PIL Italia tra i peggiori in UE, Renzi lancia l’allarme. E intanto la Spagna vola

Laura Naka Antonelli

05/09/2025

I numeri finali del PIL dell’area euro. Occhio al PIL dell’Italia, mentre Renzi commenta: “Con 200 miliardi di euro di PNRR come facciamo ad avere dati del PIL così imbarazzanti?”

PIL Italia tra i peggiori in UE, Renzi lancia l’allarme. E intanto la Spagna vola

Nel secondo trimestre del 2025, il PIL dell’area euro ha segnato un rialzo dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, rallentando in modo evidente rispetto al +0,6% del primo trimestre. È quanto ha reso noto l’agenzia di statistica europea Eurostat, confermando i numeri preliminari.

Su base annua, ovvero rispetto al secondo trimestre del 2024, la performance del prodotto interno lordo dell’Eurozona è stata di una crescita dell’1,5%, in lieve rallentamento in questo caso rispetto al trimestre precedente, quando il trend era stato di un aumento dell’1,6%, ma meglio delle attese, pari a un aumento dell’1,4%.

Riguardo all’Unione europea, l’agenzia di statistica ha annunciato che, nel corso del secondo trimestre, il prodotto interno lordo è avanzato dello 0,2% su base trimestrale, dopo il +0,5% del primo trimestre del 2025.

Su base annua, l’espansione in UE è stata pari a +1,6%, rispetto al +1,7% del primo trimestre dell’anno.

PIL Danimarca è quello che ha fatto meglio su base trimestrale. PIL Italia tra i peggiori

Tra le economie dell’intera Unione europea, quella che ha fatto meglio su base trimestrale è stata la Danimarca che, nel trimestre compreso tra i mesi di aprile e giugno, ha assistito a una espansione pari a +1,3%.

Tra le performance più solide anche quelle del prodotto interno lordo di Croazia e Romania (entrambe +1,2%), mentre contrazioni trimestrali, ha riportato Eurostat, sono state sofferte in Finlandia (-0,4%), Germania (-0,3%) e Italia (-0,1%).

Su base annua, il PIL dell’Italia è salito dello 0,4% rispetto al +1,5% dell’intera area euro.

Che il PIL dell’Italia fosse diventato negativo nel secondo trimestre del 2025, lo si era appreso già settimane fa: una notizia che aveva certificato la fine della favola, come avevano fatto notare i critici e le opposizioni al governo Meloni, raccontata dagli esponenti dell’esecutivo italiano.

Il trend del PIL dei vari Paesi appartenenti al blocco euro ed UE Il trend del PIL dei vari Paesi appartenenti al blocco euro ed UE Il trend del PIL dei Paesi UE ed euro nel secondo trimestre del 2025, su base trimestrale e annua (Fonte: Eurostat)

Smontata la favola del PIL Italia tra i primi della classe in Italia

Non si può negare che l’Italia abbia dato prova di grande resilienza in questi ultimi anni, facendo meglio delle economie di Francia e Germania.

Anche nel secondo trimestre, la contrazione del suo PIL, pari a -0,1%, è stata inferiore a quella tedesca.

Ma l’economia italiana non è sicuramente più tra le prime della classe, di cui il governo Meloni si era vantato più volte negli anni precedenti.

Oggi è stato diffuso inoltre dall’Istat un altro dato che ha messo in evidenza la debolezza dei fondamentali economici italiani: quello relativo alle vendite al dettaglio che, nel mese di luglio, sono rimaste ferme in valore rispetto al mese precedente, e che hanno assistito anche a un lieve calo in termini di volume.

Su base annua, le vendite al dettaglio hanno riportato un rialzo dell’1,8% in valore, confermandosi stazionarie in volume.

L’allarme del Codacons

Così il Codacons ha commentato il dato, paventando anche il peggio:

Prosegue il trend negativo delle vendite al dettaglio che in volume a luglio diminuiscono dello 0,2% sul mese precedente, rimanendo stazionarie su anno. Numeri che confermano l’andamento preoccupante del commercio che prosegue oramai da mesi ”.

