’istruzione, come pure per contrastare la precarietà nei settori della conoscenza. E ancora, rivendicare il potere di acquisto di salari e pensioni e difendere il valore del contratto nazionale con rinnovi che siano economicamente dignitosi.
Insomma, temi che toccano il cuore di docenti e personale Ata, con il rischio reale che lo sciopero possa trasformarsi in un altro giorno di vacanza per molti studenti, i quali quindi si ritroverebbero con un secondo weekend lungo a pochi giorni dall’inizio delle festività natalizie.
Lo sciopero del 12 dicembre chiude le scuole?
A differenza delle ultime mobilitazioni che hanno coinvolto la scuola, lo sciopero del 12 dicembre porta la firma della Cgil, il sindacato più rappresentativo del comparto. Alle elezioni Rsu 2025 Cgil, Cisl e Uil Scuola hanno raccolto da sole poco meno del 70% del personale, con la Cgil che detiene la quota più ampia sia tra i docenti sia tra il personale Ata. È un elemento che cambia radicalmente lo scenario rispetto agli scioperi promossi da sigle minoritarie: quando a fermarsi è l’organizzazione che guida il settore, il tasso di adesione potenziale è inevitabilmente più elevato.
E va detto che la forza di questo sciopero non sta solo nei numeri, visto che - come anticipato - le ragioni della protesta intercettano una serie di malcontenti profondi nel mondo della scuola. Nel dettaglio, la protesta nasce dalla richiesta di modificare una manovra di Bilancio ritenuta insufficiente ad affrontare i problemi strutturali del Paese e troppo distante dai bisogni di chi lavora nei servizi pubblici. Il sindacato chiede pertanto di recuperare potere d’acquisto in un contesto in cui salari e pensioni faticano a tenere il passo con l’inflazione, di difendere il valore del contratto nazionale e di garantire rinnovi economicamente dignitosi anche nei settori privati della conoscenza. C’è poi la critica al riarmo e la richiesta di investire davvero in sanità, istruzione e politiche industriali, introdurre una riforma fiscale più equa e mettere un argine alla precarietà che caratterizza da anni la scuola e la ricerca. A tutto questo si aggiunge la richiesta di incrementare le risorse per il salario accessorio, così da riconoscere e valorizzare professionalità e responsabilità.
Un pacchetto di motivazioni così esteso e profondamente radicato nel vissuto dei lavoratori rende prevedibile un’adesione più ampia del solito, specialmente nelle realtà dove la Cgil è più forte. Ciò non significa che tutte le scuole resteranno chiuse, ma il rischio c’è: se anche una parte del personale Ata dovesse fermarsi, potrebbe non essere garantita l’apertura degli istituti o la vigilanza sugli studenti. A complicare ulteriormente il quadro c’è lo sciopero dei trasporti, che potrebbe impedire al personale pendolare di raggiungere la sede di lavoro.
Ecco quali scuole sono chiuse nel giorno dello sciopero
Stabilire in anticipo quali scuole resteranno chiuse il giorno dello sciopero è impossibile. La decisione spetta infatti al Dirigente Scolastico, che può valutarla solo la mattina stessa, quando ha certezza delle presenze del personale. D’altronde, nessun lavoratore è tenuto a comunicare in anticipo la propria adesione allo sciopero e questo impedisce ai presidi di programmare aperture o chiusure con largo anticipo.
Per questo motivo, l’unico momento in cui si possono conoscere le scuole effettivamente chiuse è il giorno stesso della protesta, dopo la verifica delle assenze tra docenti, collaboratori scolastici e personale di segreteria.
Più precisamente, se il dirigente ritiene che, con le risorse disponibili, non sia possibile garantire la sicurezza degli studenti o il funzionamento minimo dei servizi, l’istituto non potrà aprire. Al contrario, quando le assenze sono contenute e l’orario può essere coperto con sostituzioni interne, le lezioni si svolgeranno normalmente. È una valutazione discrezionale, che varia da scuola a scuola (ed è per questo che non esiste un elenco): anche la presenza completa degli insegnanti non basta a garantire l’apertura se il personale Ata è assente in misura tale da impedire la vigilanza o l’accesso agli edifici.
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