Riforma fiscale 2021, dall’Irpef alla flat tax: tutta in salita, tra nodi da sciogliere e ipotesi

Rosaria Imparato

03/05/2021

02/12/2022 - 15:08

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La legge delega per la riforma fiscale dovrà essere pronta entro luglio 2021: i tempi sono stretti e le questioni da affrontare sono molte, dalla semplificazione dell’Irpef a un possibile ritorno della flat tax per le partite IVA fino a 100.000 euro. Di seguito, una panoramica dei nodi da sciogliere.

Riforma fiscale 2021, dall’Irpef alla flat tax: tutta in salita, tra nodi da sciogliere e ipotesi

La riforma del Fisco, dagli scaglioni Irpef alla flat tax per le partite IVA, passando per il taglio delle tax expenditures e alla revisione del catasto, è tutt’altro che semplice.

I nodi da sciogliere sono parecchi, e non si tratta soltanto di trovare i fondi necessari per la riforma del sistema fiscale italiano. Uno dei problemi più grandi sarà trovare un accordo su temi da sempre divisivi nella sfera politica.

Un esempio tra tutti è la flat tax per ricavi e compensi fino a 100.000 euro, prevista dal primo Governo Conte e poi fermata con il cambio di Esecutivo.

Riforma fiscale 2021 tutta in salita: dall’assegno unico all’Irpef, passando per la flat tax fino a 100.000 euro

La riforma del Fisco ha sempre fatto parte dei piani di tutti i Governi che finora si sono alternati.

La prima questione da affrontare riguarda l’Irpef: allo studio c’è una serie di ipotesi che contemplano una maggiore equità e progressività, passando dall’imitazione del modello tedesco con l’aliquota personalizzata ad un sistema basato su tre aliquote.

Ricordiamo però che nel frattempo da luglio entrerà in vigore l’assegno unico per le famiglie, che sostituirà una serie di misure di sostegno ai nuclei familiari come gli ANF e le detrazioni per i figli a carico.

Nella panoramica dei possibili cambiamenti spunta poi la flat tax, rimasta a metà per le partite IVA con ricavi e compensi fino a 100.000 euro. La seconda parte del tassa piatta sarebbe dovuta entrare in vigore con il Governo Conte I, ma poi col cambio di esecutivo è rimasta in piedi solo l’aliquota al 15% per ricavi e compensi fino a 65.000 euro.

Riforma fiscale 2021, dalla Riscossione alla proroga del Superbonus: il nodo dei tempi e dei fondi

Nel frattempo, il prossimo anno è attesa la proroga ufficiale del Superbonus per il 2023, da inserire in Legge di Bilancio.

La riforma della Riscossione, ingolfata da 137 milioni le cartelle inesigibili, per un totale di 997 miliardi, apre un’altra questione che sarà necessario affrontare al più presto.

Ci sono poi da prendere in considerazione, guardando agli obiettivi del PNRR:

  • la riforma dei valori catastali non aggiornati;
  • la revisione delle agevolazioni fiscali per trovare le risorse utili a ridurre la pressione fiscale sul lavoro.

A dettare le tempistiche è il Recovery Plan: la legge delega per semplificare e razionalizzare l’Irpef sarà presentata al Parlamento entro il 31 luglio 2021. Successivamente verrà istituita una Commissione di esperti, che si occuperà dei decreti attuativi.

Si dovrà trovare una soluzione in merito alle questioni di cui sopra sia per quanto riguarda i fondi da stanziare, sia per i compromessi che le varie forze politiche dovranno raggiungere. Il tutto in tempi stretti: alla scadenza mancano solo tre mesi.

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