L’associazione dei consumatori ha continuato, aggiungendo che i numeri “dimostrano in modo inequivocabile come i rincari dei prezzi che si stanno registrando nell’ultimo periodo in alcuni comparti chiave impattino sulle famiglie e sulle loro abitudini, portandoli a tagliare la spesa ma al tempo stesso a spendere di più: non a caso nei primi sette mesi del 2025 a fronte di una crescita in valore del +0,8%, il volume delle vendite cala nella stessa misura, registrando un -0,8% ”.

Il Codacons ha lanciato anche un allarme: “ Il vero allarme, tuttavia, è alle porte: in autunno, tra rincari dei prezzi, spese obbligate per la scuola e gli attesi rialzi delle bollette energetiche, gli italiani potrebbero essere spinti a ridurre ulteriormente i consumi, con effetti negativi diretti sull’economia nazionale ”.

Detto questo altre economie minori hanno fatto decisamente meglio, e in particolare una ha consentito a questa borsa europea di fare meglio dell’indice azionario benchmark dell’Italia, ovvero del Ftse Mib di Piazza Affari.

Renzi su PIL Italia ai tempi di Meloni: Con 200 mld di euro di PNRR dati PIL imbarazzanti

In evidenza oggi sulla sua sua enews il commento del leader di Italia Viva ed ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, che ha smontato quello che lui stesso ha definito il bombardamento psicologico e mediatico di Meloni:

“Il bombardamento psicologico e mediatico di Meloni è costante: ora sì che stiamo bene, finalmente è cambiato tutto, l’Italia è tornata. Bla bla bla. Vero? Non entro nel campo dell’autorevolezza di chi c’era prima e chi c’era dopo: prima c’era Draghi, ora c’è Meloni. Non credo che abbiamo fatto un passo in avanti, ma preferisco non fare confronti per carità di patria. Mi limito al dato economico. Con duecento miliardi di euro di PNRR come facciamo ad avere dati del PIL così imbarazzanti? Lo scorso trimestre addirittura un segno negativo, il meno 0,1%. E la variazione acquisita del primo semestre è di 0,4%: la Spagna va cinque, sei volte più veloce di noi. La Spagna! Cresce il costo della vita, aumenta il carrello della spesa, tocchiamo con mano in queste ore il caro scuola. E sulle spiagge c’era meno gente dell’anno scorso. E sulle strade c’è meno sicurezza degli anni scorsi. E nelle aziende ci sono meno giovani perché l’aumento dell’occupazione innanzitutto deriva dal fatto che ci sono più persone che restano al lavoro per la Legge Fornero (quella che dovevano cambiare e che ovviamente non hanno cambiato).Perché allora, dicono i commentatori, i sondaggi di Giorgia sono ancora buoni? I crolli nei sondaggi, fatevelo dire da chi ci è passato, sono improvvisi e rapidi. E il trend dei dati ISTAT illustra il domani molto più dei sondaggi”.

Come sono andati i consumi e le esportazioni nel II trim. I numeri sull’occupazione

Tornando al dato relativo al PIL dell’area euro, l’Eurostat ha precisato, guardando alle componenti del prodotto interno lordo, che le spese per consumi finali delle famiglie sono salite dello 0,1%, dopo il +0,3% del primo trimestre.

Le spese finali dei governi sono aumentate dello 0,5%, rispetto al calo precedente dello 0,1%, mentre gli investimenti in beni capitali prodotti sono scesi dell’1,8%, dopo precedente del 2,7%.

Le esportazioni sono scese dello 0,5%, dopo il 2,2% del primo trimestre, mentre le importazioni sono rimaste stabili, dopo il rialzo pari a +2,2% precedente.

L’Eurostat ha annunciato oggi anche che, nel secondo trimestre del 2025, il numero di occupati nell’area euro è salito dello 0,1%, così come anche in Unione europea, dopo il +0,2% per l’Eurozona e il valore stabile in UE durante il primo trimestre.

Su base annua, il numero di occupati è salito dello 0,6% nell’area euro e dello 0,4% in UE, dopo il +0,8% nell’Eurozona e il +0,4% in Unione europea nel primo trimestre del 2025.

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