Riforma pensioni: Ape Social prorogata al 2019 e più facile, si decide tutto alla Camera

Alessandro Cipolla

29 Novembre 2017 - 09:30

Riforma pensioni: momento cruciale per l’Ape Social visto che alla Camera si cercherà di ottenere una proroga a tutto il 2019 e un’allargamento della platea dei beneficiari.

Riforma pensioni: Ape Social prorogata al 2019 e più facile, si decide tutto alla Camera

Riforma pensioni: ancora è tutta da giocare la partita in merito all’Ape Social visto che, con il passaggio della legge di Bilancio alla Camera, verranno proposti degli emendamenti dove si andrà a chiedere una proroga a tutto il 2019, l’allargamento dei lavori gravosi e degli sconti per le donne.

Al momento infatti tra le novità pensioni per il 2018 non sono previsti provvedimenti riguardanti l’Ape Social. Anche se i tempi sono sempre più stretti, si sta cercando in queste ore di apportare delle modifiche last minute alla riforma.

Riforma pensioni: speranze per l’Ape Social

Ormai siamo quasi all’ultimo round per quanto riguarda la riforma delle pensioni. La legge di Bilancio infatti, dove sono stati inseriti come consuetudine i provvedimenti in materia previdenziale, sta per approdare alla Camera e dovrà essere approvata in maniera definitiva assolutamente entro la fine dell’anno.

Essendo questa una Finanziaria che va a precedere di pochi mesi le elezioni politiche, c’è grande fermento soprattutto nei partiti della maggioranza per cercare di scontentare il minor numero di persone possibile.

Il problema però è che i soldi a disposizione sono pochi e Palazzo Tesoro ha da tempo puntato i piedi chiarendo che si cercherà di non creare buchi di bilancio. Questa ristrettezza senza dubbio ha condizionato la stesura della riforma delle pensioni.

L’argomento principale di cui si è discusso tanto nei giorni scorsi è stato l’innalzamento dell’età pensionabile a 67 anni a partire dal 2019. Nonostante la spaccatura del fronte sindacale, Cisl e Uil hanno firmato l’accordo a differenza della Cgil, alla fine sono state concordate delle modifiche per addolcire questo meccanismo.

Risorse impiegate queste che hanno fatto scivolare in secondo piano altri provvedimenti come Opzione Donna e appunto l’Ape Social. Se per la prima però le speranze di una proroga sono molto ridotte, c’è maggiore fiducia per la seconda dove potrebbero aggiungersi anche altre modifiche.

Alla Camera infatti sono già pronti degli emendamenti per chiedere che venga allargata la platea dei lavori gravosi previsti dall’Ape Social. Dalle attuali 11 categorie si passerebbero alle 15 già individuate per l’età pensionabile.

Potrebbero quindi usufruire dell’anticipo pensionistico a costo zero anche i braccianti, i pescatori, i marittimi e i siderurgici, in aggiunta alle 11 categorie che già attualmente sono previste.

Si proverà poi anche a far passare lo sconto di sei mesi per ogni figlio, anche adottato e fino a un massimo di due anni, in favore delle donne. Due modifiche queste che dovrebbero passare mentre forse la più importante è ancora in bilico.

L’Ape Social infatti vedrà la sua scadenza il 31 dicembre 2018. Sempre alla Camera quindi si tenterà di inserire anche una proroga a tutto il 2019 allungando così la sua durata di un anno. In questo caso però potrebbero nascere problemi di budget.

Mancano i soldi

Se negli anni passati quando si stava per entrare in campagna elettorale nella Finanziaria venivano inseriti provvedimenti “a pioggia” per creare consenso politico, quest’anno con gli occhi vigili di Bruxelles sui nostri conti si è andati quasi in direzione opposta.

Nella legge di Bilancio sono stati messi a disposizione 20 miliardi per gli investimenti. Di questi però più di 15 sono stati destinati al disinnesco alcune clausole di salvaguardia che avrebbero portato a partire dal 1 gennaio 2018 tra le altre cose anche un aumento dell’Iva.

Alla fine quindi per gli investimenti veri e propri non sono rimasti in cassa che poco meno di 5 miliardi. Di questi la fetta dedicata alla riforma delle pensioni è stata esigua visto che il governo ha puntato molto su provvedimenti tesi a migliorare la situazione per quanto riguarda il mondo del lavoro.

Ecco dunque che per le pensioni non sono che rimaste le proverbiali briciole, con molte delle proposte avanzate dai sindacati che sono state disattese. Tra queste al momento c’è anche l’Ape Social ma, come detto, si cercherà una soluzione in extremis.

Visti i pochi soldi a disposizione appare molto in bilico la decisione di una proroga già da quest’anno fino a tutto il 2019. Visto i tempi stretti comunque si saprà presto cosa verrà deciso in merito all’Ape Social, un altro terreno di scontro questo tra la volontà politica dei partiti della maggioranza e l’intransigenza in merito ai conti pubblici da parte di Palazzo Tesoro.

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it